UN 1 MAGGIO DI SANGUE: PORTELLA DELLA GINESTRA
La banda di Salvatore Giuliano sparo su dei contadini inermi: 11 morti tra cui tre bambini
Hanno cercato di farlo passare quasi con una vena romantica,qualcuno l’ha definito anche un patriota, un autonomista. Sulla sua figura circolano tante ipotesi ma teorie a parte, Giuliano fu un bandito che si diede alla macchia forse per un episodio d’ingiustizia e prevaricazione, ma in seguito fu un fuorilegge e un criminale come dimostra la strage di Portella; probabilmente anche manovrato ma non certo il Siciliano del film di Michael Cimino. interpretato da un improbabile Christopher Lambert: l’Italia delle fiction lo fa apparire come un “fuorilegge gentiluomo” quasi un Robin Hood, ottimo invece Segreti di Stato è un film del 2003 diretto da Paolo Benvenuti e l’indimenticabile Salvatore Giuliano del maestro Francesco Rosi girato nel 1962. Quel primo maggio 1947 a Portella della Ginestra (Purtelja së Jinestrës in albanese) località montana situata a 3 km circa da Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo duemila persone, in prevalenza braccianti agricoli della zona di Piana degli Albanesi,in prevalenza contadini, si riunirono per manifestare contro il latifondismo, a favore dell’occupazione delle terre incolte, e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana, svoltesi il 20 aprile di quell’anno e nelle quali la coalizione PSI – PCI aveva conquistato 29 rappresentanti (con il 29% circa dei voti) contro i soli 21 della DC (crollata al 20% circa). Sulla folla numerose raffiche di mitra secondo le fonti ufficiali ci furono 11 morti – 9 adulti e 3 bambini- la vittima più piccola Vincenza La Fata aveva solo 8 anni. – e 27 feriti,di cui alcuni morirono in seguito per le ferite riportate. Autore dell’attentato fu il bandito Salvatore Giuliano e la sua banda, l’episodio rimane in gran parte oscuro per i mandanti ma di certo prova delle collusioni fra la mafia e le forze reazionarie dell’isola. Queste le 11 vittime, così come riportate dalla pietra incisa posta sul luogo del massacro: Margherita Clesceri, Giorgio Cusenza, Giovanni Megna (18 anni), Francesco Vicari, Vito Allotta (19 anni), Serafino Lascari (15 anni), Filippo Di Salvo (48 anni),Giuseppe Di Maggio (13 anni), Castrense Intravaia (18 anni), Giovanni Grifò (12 anni), Vincenza La Fata (8 anni) . Salvatore Giuliano fu assassinato dal suo luogotenente e cugino Gasparre Pisciotta, la versione ufficiale dice che trovò la morte in uno scontro a fuoco con i carabinieri a Castelvetrano nel 1950. Il probabile assassino , venne a sua volta ucciso nel 1954, avvelenato in carcere con della stricnina nel caffè, dopo aver preannunciato rivelazioni sulla strage. Vi sono anche teorie che Salvatore Giuliano sia in realtà fuggito all’estero e che il Giuliano ucciso sia in realtà un suo sosia.