FCA, LA “TRIPLICE” SI PIEGA: MELFI RIAPRE
L’Usb proclama lo sciopero a oltranza: «Coronavirus, collaudare auto non è essenziale»
Il 14 Aprile riapre la Fca di Melfi, riapre per circa cento lavoratori.
Oggi si è concluso un percorso che ha visto come protagonisti i dirigenti di Fca territoriali e nazionali e i sindacati Fiom, Fim, Uilm, Ugl, Fismic, Aqcf territoriali e nazionali, un percorso che permette all’azienda di ripartire. Ma sarà subito sciopero e sarà a oltranza. Ad annunciarlo l’Usb di Basilicata e di stabilimento che laconicamente a caldo hanno commentato: «Scritta una delle pagine più buie del sindacato, si è superato il limite».
«In spregio alla situazione emergenziale che colpisce il nostro Paese – hanno denunciato i componenti dell’Unione sindacale di base (Usb) della Basilicata unitamente all’Usb di stabilimento -, si è arrivati alla definizione di linee guida sulla sicurezza da adottare anche alla Fca di Melfi. Una decisione che di fatto impone lo spostamento di un nutrito gruppo di lavoratori dalle proprie abitazioni allo stabilimento lucano. La ripresa di alcune attività lavorative, tra queste collaudare auto, vengono inoltre avvallate dal codice Ateco, il quale prevede l’esclusiva lavorazione di beni essenziali. Oggi scopriamo che collaudare auto alla Fca di Melfi è un’attività essenziale, alla pari di medici, infermieri o fabbriche di generi alimentari… ». «Quanto deciso oggi , nella sua fase conclusiva – ha spiegato l’Usb -, esporrà i lavoratori e le loro famiglie al rischio di contagio Covid-19 e non ci sono misure di sicurezza in grado di evitarlo. Come sempre, Fca riesce ad imporre la propria forza, lo fa ancora una volta con il sostegno dei sindacati. Sindacati che indebitamente prendono decisioni a nome dei lavoratori. Ricordiamo che i rappresentanti sindacali aziendali sono stati eletti per affrontare altri tipi di problemi nello stabilimento, non hanno alcuna competenza rispetto a questa emergenza ma nonostante ciò vengono delegati dalle segreterie. Un conto è verificare se un lavoratore debba mettere o meno un bullone in più, altro conto è assumersi la responsabilità di verificare se le condizioni di sicurezza in questo momento siano rispettate in fabbrica». «Mancano le basi scientifiche per una normale ripresa delle attività lavorative – hanno proseguito i componenti dell’Usb di Basilicata e di stabilimento – ma questo sembra non interessi a nessuno, tanto è la salute dei lavoratori e delle loro famiglie che verrà messa a repentaglio. Oggi si è scritta una delle pagine più buie del sindacato, si è superato ogni limite. Negli ultimi decenni abbiamo visto di tutto, contratti di lavoro sempre più al ribasso, accordi capestro devastanti, abuso di ammortizzatori sociali che hanno distrutto l’economia di milioni di lavoratori, ma mai avremmo immaginato un accordo che mette in discussione la vita stessa delle persone. I lavoratori della Fca di Melfi devono categoricamente rifiutarsi di esporsi al contagio, e l’unico modo per farlo è restare a casa! Se i sindacalisti sono convinti che la situazione si possa tenere sotto controllo allora vadano loro a lavorare. Se a Melfi servono cento lavoratori si offrissero volontari, visto che superano abbondantemente le cento unità, dimostreranno la loro buonafede e non di aver avallato un accordo preso dalle dirigenze sindacali sulla pelle altrui».
Manteniamo in questo momento la stessa posizione presa dall’inizio dell’epidemia – hanno concluso i rappresentanti dell’Usb di Basilicata e di stabilimento -. Non essendoci ancora garanzie per la sicurezza dei lavoratori, non avendo elementi che vadano nella direzione auspicata da tutti, cioè che si possa uscire di casa in massima sicurezza. Visto che collaudare auto per Usb non è un lavoro essenziale, proclamiamo sciopero ad oltranza alla Fca di Melfi, a partire dalle ore 6 del 14 aprile 2020».