“Lucia Azzolina, ha mai fatto parte di una chat di classe?“
Caro Ministro Azzolina,
Sono una mamma di un figlio in prima media.
Noi non ci conosciamo.
Anche se, pur non sapendo della sua esistenza, il giorno che hanno chiuso la scuola di mio figlio ho detto esattamente
“Azzolina! E adesso?”
Poi hanno chiuso anche il lavoro, ci hanno confinato in casa e ho smesso di dire Azzolina e ho incominciato ad usare espressioni un po’ meno vetuste.
Cara Azzolina.
Adesso il problema è che il padre di mio figlio, che è molto più furbo di me la mattina non c’è.
E quindi i compiti, annessi e connessi toccano a me.
Ministro, abbia pazienza azzolina!
Io non ne posso più.
Ho ristudiato il neolitico, il paleolitico, le frazioni il corsivo minuscolo, il ciclo delle stagioni (che già lo sapevo) e due e dico DUE poesie di Pasqua a memoria.
Che tra l’altro tanto chi vuole che venga a pranzo a Pasqua?
La casa ormai è un cumulo di macerie.
Il bagno credo stia in fondo a destra dopo il terzo mucchio di
panni/giocattoli/pongo/pittura
La camera di mio figlio pare il covo del professore.
Non un suo dipendente.
Quello della casa di carta.
Mi aspetto che inizino a chiamarmi per trattare da un momento all’altro.
Mio figlio sta lentamente regredendo a livelli precedenti appunto il paleolitico.
Sono perfettamente in grado di fabbricare armi per la caccia, accendere un fuoco, ma convincerlo a studiare diventa sempre più opera da delegato delle nazioni unite.
E fosse solo quello…
Azzolina, ha mai fatto parte di una chat di classe?
Un disastro. Intanto perché le chat si sono moltiplicate.
Quella con la maestra, quella senza la maestra, quella con la maestra di inglese, quella con le mamme delle amiche più strette tutto moltiplicato per due.
In un delirio costante di “buongiornissimi caffè”, “questa a rotto il caxxo co sti compiti (si ministro lo so che ci andrebbe l’h ma lo sappiamo solo io e lei), facciamo la foto, facciamo il lavoretto, facciamo l’arcobaleno, qualcuno vende droga?, chedo per un’amica.
Tutto ciò mentre le maestre indossando camicie caraibiche e bevendo molti mojito mandano compiti col ghigno sadico di chi gusta la propria vendetta.
Le maestre fanno anche il trenino collegate tra loro via Skype.
Sulle lezioni on line inutile dire nulla.
Dovrò scrivere un post dedicato, azzolina!
Ministro Azzolina, azzolina!
Lei deve fare qualcosa.
La salute prima di tutto.
Ma anche la salute mentale di tutti noi è salute.
Io glielo chiedo col cuore in mano.
Trovi una soluzione per riaprire le scuole. E lasciarle aperte fino ad agosto.
Tutto un ciclo unico senza interruzione estiva. Neanche a Ferragosto.
Glielo mando coi guanti.
Con la mascherina.
Sotto vuoto.
Impacchettato.
Faccia lei.
Ma faccia in fretta
Azzolina!
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