TRENTA CAVALLI IN PERICOLO
Un’azienda di Rifreddo, con attività di ristorazione e maneggio, rischia di perdere i preziosi equini a causa della serrata anti Covid-19
Il Coronavirus ha colpito duro in più frangenti l’Italia, non solo da un mero punto di vista emozionale e quotidiano, con la conta dei morti che continua purtroppo a salire e la nostra ordinarietà precedente, bella o meno bella che sia, completamente rivoluzionata dalla quarantena.
Quello che fa paura, assieme alla viralità complessiva dell’agente patogeno, è anche il post-epidemia, da alcuni previsto come disastroso per la chiusura forzata della maggioranza delle attività.
Ma, nonostante purtroppo l’epidemia sia ancora ben lungi dall’essere completamente debellata, gli effetti sull’economia reale iniziano già a sentirsi. È il caso di un’azienda di Rifreddo, la “Cavallo Amico”, che offre servizi di maneggio, ristorazione e alloggio.
Ma è proprio la loro attività coi cavalli che rischia seriamente di sprofondare, con essa la salute degli incolpevoli equini.
Ed è proprio dai cittadini che è arrivato, condiviso decine di volte, un messaggio di aiuto diretto proprio all’attività: «L’esercizio è chiuso da marzo. I gestori, hanno fino ad ora sfamato i loro 30 cavalli con gran difficoltà attingendo alle proprie risorse economiche. Ma ora sono al collasso… nonostante le numerose chiamate e richieste di aiuto al sindaco, alla protezione civile, alla regione».
Ma, in base a quanto dichiarato nel post virale, i gestori come detto avrebbero tentato di comunicare con le Istituzioni, ricevendo come risposta che «non ci sono disposizioni in merito al fabbisogno degli animali al momento». I gestori «considerano queste creature parte della famiglia e non li manderebbero mai e poi mai al macello o vendere a commercianti».
«Ciò che si chiede – continua il messaggio sui social – con questo appello è aiuto, cercare di racimolare qualcosa per poter sfamare queste creature in un periodo di emergenza che sembra non avere mai fine ma che spero termini presto affinché né loro né nessun altro animale di qualsiasi specie possa patire la fame». Contattati dalla nostra redazione, i proprietari hanno ringraziato «l’associazione Oipa, che si è immediatamente mobilitata e già oggi arriveranno i primi rifornimenti di fieno, e i tanti privati che chiedono come poterci aiutare. Siamo veramente grati a tutte queste persone che si sono mobilitate nel giro di poche ore». Sperando in una rapida e definitiva risoluzione della questione, chiunque volesse contribuire alla causa può farlo dalla pagina principale Facebook dell’attività o rivolgendosi al 393/8889802.