CORONAVIRUS: GUIDO BERTOLASO COMMISSARIO, #3e32 ”MAI PIÙ, L’AQUILA NON DIMENTICA”
“Una gestione fatta di tanta propaganda su una presunta (efficienza) che ha lasciato dietro di sé solo scandali e disastri, facendosi scudo umano dell’impegno di migliaia di volontari e che ha finito per gettare un’ombra di discredito su tutto il sistema di volontariato che invece continua per fortuna a rappresentare il meglio della coscienza civica che il nostro Paese ha da offrire e che quel modello lo ha rigettato e superato con tutte le forze”
CORONAVIRUS: GUIDO BERTOLASO COMMISSARIO, #3e32 ”MAI PIÙ, L’AQUILA NON DIMENTICA”
Pubblicazione: 10 marzo 2020 alle ore 17:36 ~
L’AQUILA
“Con incredulità apprendiamo che la criminale idea di Matteo Renzi sulla nomina di Guido Bertolaso a super commissario per l’emergenza Covid-19 avrebbe trovato riscontro nel Governo, grazie anche al pressing di Matteo Salvini e di Gianni Letta”
Così, in una nota, il Comitato 3e32-CaseMatte L’Aquila, che parla di
“un’ammucchiata bipartisan a supporto dell’ {uomo del fare} di Silvio Berlusconi, che trascinò la Protezione Civile nel suo punto più basso, con gli scandali degli appalti in emergenza affidati alle ‘cricche’ e una deriva autoritaria che stava giungendo a compimento con la nascita della Protezione Civile Spa, che allora contribuimmo fortunatamente a sventare. Come tante altre nefandezze che in questi anni abbiamo abbondantemente documentato”
“Da aquilani e aquilane – viene aggiunto – non possiamo che rimanere sgomenti di fronte ad una simile prospettiva e ci sembra assurdo che la si stia anche solo valutando, come se la nostra classe politica non avesse un briciolo di memoria. Ricordiamo soprattutto la totale mancanza di coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni locali nelle scelte circa il futuro del proprio territorio. La folle militarizzazione, il divieto di assemblee e volantinaggio nelle tendopoli, la criminalizzazione di ogni forma di opposizione (con oltre 50 denunciati tra gli attivisti del post sisma), il rifiuto di ogni confronto democratico, il tutto coperto da una propaganda vergognosa che raccontava un ipocrita “miracolo aquilano”, provando a far credere che la ricostruzione fosse già finita, quando in realtà non era nemmeno cominciata”
“Come aquilani – prosegue la nota – abbiamo dovuto lottare per anni contro quel sistema, con centinaia di assemblee, manifestazioni, iniziative, arrivando perfino a rimuovere le macerie della nostra città con le nostre mani, armati di pale e carriole, subendo repressione e denunce per il solo crimine di voler difendere il diritto della nostra città ad una ricostruzione giusta. Guido Bertolaso personificava tutto questo. Una deriva autoritaria e affarista della Protezione Civile e del modo di concepire il governo del nostro Paese, che solo le indagini della magistratura e l’opposizione di tanti movimenti ed associazioni sono riuscite a fermare”
“Una gestione fatta di tanta propaganda su una presunta (efficienza) che ha lasciato dietro di sé solo scandali e disastri, facendosi scudo umano dell’impegno di migliaia di volontari e che ha finito per gettare un’ombra di discredito su tutto il sistema di volontariato che invece continua per fortuna a rappresentare il meglio della coscienza civica che il nostro Paese ha da offrire e che quel modello lo ha rigettato e superato con tutte le forze”
“Da aquilani e aquilane ci sentiamo in dovere di lanciare un appello al Governo e a tutta quella parte di Paese che ha ancora a cuore la libertà, l’onestà e la dignità: Bertolaso mai più. Non dimentichiamo e non facciamoci prendere in giro. Il Paese ha da offrire menti e professionalità molto più sane e trasparenti e in questa fase ne abbiamo davvero bisogno. In questo momento difficile l’Italia necessita di persone che pensino al bene della popolazione, non all’interesse e agli affari di pochi”
conclude la nota.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ~ FONTE www.abruzzoweb.it
Il comitato “3e32” nasce a L’Aquila all’indomani del sisma del 6 Aprile 2009. 3 e 32 è l’ora della notte in cui una scossa di magnitudo 6.3 ha devastato la città e il territorio circostante e ucciso 309 persone.
Il comitato si pone sin da subito l’obiettivo di restare e “resistere” in città, organizzando iniziative e dibattiti sul futuro dell’Aquila e sulla ricostruzione del cratere sismico affinché la popolazione sia realmente partecipe delle scelte da fare e le stesse non vengano decise, invece, da personaggi e forze politiche esterne.
Come punto fermo viene deciso da subito il “No” alla realizzazione del Progetto C.A.S.E., ovvero le 19 new-towns che vengono ben presto costruite fuori città per chi ha perduto casa.
Così, nel parco Unicef di via Strinella, concesso dal Comune e appena fuori dalla zona rossa, nasce un punto cittadino indipendente di aggregazione e ospitalità, una sorta di tendopoli autogestita, a disposizione di tutti i cittadini e anche di tutti quegli studenti fuori sede che non avevano al momento altra sistemazione.
Grazie a donazioni e attività di autofinanziamento nel parco Unicef, presto diventato per tutti “Piazza 3e32”, si organizzano attività di controinformazione, mappatura e contatti tra le tendopoli, eventi culturali e ricreativi e si allestisce un Medialab con connessione internet e pc, aperto a tutti. Si dà inoltre la possibilità a quelle associazioni che ne avevano bisogno di aprire sportelli per la cittadinanza.
D’altronde, la gestione post-sisma calata dall’alto sul territorio aquilano impediva tutto questo. Era enormemente difficile tenere assemblee nelle tendopoli, né erano stati creati spazi ad hoc per far discutere cittadini e istituzioni.
Più di 40.000 persone erano state mandate fuori dalla città – negli alberghi sulla costa, o in sistemazioni autonome – e dunque era ancora più arduo coinvolgerle nei dibattiti sulla ricostruzione e sulla gestione dell’emergenza. Si procedeva per decretazione d’urgenza, impedendo ogni forma di partecipazione popolare.
Nell’autunno del 2009, poi, le tendopoli “istituzionali” vennero progressivamente chiuse e la gente smistata negli alberghi del circondario o della regione.
Il comitato decide allora di continuare a procedere nell’attività di monitoraggio, informazione e socialità, arrivando al recupero di uno stabile dismesso, denominato poi CaseMatte, nel complesso di un ex Ospedale Psichiatrico abbandonato subito dopo il terremoto. Lo spazio, grazie al lavoro volontario dei membri del comitato e di molti sostenitori da tutta Italia, viene ben presto reso fruibile e agibile e viene dotato di una sala prove per gruppi musicali, di un laboratorio multimediale, di una tensostruttura adatta ad ospitare eventi, di un bar e di una cucina.
Il comitato nel corso degli anni si dedica a interventi di carattere sociale e politico-culturale variamente articolati: dalla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e artistico, alla musica, allo sport, oltre a iniziative di sensibilizzazione sulla mafia e la legalità, sulla violenza sulle donne, sull’acqua pubblica, sulla sostenibilità ambientale, sullo stop al consumo di suolo, sui gruppi d’acquisto solidale; ha organizzato e organizza anche festival musicali, di poesia e di teatro, sempre orientati allo scopo di favorire la ricomposizione di una comunità cittadina e di un immaginario collettivo lacerati dal sisma e dalle condizioni di vita post-sismiche, all’insegna dei valori della solidarietà, del rispetto e della tolleranza reciproci.
Un punto importante e costante dell’attività del 3e32 è la campagna di recupero e ricostruzione dell’area pubblica dell’ex O.P. di Collemaggio, condotta in collaborazione con l’Associazione 180 Amici (che si occupa della tutela della salute mentale, in totale condivisione con la “legge 180”, più nota come “legge Basaglia”) e con Radio Stella 180 (la web radio della suddetta Associazione), onde evitare di farla cadere nelle mani della speculazione.
Sono state, quindi, condotte iniziative dedicate alla riscoperta e alla rivalutazione del parco (che contiene una immensa varietà di specie arboree), del suo patrimonio storico-architettonico (l’ospedale fu realizzato nei primi del ‘900 secondo un progetto di città-giardino) e delle sue potenzialità attuali nella ricostruzione dell’Aquila (19 ettari di parco e 27 edifici da ristrutturare, ad un passo dal centro storico della città).
Numerosi sono anche i progetti di lavoro ai quali il 3e32 ha partecipato nel territorio aquilano, come “Torretta in rete” (dal nome di un quartiere della città), un progetto finanziato dal ministero delle politiche sociali, in collaborazione con un’associazione della zona, che ha dato vita all’organizzazione di corsi di fotografia, di chitarra e a laboratori di cittadinanza attiva.
Oggi la città è cambiata molto rispetto agli anni immediatamente successivi al sisma; la ricostruzione leggera è terminata da tempo e quella pesante iniziata, seppur con notevole ritardo. La città è in continua trasformazione, sia nel bene che nel male.
Alcune denunce e lotte prodotte dal comitato sono rimaste lettera morta e lasciate volutamente decadere. Purtroppo, invece, si sono realizzati gli effetti di quello che – appunto – si denunciava. Il territorio è stato devastato da migliaia di metri cubi di cemento, il famigerato progetto C.A.S.E. cade a pezzi e provoca sempre più alienazione e depressione, le scelte politiche continuano ad essere imposte dall’alto, l’economia produce solo profitti per pochi e precarietà o disoccupazione per troppi.
Il comitato, in ogni caso, ha contribuito fortemente alla rinascita sociale e culturale cittadina, fungendo anche da argine allo spopolamento.
L’Aquila, infatti, è una città in fermento, piena di eventi di ogni tipo, spesso ispirati proprio alle attività condotte nello spazio sociale di CaseMatte.