LUIGI: «SEMINIAMO PER UN FUTURO MIGLIORE»
Da Muro Lucano il dottore in Tecnologie agrarie rimarca: «il rapporto tra le varie figure è utile e necessario; l’agricoltura trampolino di lancio per i giovani»
«Sono Luigi Marolda un giovane di Muro Lucano, volenteroso e ottimista. Vivo quotidianamente e direttamente la realtà accademica e le imprese agricole locali e indirettamente quella istituzionale». Inizia così il giovane murese che domenica ha partecipato anche al meeting on line sull’agricoltura -e non solo- promosso dal professore Unibas Carlo Cosentino, e che ci tiene a raccontare la sua esperienza, il suo punto di vista, quello di un ragazzo lucano, dottore in Tecnologie Agrarie e laureando in Scienze e Tecnologie Agrarie.
Tra lo studio, il lavoro nella piccola azienda di famiglia e di tanto in tanto la collaborazione con un agronomo, ci scrive: «Uno dei problemi che riscontro sempre di più è la mancanza di unione, dialogo o meglio ancora il mancato rapporto di simbiosi tra le varie figure, che sarebbe utile e necessario per il bene collettivo. Escluderei alcuni piccole realtà, sempre più sporadiche, come il professor Cosentino che lavora nei suoi progetti di ricerca a stretto contatto e in sinergia con gli imprenditori e le istituzioni, con il quale ho sostenuto anche l’esame di Zootecnica sostenibile, e che ringrazio per avermi dato la possibilità di partecipare all’incontro».
Ciò che preme evidenziare Luigi lo spiega bene: «la discordanza tra le varie rappresentanze è una criticità di cui si parla da molto tempo e che, grazie alla capacità di sacrificio e determinazione dimostrata in questo triste frangete temporale, determinato dal Covid-19, auspico che si possa risolvere attraverso una rieducazione di tutte le figure, e che si possa attuare e concretizzare per il raggiungimento di una sostenibilità globale di cui tutti noi parliamo. Infine mi auguro si possa porre una sempre maggiore attenzione e partecipazione dei giovani, i quali predispongono di un potenziale multifattoriale lungimirante».
E proprio ai giovani si rivolge infine nella sua lettera aperta: «cerchiamo di ricavare qualche insegnamento dal Covid-19, e guardiamo con ottimismo al futuro. La Basilicata, con una buona gestione dell’agricoltura e dell’allevamento, può essere un buon esempio di sostenibilità ambientale e di conseguenza un ottimo trampolino di lancio per i giovani che vogliono impegnarsi in queste attività, che potranno risultare remunerative oltre che dal punto di vista economico, anche sotto il profilo delle soddisfazioni personali. Quando si semina con cura e attenzione, prima o poi i frutti si raccolgono; nel frattempo oggi ritorno a coltivare altri semi per un futuro ancora più roseo, non solo per me ma per l’intera comunità. Forza ragazzi che ce la possiamo, anzi, ce la dobbiamo fare!».