GIUSEPPE RITA : il RICORDO di DONATO SABIA UOMO e ATLETA
“ Il suo essere “atleta puro” e non cedere, ma resistere alle lusinghe velenose propostogli ed ai conseguenti comodi guadagni, ne fa un eroe dei “nostri tempi”, del quale i giovani allievi devono trovare ispirazione“
Atletica, Donato Sabia è stato un emblema della città
ESEMPIO A CUI CORRER DIETRO
di Giuseppe Rita
Quante volte camminando si osservano cartelli e tabelloni che non ti danno alcuna sensazione .
Questa volta è diverso, I manifesti 3×6 che tappezzano i muri, che costeggiano strade ed incroci della città, sono un omaggio postumo al Fuoriclasse, con l’intestazione
“Continueremo a correre con te”
Sono un riconoscimento a Donato Sabia per aver “portato” nel mondo e soprattutto in due Olimpiadi, il nome della città di Potenza e dell’intera Basilicata.
Due le date salienti, col raggiungimento della finale. Los Angeles nel 1984 con un onorevole quinto posto e quattro anni dopo, a Seul, con un’altrettanta prestigiosa settima posizione,sempre nella fascinosa e entusiasmante gara degli 800metri.
Ed ecco che Donato sulla gigantografia appare nella duplice veste di atleta che biricchinamente fa una smorfia, dedicata forse a qualche amico buontempone e di corridore nel pieno della concentrazione agonistica, mentre l’altra fotografia lo ritrae, con addosso una felpa da coach che ha al collo un doppio cronometro, per “testare” gli atleti in erba; sorride, facendo risaltare i suoi occhi chiari e il suo modo garbato, stile modesto e non guascone.
Sul manifesto, poi, sono elencati i nomi di alcuni amici, solo 20, (una minima parte dei tantissimi) che gli hanno voluto bene e che lo hanno voluto onorare, da Pierluigi ad Antonio.
In basso a destra, risalta quel tempo finale 1.43.88, all’epoca miglior crono italiano elettrico, stabilito al meeting di Firenze il 13 giugno 1984, quando tutti gli appassionati di atletica, si aspettavano la cavalcata trionfale e vincente di Alberto Juantorena, fortissimo specialista dell’epoca.
Eppure, Donato, per i suoi trascorsi era uno dei pochi a poter ambire, almeno nella sua città, a riconoscimenti e posti d’onore, principalmente in manifestazioni sportive.
Ma Nino, suo affettuoso nomignolo, era così!
Un umile, un modesto … una persona speciale, un uomo perbene, dotato di quella carica umana, che solo i Grandi possono vantare.
Nel 2021 Potenza celebrerà il suo titolo di “Città Europea dello Sport”, ma senza Donato non sarà la stessa cosa.
E dire che quando nel luglio dello scorso anno, fu presentata la candidatura alla presenza della Commissione ACES – Federazione delle Capitali e delle Città Europee dello Sport – che visitò il capoluogo, con riferimento ai suoi impianti sportivi ed altri indici e fattori, Donato era seduto in prima fila a dare lustro e decoro alla manifestazione e soprattutto per “spirito di servizio”, verso la sua amata Potenza.
Lo era in quanto campione sportivo e in qualità di funzionario del settore Sport dell’Amministrazione Comunale, in quel posto occupato, in passato, dall’indimenticato Michele Riviello, tedoforo alle Olimpiadi di Roma nel “60. Sabia era il qualificante “biglietto da visita” per offrire garanzia di esperienza, competenza e di capacità organizzative. alla Commissione che era in città per tastare la valenza della designazione, avanzata tempo addietro.
Il sindaco Mario Guarente e l’Assessore al ramo Patrizia Guma, godevano, con la presenza, l’impegno e la fattiva collaborazione di Donato, di un benefit speciale da utilizzare e “spendere”, a favore dell’ intera comunità.
Con la dipartita, impensabile e improvvisa, di Sabia, l’intero capoluogo di regione, è più povero.
Perde un qualificato “punto di riferimento” di inestimabile valore.
Potenza, è menomata nel suo esempio di lealtà e nel suo modello vincente, nei suoi ricordi agonistici più qualificanti, nei suoi progetti sportivi, oltre che attuali, anche quelli a medio/ lungo termine.
Il suo essere “atleta puro” e non cedere, ma resistere alle lusinghe velenose propostogli ed ai conseguenti comodi guadagni, ne fa un eroe dei “nostri tempi”, del quale i giovani allievi devono trovare ispirazione.
Donato , marito e padre generoso, mancherà alla moglie e alle due figlie, ai suoi familiari, ai suoi cari.
Mancherà anche a tutta la Città il suo sorriso spontaneo e vero e il suo essere ASSO, di umanità, sensibilità e di disponibilità, al di là della pista rossa.
Si è addormentato precocemente , ma resterà per sempre nei cuori dei tanti che lo hanno, in silenzio, voluto bene; privi di manifestazioni evidenti, senza saperglielo dimostrare, per una sorta di suggestione, nei riguardi del carisma del CAMPIONE OLIMPICO.
È stato un degno competitor , non di secondo piano, nei GIOCHI dei “Cinque Cerchi”
Chissà che lo si possa celebrare, a perenne ricordo, con un tangibile e visibile “attestato commemorativo”
Addio Campione, continuerai a vivere nei pensieri dei potentini…e non solo!