La MAMMA CORAGGIO Olimpia Fuina Orioli chiede la REVISIONE DEL PROCESSO
SPERO CHE TUTTI SENTIATE QUELLO CHE HO IN CUORE e che non trova le giuste parole per essere espresso integralmente
Questo terremoto giudiziario che ha radici nella nostra terra di Basilicata, martoriata da abusi e intrallazzi potenti è la prova evidente per cui ci sono oltre 70 casi IRRISOLTI tra cui il mio: i fidanzatini di Policoro di cui si era interessato anche il Dottor De Magistris, fatto fuori perché scomodo non gregario d’un tale sistema
Ora si comprendono tutte le dinamiche relazionali di interessi personali incrociati ben difesi a spese dei non facenti parte del SISTEMA, così come inteso e gestito dagli attuali uomini di potere che lo stanno confessando e sconfessando.
Pare che l’unico vero grande impegno finora sia stato quello di blindare magistralmente da esperti azzeccagarbugli, tutte le cause, senza diritti, LEGALIZZANDO ( ad arte, studiata a tavolino e concordata con chi di dovere,) L’ILLEGALE.
LO STATO NON PUÒ PIÙ STARE A GUARDARE
MI RIVOLGO al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CHE QUALCHE TEMPO FA MI HA RICEVUTA e ha avuto modo di scandalizzarsi dinanzi a certe brutture procedurali subite, per anni.
Ora spero abbia il quadro chiaro della situazione che non può essere più ignorata
Sono pronta a tutto
Ora VOGLIO ESSERE ASCOLTATA
MI SPETTA DI DIRITTO
UN DIRITTO CHE NON PUÒ PIÙ ESSERMI NEGATO
NON SO SE BASTERÀ IL MIO GRIDO PER OTTENERE TALE DIRITTO
MA SE NON DOVESSE BASTARE CHIEDO A TUTTI GLI ITALIANI DI GRIDARLO A GRAN VOCE, E, TUTTI INSIEME.
QUESTA È UNA RIVOLTA GIUSTA CHE NON VA SOTTOVALUTATA..
Chiedo la REVISIONE DEL CASO, che riguarda i fidanzatini di Policoro, in altre sedi, dove ci sia interesse a ridare dignità alla Magistratura, quella dignità e credibilità persi così vilmente.
Non mi ferma più nessuno.
Otterrò a tutti i costi ciò che mi spetta.
32 anni di calvario giudiziario dettato da un simile Sistema, merita il riscatto del giusto diritto.
Non si può subire e tacere anche i bavagli della stampa.
Il sistema può e deve cambiare se dimostriamo tutti insieme che lo STATO SIAMO NOI
GRAZIE PRESIDENTE
GRAZIE A TUTTI VOI CHE MI SEGUITE E A TUTTI GLI ALTRI CHE MI SEGUIRANNO nel chiedere a gran voce la REVISIONE DEL PROCESSO IN ALTRA SEDE CHE NON SIA LA BASILICATA
SPERO CHE TUTTI SENTIATE QUELLO CHE HO IN CUORE e che non trova le giuste parole per essere espresso integralmente.
Le sofferenze inferte da 32 inesorabili anni di lotta senza confini, senza Luca, senza Pino, senza la coscienza di chi sa e tace ancora, sono inenarrabili.
La forza che Dio mi ha donato è Speranza per tutti. Nel dolore e nella lotta per un diritto giusto Dio non ci lascia soli.
Ciò che avrebbe dovuto portarmi alla disperazione e quindi all’annullamento della vita, mi ha affacciata alla FEDE più profonda ed elevante e alla SPERANZA che, collegata strettamente al Valore immortale dell’Amore, non muore mai ed è incontestabilmente inossidabile al male che invece fa male a chi lo fa, come si evince dopo anni di martirio, sperato vincente sul BENE.
Lo difende Dio, servendosi di chi è chiamato a dire SI, accettando di rimanere inchiodato alla Croce, cosciente e convinto della Resurrezione finale.
Nessuno si scoraggi. “La sofferenza accettata ci accresce”
È una massima che ho sperimentato.
È ciò che ci definisce, ci rafforza, ci eleva proprio quando e quanto più si sprofonda. È sentire ed attraversare l’Infinito, dentro.