BasilicataEventi e Cultura

IN RICORDO DEL GRANDE CINEASTA LUIGI DI GIANNI

A un anno dalla morte, la Lucana Film Commission lo ricorda con una maratona social di filmati


Un anno senza un grande Lucano, che Pur essendo nato a Napoli  il 20 ottobre 1926 e pur dopo una laurea in Filosofia ed esser stato allievo di Blasetti al Centro sperimentale di cinematografia, e anche se  aveva anche assistito alle lezioni di Charlie Chaplin di passaggio a Roma, nonostante fosse diventato autore di fama internazionale,il suo rapporto con la Basilicata era stretto, strettissimo, non solo per le sue origini di Pescopagano, terra di confine tra Lucania e Irpinia, terra di Osci e Sanniti:aveva ricevuto la cittadinanza onoraria dai comuni potentini di Albano di Lucania, San Fele dove girò un documentario sulla Madonna di Pierno, Pescopagano. Ama i sapori della Lucania, come quelli del pane degli antichi forni, i profumi e le leggende senza tempo, cesellate dalla memoria popolare.  Di Gianni amava la Lucania ancestrale che aveva raccontato la sua opera d’esordio nel 1958 “Magia lucana” con la consulenza scientifica di Ernesto De Martino e l’affermazione alla Mostra internazionale di Venezia come miglior documentario di quell’edizione.

Luigi Di Gianni diventò un maestro riconosciuto del documentarismo internazionale che ha profondamente legato la sua estetica a uno straordinario impatto antropologico marca da allora tutti i film di Di Gianni, che esplorano in particolare l’intreccio tra ritualità pagana e cattolicesimo nell’Italia del Sud, la fatica e la dignità del lavoro, la fragilità dell’uomo soggiogato dalla forza degli eventi. Otre a Magia lucana, troviamo Il culto delle pietre (1967),che ci fa entrare nelle grotte marsicane di Raiano, dove si celebra un rituale perduto nella notte dei tempi, e Nascita di un culto (1968), sulla vita mirabolante della santona posseduta Giuseppina Gonnella. I film di Luigi Di Gianni sono insieme la scoperta di una spiccata personalità d’autore e spettacolare testimonianza di un’Italia misterica, drammatica, dimenticata, le cui tracce antiche ancora vibrano in certe zone profonde della nostra vita cultura.

Autore di diversi programmi Rai, tra i tanti indimenticabile il suo sceneggiato del 1978 tratto dal Processo di Kafka dove dirige un cast strepitoso ( Paolo Graziosi, Roberto Herlitzka, Mario Scaccia, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic, Leopoldo Trieste) conquistando i favori della critica. Nella lunga filmografia va ricordato anche “Il tempo dell’inizio” unico suo film di finzione girato nella Basilicata di Craco, Pisticci e Matera, tra fobie kafkiane e distopie Orwelliane, tra teatro classico e off, tra Lacan e Artaud, tra tragedia e grottesco”.

Nel 2009 realizza il docufilm Carlo Gesualdo da Venosa (1566-1613), appunti per un film con la partecipazione,tra gli altri, di Milena Vukotic, Roberto Herlitzka e Peppe Barra. E  10 maggio ricorre un anno dalla scomparsa del regista e grande maestro del cinema e presidente della Lucana Film Commission. La Lucana Film Commission vuole ricordare il suo Presidente con le immagini che da sempre hanno accompagnato   sua bella esistenza, scegliendo sempre l’arte cinematografica e mai il compromesso o il profitto.

L’emergenza sanitaria ci impedisce manifestazioni pubbliche ma ugualmente vogliamo mantenere il suo ricordo proponendo una maratona di interviste, cortometraggi, documentari e lo sceneggiato “Il processo” che il 10 maggio saranno fruibili sulla pagina Facebook della Lucana Film Commission a partire dalle ore 10.00. Un omaggio ad un lucano che ha ricevuto  cittadinanze onorarie dai Comuni lucani e tantissime onorificenze e che ha tanto insegnato ai giovani cineasti sapendo essere sempre maestro di cinema e di vita».

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