Attualità

LE PANDEMIE AL TEMPO DI NO-VAX E SOVRANISTI

I Cinesi da noi con medici e farmaci: l’Italia (non tutta) prima insulta, poi non disdegna l’aiuto

Tra contagi purtroppo in aumento, decessi e una situazione che, appare stazionaria nella sua gravità, questa epidemia ha prodotto dei risultati inattesi: sono in larghissima parte scomparsi anti-vaccinisti e sovranisti, in un improvviso “plot twist” degno dei più vibranti gialli della Christie. D’improvviso, dopo mesi di slogan ultra-nazionalistici, di chiusure forzate verso l’esterno, d’improvvise trincee createsi per tener fuori i “non italiani”, qualsiasi cosa voglia significare, il “gioco” è cambiato. Partiti di massa, che solo mesi prima urlavano contro stranieri e Ong, ora ne chiedono timidamente l’aiuto oppure tacciono, con un glissare meritevole di una menzione fra le tecniche più efficaci di pattinaggio artistico, su eventuali e concreti aiuti umanitari provenienti “dall’esterno”, qualsiasi cosa voglia significare. Qualche sacca ancora resiste, però, rinfocolata dai soliti megafoni con i soliti argomenti che, in piena epidemia, non disdegnano il lancio delle ordinarie loro filastrocche anti-governo a priori, spruzzate nell’aria da qualche locus amoenus d’alto profilo al fine di trascorrere uno splendido e rilassato isolamento anti-contagio, che sa di vacanza vip, noncurandosi di eventuali effetti domino negativi su mercati o quant’altro in piena emergenza sanitaria: l’importante è parlar male per aumentare i consensi.

Nel mentre i social sono un fiume in piena di #iorestoacasa, quasi fossimo degli eroi perché si riesce nella difficile impresa di isolarsi fra le mura domestiche a non far nulla, cosa che peraltro un’ottima percentuale di italici già era bravissima a fare in tempi “non sospetti”. Nel mentre lo si fa con tanto di dirette social per cercare l’approvazione altrui, perché non sia mai che la nostra insipida ordinarietà, anche durante una crisi globale di alto profilo, non sia elevata a “gloriosa actio” da dover sciorinare in pubblico per forza di cose, la Cina che sino ad alcuni giorni fa insultavamo e che picchiavamo perché “untrice”, perché “ci ruba il lavoro” ed altre amenità figlie di una livello culturale da mesozoico, è sbarcata in Italia con medici e 30 tonnellate di materiale medicinale. Non domo, il popolo cinese è altresì giunto nell’italietta dei pestaggi, come quelli occorsi in provicina di Vicenza o a Cagliari, e degli innumerevoli insulti, con il plasma recante gli anticorpi di chi è guarito, utili a neutralizzare e arginare il virus. E, per esser più precisi, è sbarcata anche la Croce Rossa cinese, una organizzazione non governativa o Ong. Le stesse Ong che erano, sino ad alcuni mesi fa, l’incubo del vero patriota. Insurrezioni popolari per l’invasione dello straniero? Non pervenute. Urla all’ennesimo complotto della “scienza ufficiale”? Nulla, c’è un silenzio assordante o quasi.

Ora, se ci fosse al mondo un minimo di coerenza, scoppierebbe una ribellione: le frontiere, se sono chiuse, sono chiuse in ogni verso. Non è roba “italiana”, quindi via, andare! Da stoici italiani sovranisti, si dovrebbe preferire una morte patriottica, piuttosto che l’aiuto dello straniero. Da veri difensori del Tricolore, si dovrebbe aprioristicamente rifiutare qualsiasi “intruglio” medicale che non sia stato, visibilmente, prodotto ed elaborato in Italia. Ora, se ci fosse al mondo un minimo di coerenza, ci sarebbero folle immani a bloccare con le mascherine e i guanti, esclusivamente Made in Italy, lo sbarco di medicinali: perché se la scienza inganna, inganna sempre. Ci si ribellerebbe alle raccolte fondi destinate alla Sanità istituzionale, quella che si fonda sui crismi della “scienza ufficiale”, schiava delle multinazionali. E anche questa epidemia, che ha già superato abbondantemente il migliaio di vittime nella penisola, è un piano voluto dei big pharma, per vendere più medicinali, e dalle multinazionali, per controllarci meglio. Gli stessi big pharma e multinazionali che, al momento però, donano mascherine, respiratori e medicinali gratuitamente (uno strano modo di far soldi, vero?). Mentre, i grandi gruppi organizzati di sovranisti, no-vax e amenità varie, beh… sono irreperibili o quasi. Anzi, improvvisamente, i dettami dello Stato e delle Istituzioni sanitarie centrali, sono diventati validi e da seguire ciecamente per il bene di tutti. Improvvisamente, si cerca e si sceglie la “via ufficiale”. Se ci fosse un minimo di coerenza, ma non c’è. Se ci fosse il coraggio di perseguire gli ideali sempre, in ogni momento e con ogni avversità, ma non c’è. Invece, la gran parte tace, in un silenzio che sa anche di pudore e un pudore che, si spera, ha nelle bocche di chi ha vomitato odio e parole a vanvera in questi mesi il distinto sapore di acuminata insipienza. Finalmente. E non c’è misura governativa stringente che tiene: si può esser d’aiuto sempre, anche stando semplicemente a casa (ma anche per quello, anche in questo caso estremo, in Italia servono minacce di sanzioni e controlli a tappeto).

Chissà che, quando e se passerà l’emergenza, che sia stata naturale o meno (ma per dimostrarlo, servono i fatti e non dicerie da bar chiusi) quella fetta d’Italia dalla grammatica “difficile”, dallo pseudo-complottismo facile e ciecamente genuflessa al dogma dei semplici schemi risolutivi applicati a 360°, dal cuocere la pasta agli accordi internazionali tra Stati, si renda conto che se respira ed ha un piatto in tavola, oggi, lo deve proprio a concetti che ha sempre infangato e concretamente ostacolato negli anni. Idee che si trovano ALL’ESATTO OPPOSTO di ciò in cui ha sempre confidato. Il “nemico” ti ascolta? Vero. E ti aiuta anche. A differenza dell’amico italiano che, spesso ma fortunatamente non sempre, ti insulta ma non disdegna il tuo piatto gratuito di spaghetti (eh si, l’hanno inventati proprio loro).

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