IL GIALLO DEI TAMPONI NEGATIVI
Il virus bastardo si nasconde? Come è possibile che i casi più gravi risultano positivi solo al secondo o addirittura al terzo risultato? Ecco alcuni tristi esempi
La tragedia del coronavirus ha tanti enigmi ancora irrisolti. Tra questi in Basilicata si sta diffondendo un evento, se anche in casi sparuti, abbastanza strano.
Solo per citare due esempi, partiamo da quello del papà del povero Pino la rotonda, morto per coronavirus a soli 38 anni.
Il sig. Paolo, 65 anni, e’ arrivato, infatti, al San Carlo di Potenza in condizioni gravissime. Purtroppo il primo tampone era risultato negativo. Ricoverato precauzionalmente a malattie infettive si e’ scoperta la positività. Portato poi in terapia intensiva, non c’è stato nulla da fare.
Altro caso analogo e’ quello denunciato dal sindaco di Tursi Salvatore Cosma.
Il Primo cittadino, infatti, per tranquillizzare la popolazione sul fatto che non c’è nessun contagiato in paese, anche se la task force ha comunicato un infetti nel paese della Rabatana, ha dichiarato che: “Il nostro concittadino risultato positivo al Covid-19 si trova ricoverato presso la struttura Don Gnocchi di Tricarico dal 24 Febbraio scorso. Sottoposto a tampone nei giorni 27 e 29 marzo non appena scoppiò il focolaio nella struttura sanitaria, è risultato sempre negativo. Al terzo tampone, effettuato il 10 Aprile scorso ha dato esito positivo. Attualmente il nostro concittadino è ricoverato presso l’ospedale Madonna delle Grazie di Matera dove è sottoposto alle cure del caso”.
Viene, dunque, da chiedersi come mai i primi tamponi risultano negativi?
Ci sono problemi di risultati non attendibili?
Il virus bastardo ai primi sintomi si nasconde?
È possibile che persone affette da patologie simil influenzali ricoverati precauzionalmente si espongono al contagio nelle strutture ospedaliere?
Domande alle quali la comunità scientifica deve provare a dare immediatamente una risposta.