Un’analisi della dottoressa Roberta Sacchi: Denudamento e psicosi, il caso Elena Ceste
Sebbene gli psicologi e gli psichiatri conoscano molto bene il fenomeno del denudamento di soggetti psicotici, in criminologia lo stesso fenomeno è disconosciuto e crea le condizioni per l’errore giudiziario
Denudamento e psicosi: il caso Elena Ceste
May 17, 2020
Il denudamento è un comportamento che può verificarsi in soggetti in preda ad una crisi psicotica, una condizione psichica molto grave in cui il soggetto, vittima di deliri e/o allucinazioni – spesso a dimensione persecutoria – perde il contatto con la realtà. Il delirio di persecuzione può portare il soggetto a correre o a nascondersi per sfuggire ai suoi persecutori immaginari.
Il denudamento di soggetti psicotici non conosce stagioni e può verificarsi anche in inverno. La perdita di contatto con la realtà, infatti, investe anche la percezione della temperatura esterna e interna.
Nella pratica clinica psicologi e psichiatri si imbattono spesso in soggetti psicotici con un abbigliamento incongruo rispetto alla temperatura esterna; anche nell’immaginario collettivo le persone affette da gravi disturbi psichici sono rappresentate con abiti stravaganti rispetto alla stagione.
In letteratura (ma anche la stampa spesso li riporta) sono descritti numerosi casi di soggetti psicotici che corrono nudi nella neve o con temperature esterne proibitive. Le neuroscience hanno studiato le alterazioni cerebrali di tipo chimico, specialmente a carico dell’ipotalamo, che spiegano questo fenomeno di alterata omeostasi.
Il soggetto che fugge dai suoi persecutori immaginari si nasconde in luoghi impensati. Nel febbraio 2020 al Policlinico Gemelli di Roma è stato casualmente ritrovato il cadavere di un uomo scomparso da 6 mesi che si era nascosto nel vano areazione.
Nel luglio 2019 il cadavere di un uomo scomparso da 10 anni è stato ritrovato nell’Iowa dietro il frigorifero del supermarket in cui lavorava.
Il soggetto che corre in preda al delirio di persecuzione può trovare la morte per incidente, generalmente per impatto violento contro gli oggetti (probabilmente è il caso di Mattia Mingarelli) o contro il suolo (probabilmente è il caso del giovane Alessio Vinci) o per annegamento in caso di fuga verso corsi d’acqua (probabilmente è il caso di Claudia Meini). Se la temperatura esterna è molto bassa la morte sopraggiunge per ipotermia.
Il soggetto, infatti, spesso sfiancato dal delirio e dalle allucinazioni, si addormenta.
Sebbene gli psicologi e gli psichiatri conoscano molto bene il fenomeno del denudamento di soggetti psicotici, in criminologia lo stesso fenomeno è disconosciuto e crea le condizioni per l’errore giudiziario.
È la battaglia che ha condotto la mia collega e amica Ursula Franco, medico criminologo, a mio avviso la migliore criminologa che abbiamo oggi in Italia.
Ursula Franco è stata la consulente di Michele Buoninconti, processato e condannato per la morte della moglie Elena Ceste.
La Ceste, nel gennaio 2014, era scomparsa dalla sua casa di Costigliole d’Asti e fu casualmente trovata cadavere dopo 9 mesi nel tubo di scolo di un canale a meno di due chilometri da casa. Il cadavere era nudo.
Sul cadavere non erano state trovate lesioni o segni riferibili ad una morte violenta.
L’autopsia non era stata sufficiente a stabilire una inequivocabile causa di morte.
Già dai primi momenti dopo la scomparsa, Michele Buoninconti aveva riferito di strani comportamenti della moglie.
Michele aveva detto che la notte precedente la scomparsa Elena non era riuscita a dormire, era molto agitata, si batteva e si sfregava la fronte dicendo che “non la lasciavano stare”
Anche la mattina della scomparsa Elena era apparsa strana. Aveva detto al marito di non portare i bambini a scuola per paura che “li portassero via”
Michele non era riuscito a comprendere a cosa la moglie stesse facendo riferimento.
La sorella di Elena aveva riferito di una strana telefonata della sorella la mattina della scomparsa.
Così sul punto Ursula Franco: “Il giorno dopo la scomparsa di Elena, il 25 gennaio 2014, sua sorella Daniela Ceste ha riferito agli inquirenti di aver parlato con Elena la mattina del 23 e che la stessa le aveva detto ‘di avere problemi alla testa, tant’è che io chiedevo se si trattasse di mal di testa od altro e lei non riusciva a spiegarsi. Sembrava volesse dire qualcosa ma non riusciva ad esprimersi bene’.
Quei ‘problemi alla testa’, di cui si lamentò Elena e che non sapeva spiegarsi, erano i prodromi della crisi psicotica che la colpì la notte tra il 23 e il 24 gennaio.
Nel momento in cui un delirio nasce o riprende, se svanito, lo psicotico sperimenta uno stato pre-delirante detto ‘Wahnstimmung’ durante il quale capisce che sta accadendo qualcosa ma non riesce a metterne a fuoco i dettagli”
La stessa Elena aveva espresso a più persone di essere preoccupata perchè “era sulla bocca di tutti” e perchè qualcuno era in possesso di un presunto video che la ritraeva in atteggiamenti intimi con un suo amante. Un evidente delirio di persecuzione.
Infine, nel periodo precedente la scomp
La sorella di Elena aveva riferito di una strana telefonata della sorella la mattina della scomparsa.
Così sul punto Ursula Franco: “Il giorno dopo la scomparsa di Elena, il 25 gennaio 2014, sua sorella Daniela Ceste ha riferito agli inquirenti di aver parlato con Elena la mattina del 23 e che la stessa le aveva detto ‘di avere problemi alla testa, tant’è che io chiedevo se si trattasse di mal di testa od altro e lei non riusciva a spiegarsi. Sembrava volesse dire qualcosa ma non riusciva ad esprimersi bene’.
Quei ‘problemi alla testa’, di cui si lamentò Elena e che non sapeva spiegarsi, erano i prodromi della crisi psicotica che la colpì la notte tra il 23 e il 24 gennaio.
Nel momento in cui un delirio nasce o riprende, se svanito, lo psicotico sperimenta uno stato pre-delirante detto ‘Wahnstimmung’ durante il quale capisce che sta accadendo qualcosa ma non riesce a metterne a fuoco i dettagli”
La sorella di Elena aveva riferito di una strana telefonata della sorella la mattina della scomparsa e la stessa Elena aveva espresso a più persone di essere preoccupata perchè “era sulla bocca di tutti” e perchè qualcuno era in possesso di un presunto video che la ritraeva in atteggiamenti intimi con un suo amante.
Infine, nel periodo precedente la scomparsa Elena era apparsa a più persone diversa, più taciturna e triste. Probabilmente queste persone stavano osservando lo stato di appiattimento emotivo, di anedonia – assimilabile alla depressione – che precede la crisi psicotica.
A differenza di quanto comunemente si pensi, infatti, le crisi psicotiche possono presentarsi a intermittenza, specialmente se la malattia non è controllata farmacologicamente; le crisi, cioè, si alternano a momenti di apparente normalità, anche se poi, ad una valutazione più precisa e tecnica, il soggetto presenta comunque alterazioni, specialmente del tono dell’umore.
Lo psichiatra prof. Elvezio Pirfo era stato chiamato come consulente della Procura di Asti per riferire in merito alle condizioni psichiche della Ceste al momento della morte. Il dott. Pirfo aveva concluso che “nel pensiero di Elena si erano insinuati sospetti che qualcuno rendesse noto il suo mondo di affetti e incontri” e che questi pensieri hanno fatto “perdere ad Elena il controllo” […] Di qui la crisi psicotica, le proiezioni e i diffusi spunti deliranti”
È innegabile che il dott. Pirfo abbia diagnosticato nella Ceste un disturbo psicotico. Tuttavia il giudice ha rigettato questa tesi e condannato Michele Buoninconti per l’omicidio della moglie Elena Ceste.
Nelle motivazioni si leggono molte imprecisioni, una su tutte che la malattia psicotica non si presenta a intermittenza.
La condanna di Michele Buoninconti è definitiva.
Il fatto che tre gradi di giudizio abbiano confermato la condanna non toglie nulla all’ipotesi che si tratti di un errore giudiziario. L’errore giudiziario è tale proprio perchè tre gradi di giudizio hanno sbagliato.
A me, il dubbio che Michele Buoninconti sia stato condannato ingiustamente, resta.
[Se volete approfondire il caso Elena Ceste vi consiglio il blog della collega Ursula Franco. Questo è il link: https://malkecrimenotes.wordpress.com]