LOMUTI: PROTEGGERE OPERATORI SANITARI
Il senatore M5S ha presentato un emendamento per preservare chi lavora contro il Coronavirus
Medici, paramedici, soccorritori, infermieri e operatori socio sanitari, oltre alla riconoscenza dei cittadini e delle istituzioni, stanno ricevendo anche azioni da studi legali che propongono, ai familiari già distrutti dal dolore, di rivalersi contro gli operatori sanitari, sulla questione è intervenuto il senatore del Movimento Cinque Stelle Arnaldo Lomuti, che è anche componente della Commissione Ecomafie: «Se anche fossero casi isolati -ma non li sono- quantunque sono azioni inaccettabili ed insopportabili – afferma Lomuti- Anche in questa situazione, drammatica, l’espressione latina “homo homini lupus” (l’uomo è un lupo per l’uomo) non è improvvida. Poi Lomuti, aggiunge: «Per questo ho deciso di introdurre un emendamento al decreto “Cura Italia” che sarà approvato la prossima settimana, attraverso il quale inserisce una doppia protezione a favore del personale impegnato in prima linea contro il Covid-19 ed efficace per tutta la durata dell’emergenza sanitaria. L’emendamento prevede che le eventuali azioni per i procedimenti giudiziali e stragiudiziali relativi ai fatti avvenuti nell’esercizio della professione sanitaria durante il periodo di emergenza, potranno essere esercitate solo in caso di dolo. Inoltre, sempre confinato al periodo di emergenza, si sospendono i termini dei procedimenti disciplinari interni alle amministrazioni, alle aziende e agli enti del servizio sanitario nazionale. È un atto dovuto.
Purtroppo continua a crescere il numero dei contagiati e dei morti tra il personale medico sanitario in Italia a causa della pandemia. Li abbiamo chiamati eroi, angeli, soldati in trincea ma prima di tutto sono esseri umani che hanno bisogno di aiuto perché operano in situazione di emergenza e con quanto gli resta dopo decenni di tagli al patrimonio del sistema sanitario nazionale». Poi il senatore pentastellato conclude: «Il Governo, già dal decreto cura Italia, che prevede una prima iniezione di 25 miliardi, ha previsto per la sanità molti interventi con un unico obiettivo, quello di rafforzare in tempi rapidi le strutture in prima linea nella lotta alla pandemia, a partire dai posti letto in terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive, mobilitando anche la sanità privata e militare.
Questi uomini e queste donne non hanno bisogno soltanto di riconoscimenti, oggi, ma di fiducia, di appoggio morale e materiale e soprattutto di azioni concrete. Sono la parte buona della nostra società, quella di cui essere orgogliosi».