OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: MARIA SESTINA CADDE DALLE SCALE ESTERNE DELL’APPARTAMENTO, ANDREA DA QUELLE INTERNE
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OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: MARIA SESTINA CADDE DALLE SCALE ESTERNE DELL’APPARTAMENTO, ANDREA URTÒ IL BACINO SU QUELLE INTERNE
OMICIDIO DI MARIA SESTINA ARCURI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO :
Il 6 febbraio 2019, Maria Sestina Arcuri, 26 anni, è morta all’ospedale Belcolle di Viterbo per le conseguenze di un’emorragia cerebrale.
La Arcuri era stata ricoverata intorno alle 7.00 del 4 febbraio 2019.
La ragazza aveva passato la serata del 3 febbraio in un pub di Ronciglione in compagnia di Andrea Landolfi Cudia, 30 anni, un ragazzo che conosceva da soli tre mesi, e del di lui figlio, un bambino di 5 anni, poi i tre si erano recati a casa della nonna materna del Landolfi, Mirella Iezzi, 80 anni, per passarvi la notte.
Andrea Landolfi Cudia è in carcere ed è stato rinviato a giudizio per omicidio.
Mirella Iezzi, che è accusata di omissione di soccorso, falso in dichiarazioni al pubblico ministero e abbandono di persona incapace, si è comunque costituita parte civile nel processo che vede suo nipote imputato per omicidio, in quanto lo stesso la notte della caduta di Maria Sestina le ha procurato la frattura di 3 coste.
Secondo la procura di Viterbo, Maria Sestina è vittima di un omicidio che si è consumato all’interno dell’appartamento della Iezzi.
Dall’Ordinanza del tribunale del Riesame di Roma: “Maria Sestina Arcuri non è rotolata sulle scale, come falsamente affermato dall’indagato (Andrea Landolfi Cudia) e dalla nonna Mirella Iezzi, ma è precipitata dall’alto della seconda rampa di scale, superando il muretto di protezione, impattando violentemente e riportando le lesioni che l’hanno portata alla morte.”
Lo zio del Landolfi ha dichiarato al pubblico ministero: “(Mirella Iezzi) Mi ha detto che i ragazzi erano caduti dalle scale. Andrea era quello che si era fatto più male, che si era fatto male al bacino, cheee … Sestina si era rialzata … con lei e lei c’aveva parlato, tutto quanto, che anzi la aveva pure aiutata a raccogliere delle cose che stavano per terra e, mentre cadeva, lei (la Iezzi) si era spostata, aveva dato un colpo al tavolo, col fianco. Di fatti è … questa è stata la deposizione che io ho dato ai carabinieri. Dopo, invece, siccome … ho saputo che Sestina era caduta, lei per andare ad aiutare Sestina ad alzarsi, Andrea gli ha fatto, gli ha dato così – “Levati, ci penso io” – alla nonna e gli aveva dato un colpo. A me questo sicuramente non l’aveva detto, perché io ero sempre stato abbastanza critico nei confronti delle altre storie di Andrea.”
Dottoressa Franco, è d’accordo con la ricostruzione della procura?
No. Dalla telefonata di soccorso del Landolfi, da un’intervista rilasciata dal Landolfi, dalle interviste rilasciate dalla nonna e dal suo interrogatorio si inferisce invece che Maria Sestina cadde dalla scala esterna con il parapetto in ferro, quella attraverso la quale si accede all’appartamento della Iezzi.
Dottoressa, si può inferire qualcosa di nuovo dalle dichiarazioni al pubblico ministero del marito della zia di Andrea Landolfi diffuse dalla trasmissione televisiva Quarto Grado?
Lo zio del Landolfi ha riferito al pubblico ministero di aver saputo dalla Iezzi che “i ragazzi erano caduti dalle scale”, non ha detto però “caduti insieme dalle scale”.
E ha detto “mentre cadeva” e “Sestina era caduta” facendo riferimento alla sola Sestina.
È pertanto alquanto probabile che i fatti si siano svolti in due tempi, una prima caduta dalle scale interne nella quale il Landolfi ebbe la peggio e poi quella letale della Arcuri dalle scale esterne.
Questa ricostruzione spiega le seguenti parole di Mirella Iezzi al pubblico ministero “Ho visto mio nipote scendere e battere tra la… il muro, stava… il mio nipote stava tra il muro e il…” e “Stava vicino tra il muro e il camino”. Si noti come, nel raccontare la caduta, la Iezzi abbia sempre fatto solo riferimento al nipote.
Questa ricostruzione spiega il perché la Iezzi abbia detto al pubblico ministero “perché quando io so andata a prenderlo, l’ho tirato su così, l’ho tirato, l’ho aiutato”, Sestina infatti, quella prima volta, si rialzò da sola.
Si notino poi le seguenti parole dello zio del Landolfi “Sestina si era rialzata … con lei (la Iezzi)” e “lei (la Iezzi) per andare ad aiutare Sestina ad alzarsi, Andrea gli ha fatto, gli ha dato così – “Levati, ci penso io” – alla nonna e gli aveva dato un colpo”. Poiché il Landolfi colpì la nonna per impedirle di soccorrere Sestina, quel “Sestina si era rialzata … con lei” ci induce a ritenere che quella notte entrambe le donne fossero cadute, sebbene da altezze diverse, e poi si fossero rialzate insieme.
Peraltro, nel gennaio scorso, Mirella Iezzi aveva raccontato a Lucilla Masucci di essersi fatta male alle coste non quando tentò di aiutare Sestina a rialzarsi, ma quando le mise del ghiaccio in testa.
Ecco il racconto della Iezzi alla giornalista: “No, allora, io dato che eee… volevo aiutarlo, ho preso un tovagliolo e sono andata in cucina, tant’è vero ho sbattuto anche su un tavolo.
Era un po’ concitata, ho preso, ho preso del ghiaccio e gliel’ho messo sulla testa. Mentre io facevo così, lui mi ha dato una botta così, dicendomi: “Togliti nonna che ci penso io a Sistina, non ti preoccupare tu, ci penso io.”
La ricostruzione dei fatti che condussero alla morte di Maria Sestina Arcuri è la seguente:
I fatti si svolsero in due tempi. Quella sera ci fu una prima caduta dalle scale interne dell’appartamento, Andrea Landolfi ebbe la peggio e fu soccorso dalla nonna, Sestina si rialzò da sola.
Poco dopo, Andrea e Maria Sestina si spostarono all’esterno dell’appartamento e la Arcuri cadde dalle scale esterne.
E, quando Mirella Iezzi tentò di soccorrere anche Maria Sestina, il Landolfi la colpì per allontanarla dalla fidanzata.
In quell’occasione, la Iezzi urtò contro la ringhiera di ferro delle scale esterne producendosi la frattura delle tre coste e poi finì a terra.
È stata la Iezzi a riferire al pubblico ministero di essersi procurata le fratture proprio in quel luogo quando gli ha detto “io sotto casa mia, a Ronciglione, c’è una scala di ferro, bene, sono caduta su una scala di ferro e ho battuto qui” ed è stato il Landolfi a riferire all’operatore del 118 che Sestina era caduta sulle scale esterne “da là, l’ho portata a ca… su”
A confermarci questa ricostruzione è il Landolfi durante la chiamata al 118. Quando Andrea Landolfi ha detto “Sto a via Papirio Serangeli. La mia compagna è cascata qua dalle scale, stavamo sulla scala a chiocciola, ha perso i sensi, non… non so più che dire, nel senso… ha rigettato…”, ha riferito che Sestina era caduta, e solo lei, e che entrambi si trovavano sulla scala. Peraltro, nella casa della Iezzi una scala a chiocciola non c’è.
Maria Sestina è caduta dalle scale esterne dell’appartamento di Mirella Iezzi e le lesioni che ha riportato (ferita dall’occipite fino alla sommità del capo causata dall’impatto con una superficie piatta e lesione estesa sulla schiena) sono compatibili con l’impatto del suo corpo con il suolo o con il pianerottolo che si trova tra le due rampe di scale esterne con il corrimano in ferro, corrimano contro il quale, dopo la caduta di Maria Sestina, Andrea Landolfi scaraventò sua nonna procurandole la frattura di 3 coste.
Peraltro, subito dopo la caduta di Maria Sestina, proprio perché i fatti si consumarono all’esterno dell’appartamento della Iezzi, i vicini sentirono Andrea Landolfi dire: “Zitta, stai zitta, ti ho detto. Stronza, piantala.”
Peraltro, subito dopo la caduta di Maria Sestina, proprio perché i fatti si consumarono all’esterno dello appartamento della Iezzi, i vicini sentirono Andrea Landolfi dire:
“Zitta, stai zitta, ti ho detto. Stronza, piantala”