17 maggio 2020 – Giornata internazionale contro l’omofobia
Domenica, 17 maggio 2020, sarà la giornata mondiale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOTRANSFOBIA 17maggio2020
l 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia; il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, in linea con le indicazioni del Ministero dell’Istruzione, intende segnalare la necessità, in vista di tale ricorrenza, di proporre agli istituti scolastici i temi del rispetto della persona nella sua globalità, della solidarietà e dell’empatia.
La giornata, riconosciuta sin dal 2004 sia dall’ONU che dall’Unione europea, istituita ufficialmente da quest’ultima nel 2007, è nata per celebrare l’eliminazione dell’omosessualità avvenuta il 17 maggio 1990 dalla lista delle patologie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Eppure, da recenti indagini statistiche effettuate su tale fenomeno, emerge un quadro preoccupante: tra i giovanissimi sussistono ancora stereotipi, pregiudizi e diffidenze nei confronti di coetanei e adulti caratterizzati da un orientamento sessuale dissimile dai propri.
Nel 2011 attraverso una sua indagine l’ISTAT ha rilevato che il 24% delle persone omosessuali ha affermato di essere stato discriminato durante gli anni delle scuole superiori e dei college, rispetto al 14% degli eterosessuali.
La scuola ha tra i propri compiti quello di instaurare un clima sereno, in quanto seconda famiglia di studenti e personale scolastico, all’interno della comunità, onde prevenire tutte le tipologie di emarginazione o peggio ancora di denigrazione / bullismo nei confronti dell’altro.
Ogni forma di prevaricazione deve essere condannata fermamente, soprattutto in una fascia d’età estremamente delicata, in cui anche il rifiuto o il palese scherno costituiscono motivo di profonda sofferenza interiore, depressione o nei casi più gravi atti di autolesionismo.
La DUDU in molteplici articoli e la Costituzione italiana nell’art. 3 sanciscono inequivocabilmente il diritto all’uguaglianza di tutti gli esseri umani; tale concetto comporta, ovviamente nel pieno rispetto delle leggi vigenti, il riconoscimento della facoltà di ciascuno di vivere il proprio modo di essere, considerando che ogni persona è unica, preziosa e irripetibile.
Alcuni spunti per analizzare insieme in maniera costruttiva il tema in oggetto possono essere reperiti sul sito di Amnesty International (Le scuole attive contro l’omofobia e la transfobia https://www.amnesty.it/scuole/le-scuole-attive-contro-lomofobia-e-la-transfobia/)
Il Coordinamento propone ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di guidare gli studenti in un debate sul tema della discriminazione, da concludere con uno slogan concepito proprio per affermare il valore dell’originalità di ciascun individuo.
Prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
GIORNATA MONDIALE CONTRO L’OMOFOBIA: SERVE PIU’ IMPEGNO DA PARTE DEGLI STATI
O una ricorrenza promossa dall’Unione Europea che si celebra dal 2004, dopo 14 anni dalla decisione (17 maggio 1990) di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La giornata è stata istituita per promuovere e coordinare eventi di sensibilizzazione a livello internazionale e per contrastare qualsiasi forma di discriminazione e violenza. Nel 2007, in seguito alle dichiarazioni di alcune autorità polacche contro la comunità LGBT, l’Unione europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l’omofobia sul suo territorio.
Il 2017 sarà ricordato come un anno molto duro per la comunità lgbt in Europa: notizie scioccanti di persecuzioni mirate da parte delle forze dell’ordine sulla base dell’orientamento sessuale (reale o percepito) delle persone e dell’identità di genere. Ad esempio, in Cecenia, oltre 100 omosessuali (o uomini percepiti come gay) sono stati arrestati, detenuti o rapiti tra febbraio e aprile 2017. Secondo quanto riferito, erano trattenuti in luoghi di detenzione non ufficiali e sottoposti a gravi maltrattamenti e umiliazioni. In Azerbaijan, omosessuali e persone transgender sono stati arrestati, picchiati e sottoposti a visite mediche forzate.
Questi sono solo due esempi delle conseguenze estreme a cui possono arrivare l’omofobia e la transfobia.
Si tratta ancora oggi di un problema tristemente diffuso: le discriminazioni, le violenze quotidiane e i radicati pregiudizi verso il loro orientamento sessuale e identità di genere continuano ad impedire alle persone lgbt di vivere liberamente e in sicurezza.
Queste discriminazioni devono finire e devono finire ora: le autorità nazionali ed internazionali hanno il dovere morale di garantire parità di diritti alle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender e intersessuali.
Nessuno di noi può vivere e godere dei nostri diritti e libertà se questo diritto non è garantito a tutti.
Focsiv condivide l’appello del Commissario per i diritti umani dell’Unione Europea, Dunja Mijatović , che invita le autorità nazionali di tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa a inviare un messaggio inequivocabile affinché non venga più tollerata alcuna forma di discriminazione o attacco contro le persone LGBTI, indagando su eventuali casi di violenza e perseguendo i responsabili. Le autorità devono iniziare fin da subito ad investire maggiori sforzi nella lotta all’omofobia e alla transfobia nelle nostre società.
Come ogni anno, il 17 maggio Arcigay diffonde il report degli episodi di omotransfobia avvenuti e raccontati nel corso degli ultimi 12 mesi in Italia, testimoniando attraverso una serie di immagini le forme e le modalità con cui le persone lgbt subiscono discriminazioni. Rispetto al 2016, anno in cui vi era stato un acceso dibattito sulle unioni civili che aveva dato visibilità alla comunità lgbt, i casi di violenza censiti sono scesi a 119.
Nonostante la tensione mediatica si sia notevolmente ridotta rispetto al 2016, l’omotransfobia ha ancora connotati molto allarmanti. Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, ha commentato “Osservando le storie che compongono il nostro rapporto, sono diversi gli elementi che meritano di essere sottolineati: innanzitutto tra le 119 storie ci sono ben 4 omicidi, tre di ragazzi molto giovani, tutti riconducibili a un movente omotransfobico”.
Focsiv e i suoi soci lavorano con grande impegno alla costruzione di società giuste, inclusive e solidali e per questo condanna fermamente qualsiasi forma di discriminazione o violenza. Come riportato da Dunja Mijatović, “tutti gli esseri umani sono nati con gli stessi diritti e pari dignità. Le persone LGBT non chiedono diritti aggiuntivi o nuovi. Hanno il diritto di godere della stessa libertà e protezione di cui godono tutti gli altri. Sono accanto alla comunità e a tutti gli attivisti che combattono ogni giorno per difendere i propri diritti, per una vita senza violenza e discriminazione. Nonostante alcuni passi indietro, ci sono state delle straordinarie conquiste e grandi progressi nell’arco di pochi anni. Come commissario per i diritti umani, continuerò sempre a difendere e promuovere uguaglianza di diritti per le persone LGBTI, supportata dalla collaborazione dei Paesi membri.
L’Agenda 2030 richiede il raggiungimento universale degli obiettivi di sviluppo sostenibile che porteranno alla realizzazione del benessere per tutti. In particolare, l’agenda sottolinea il principio del “non lasciare nessuno dietro“, concentrandosi così sui più emarginati ed esclusi. Ciò richiede politiche per affrontare le disuguaglianze nell’Unione europea e a livello globale, comprese le forme di discriminazione e le barriere basate sull’orientamento sessuale. L’organizzazione Stonewall ha recentemente pubblicato un interessante report dal titolo “The sustainable development goals and lgbt inclusion” in cui la difesa dei diritti lgbt diventa un tema trasversale per lo sviluppo sostenibile. In particolare il riferimento è all’obiettivo 10 “Ridurre le disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni”.
Solo lavorando insieme, possiamo creare delle società aperte, giuste ed orgogliose della diversità umana.
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