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LA LEGA ANCORA “AFFARI DI FAMIGLIA”

Galassia Covel, dopo padre, madre e figlio, spunta pure la moglie: lavorano sempre loro. All’Amico di Fanelli è bastata una candidatura con Guarente per smacchiarsi dal partito regione

Il feudo nato e consolidatosi sotto il centrosinistra, quello dei Coviello in Regione, ha ritrovato la quadra, e anche di più, come l’affidamento diretto per 31mila e 700 euro di “Compra lucano”, con gli amici del centrodestra ora al potere. È bastata una candidatura sotto l’egida dell’amico Fanelli con l’altro leghista, Guarente. Ancor più facile se regole e procedure vengono variate a seconda dei casi e se non viene effettivamente applicato un reale «principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti» che «assicura l’effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese». Ancor più semplice poi se, chi già gestisce il servizio, come la Covel di Coviello, può sempre ripartecipare, ma non solo. Può anche offrire, è una costante negli anni, ribassi consistenti. Così come singolare appaiono quelle basi d’asta che per lo stesso servizio a gara e per la stessa durata prevista, cambiano d’importo da un anno all’altro. Il sistema degli appalti pubblici in Regione, in particolar modo quelli del Consiglio, ha un bug: la vicenda Covel-Upside, la stessa società con nome diverso e solo a ranghi invertiti, in relazione agli amministratori unici delle stesse, nella prima la madre Bevilaqua con socio il figlio Coviello, nella seconda viceversa, lo dimostra.

TI PIACE VINCERE FACILE? C’È LA ROTAZIONE SOLO FORMALE Nel 2017, dopo due gare triennali fallimentari, per la Covel, che tra l’altro nel frattempo aveva già nel 2010 ricevuto la proroga «nelle more» della nuova aggiudicazione e che per due volte è stata esclusa poichè «idonea» a condurre il servizio che nel mentre gestiva, appunto, in proroga, il feudo diventa: lascia o raddoppia? Dal 2017, «è in corso di predisposizione, da parte della competente struttura consiliare» il capitolato d’appalto per la gestione integrata di “Servizi e assistenza tecnica alle attività e al funzionamento delle sedute del Consiglio regionale, delle Commissioni Consiliari e eventi connessi: fornitura di contenuti audiovisivi e visivi e loro trasmissione via internet”. Nelle «more dell’indizione e aggiudicazione del predetto appalto triennale», al Consiglio la decisione dello spacchettamento in due con apposita gara per la «trascrizione integrale delle sedute del Consiglio regionale, di trascrizione integrale delle registrazioni audio delle Commissioni consiliari permanenti e speciali». Dalla prima gara, per la durata di 12 mesi, con invito a «5 operatori economici iscritti al Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (Mepa)», e a base d’asta di 30mila e 500 euro, vinta con un ribasso di 600 euro, si passa a quella aperta a tutti del 2018, aggiudicata alla Covel e all’ultima del 2019 sempre vinta dalla Covel. Da un anno all’altro però, dai 30mila euro del 2018, la base d’asta, per un «servizio standardizzato», così come definito dagli Uffici competenti del Consiglio, è calato a 25mila euro. Covel offrì ancora meno rispetto ai 18mila euro dell’anno prima, e di nuovo vinse. Lì dove, però, si è concretizzato il capolavoro del raddoppiamento del feudo è stato sull’altra metà dello spacchettamento. Dalla trascrizione alla registrazione audio-video, per lo streaming delle sedute del Consiglio regionale e la conseguente gestione delle apparecchiature della sala regia a supporto dell’Aula consiliare e per la registrazione audio delle Commissioni Consiliari. Nel 2018, dopo il già un anno di gestione Covel, all’apparenza, per lo streaming ma non solo, delle Assise consiliari, spunta la «rotazione degli affidamenti» introdotta e richiamata negli atti di gara come criterio per aggiudicare l’appalto.

TUTTO IN MANO A UNA SOLA FAMIGLIA: SPUNTA ANCHE LA MOGLIE Alessandro Coviello, e familiare, la madre che detiene l’altro 50% della società, hanno tirato fuori l’asso dalla manica: l’Upside. Società casualmente attiva, tra i vantaggi del gestire le gare c’è quello di conoscerne le scadenze, dal 2 gennaio proprio del 2018.L’amministratore unico della Upside, però, è proprio, con il 55% delle quote societarie, Alessandro Coviello, già socio della Covel al 50% con la madre Bevilaqua che detiene l’altro 50%. Gli altri soci della Upside, al 15%, sono nuovamente la madre, Margherita Pasqualina Bevilacqua, Barbara Giovanna Coviello e Maria Laura Santarsiero. Maria Laura Santarsiero, sulla scia degli “affari di famiglia” al Consiglio regionale, è la moglie dell’amico dell’assessore regionale Fanelli, nonchè già candidato consigliere comunale alle amministrative di Potenza, per Guarente sindaco, Alessandro Coviello. Da una parte la Upside registra e dall’altra la Covel trascrive. In entrambi i casi i soldi pubblici finiscono nelle tasche dei Coviello. Non solo di nuovo madre e figlio, ma persino anche la moglie. Era tutt’altro che difficile per l’ex Dg del Consiglio regionale, Arturo Agostino, scoprire il trucco, anche per via della stessa sede legale delle 2 società, via Pienza 78 a Potenza, ma per ben 2 volte il dimessosi non ha visto. Per la Upside sotto la legislatura di centrodestra il gioco è stato replicato e così Coviello, nonostante l’espressamente richiamato «principio di rotazione» può continuare a gestire ripetutamente i due servizi, avvelendosi peraltro di una società differente dalla Covel soltanto nel nome, la Upside. L’elusione è evidente. La «rotazione degli affidamenti» è funzionale, tra le altre cose, non solo al «favor partecipationis», ma anche e soprattutto ad evitare collusioni tra Pubblica amministrazione e imprenditoria privata, escludendo la circostanza che la Stazione appaltante, rispettando solo formalmente l’obbligo di consultare più soggetti ma, nella sostanza, scegliendo sempre gli stessi soggetti, «consolidi una posizione di vantaggio in capo a un determinato operatore».

Ferdinando Moliterni

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