Intervista a Ing. Luigi Emanuele Marsico, in qualità di presidente del Cluster Energia Basilicata, sul tema Cluster S3 e bandi, in esclusiva per Cronache Lucane
I Cluster non devono essere considerati come mere organizzazioni intermediarie, essi rappresentano di fatto delle piattaforme strategiche snelle, altamente specializzate, operative ed efficaci, grazie alle quali è possibile costruire nuove occasioni imprenditoriali e nuovi processi di innovazione
Intervista a Ing. Luigi Emanuele Marsico, in qualità di presidente del Cluster Energia Basilicata, sul tema Cluster S3 e bandi, in esclusiva per Cronache Lucane
Ing. Marsico, a 5 mesi dal suo insediamento alla Presidenza del Cluster Energia della Regione Basilicata quali le principali attività cantierate?
Si è trattato principalmente delle necessarie attività di carattere propedeutico, finalizzate per un verso ad assicurare la compliance ai diversi adempimenti cui è tenuta anche un’Associazione come la nostra e per l’altro verso a consentire l’avvio operativo della fase di Start up reale del Cluster sulla base del Piano Triennale di Attività (PTA), a suo tempo proposto in risposta all’Avviso Pubblico della Regione Basilicata e da questa finanziato
Dopo aver concluso questa onerosa fase di adempimenti burocratici siamo giunti all’avvio delle attività operative. In questa prospettiva, è stata formalmente avviata l’attività di Comunicazione e Promozione del PTA, attraverso l’affidamento di un contratto di servizi, in merito a Brand Identity, Portale Web, App dedicata, canali Social e Comunicazione del CEB ETS.
Al fine di fornire un presidio di costante e qualificato supporto all’avvio alle attività esecutive, si è inoltre proceduto alla selezione di una risorsa professionale qualificata, individuata tra le candidature pervenute quale figura di front end per lo svolgimento delle attività operative specialistiche del Cluster Energia Basilicata ETS.
Si è inoltre avviata l’attività di mappatura/screening del sistema del CEB ETS. Attività questa di fondamentale importanza, che consentirà di tracciare parte delle direttrici della Roadmap del Cluster ed a pianificare e programmare le azioni dei prossimi anni.
Sono state messe in campo inoltre diverse sessioni formative tra le quali una incentrata sul tema della diagnosi energetica nelle aziende, erogata a vantaggio degli Associati dalla Scuola di Ingegneria della Università di Basilicata, una seconda focalizzata su tema “Lavoro in sicurezza per COVID-19”, altre su temi quali Cambiamento climatico (“Dalle strategie europee al PAES e PAESC”), Piattaforma PELL e CITYLIGHT (“Nuovi approcci alla gestione dei dati in ambito smart city”), entrambe ad opera di Enea, socio e partner del Cluster Energia Basilicata.
Il Cluster Energia Basilicata ha inoltre preso parte alla candidatura di diversi progetti di cooperazione interregionale e transnazionale in qualità di stakeholder. Di seguito alcuni esempi:
1) AGRIcoltura e NEtworking interregionale per l’Uso Sostenibile di suolo, acqua ed energia: un modello di supporto alle decisioni – AGRI-NExUS con L’Università della Basilicata ed il CNR.
2) Strumenti di supporto decisionale per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici comunali della Basilicata e dell’area mediterranea – PrioritEExBAs con l’Università della Basilicata
3) PIattaforma BioEnergia Bioraffineria e Chimica Verde – RAPIBE con ENEA
Ed altre innumerevoli azioni nel solco della mission del cluster, come ad esempio l’instaurazione di una commissione di lavoro per l’interazione con il CNTE ( Cluster Tecnologico Nazionale per l’Energia), ed altre innumerevoli altre iniziative.
Quale le concrete finalità che l’Ing. Marsico ha intenzione di porre in campo a breve?
Occorre partire da alcune considerazioni di base. Nella nuova programmazione 2021-2027, una delle conseguenze della nuova prospettiva adottata dalla Commissione Europea è la riduzione del numero delle priorità della Politica di coesione; si passa dagli undici obiettivi tematici dell’attuale programmazione a cinque obiettivi strategici:
✅ un’Europa più intelligente: trasformazione economica innovativa e intelligente;
✅ un’Europa più verde e a basse emissioni di carbonio;
✅ un’Europa più connessa: mobilità e connettività regionale alle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC);
✅ un’Europa più sociale attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali;
✅ un’Europa più vicina ai cittadini: sviluppo sostenibile e integrato delle aree urbane, rurali e costiere mediante iniziative locali.
A fronte dell’ampliamento del margine di azione all’interno dei singoli obiettivi strategici, la Commissione riconferma e rafforza il ruolo delle regioni come principali attori ed attuatori nella gestione dei Fondi SIE sul territorio, rendendo ancora più consistente il loro lavoro di individuazione, monitoraggio e valutazione delle peculiarità e potenzialità dei singoli territori.
In quest’ottica, il processo tende a promuove ed incentivare la coerenza tra i progetti innovativi territoriali e gli obiettivi strategici europei in materia di energia.
In ambito Energia cinque sono finora i partenariati sviluppati:
1. Smart grids;
2. Bioenergia;
3. Edifici sostenibili;
4. Energia solare.
5. Energia rinnovabile marina;
In tale contesto la proposta per la Politica di coesione 2021-2027 ed in particolare il FESR, riserverà particolare attenzione all’obiettivo strategico 2, ossia “un’Europa più verde e a basse emissioni di carbonio”; per tanto vi sarà sempre maggior rilevanza per i progetti in materia energetica, soprattutto se legati al tema della innovazione ed ambiente, e a maggior ragione, questo come ben può comprendere, trova amplia declinazione nella nostra terra di Basilicata.
Inoltre altro fattore importantissimo è il seguente: mentre nella scorsa programmazione la S3 era considerata una misura “Ex ante” (proprio perchè si doveva consolidare una sperimentazione portata avanti già dal 2008 e che molte regioni europee hanno adottato in maniera disomogenea) nel futuro ciclo di programmazione 21-27, la Commissione Europea rafforzerà il ruolo della Smart Specialization Strategy ed il modello di collaborazione e concertazione pubblico/privato dei Cluster, rendendo la S3 “abilitante” (ossia necessaria alla strutturazione dei programmi di investimento dei PO FESR e non solo).
La REGIONE BASILICATA secondo lei agisce nel verso giusto?
Il percorso avviato negli anni scorsi, con l’impegno della Regione, delle Associazioni di Categoria, delle imprese, degli organismi di ricerca, è stato un lavoro impegnativo ed importante di convergenza sugli obiettivi della S3 (Smart Specialization Strategy) regionale che ha trovato giusta finalizzazione nella costituzione formale dei 5 Cluster Tecnologici.
Nell’ambito di tale scenario, ed in una fase assolutamente embrionale dei Cluster della regione Basilicata, (rispetto ad altre realtà Italiane ed Europee già attive da diversi anni) ha preso forma una primissima iniziativa dell’azione dei Cluster, ovvero la Fase B dell’Avviso Pubblico ASSE I – RICERCA, INNOVAZONE E SVILUPPO TECNOLOGICO del PO FESR 2014-2020.
L’azione che ha caratterizzato i Cluster, in perfetta linea con la propria mission, è stata alimentare la sinergia tra mondo imprenditoriale e mondo della ricerca, finalizzando gli sforzi a delineare progettualità nate dalla propulsione imprenditoriale territoriale Lucana e dagli assi di sviluppo.
Inoltre il plus indotto dagli organismi di ricerca, ha apportato un elevato valore aggiunto in termini di innovazione.
Ben 12 le progettualità presentate, ad altissimo contenuto innovativo ed oltre 140 le aziende Lucane impegnate in dette progettualità, in partenariati composti per il 95% da imprese lucane e/o operanti in
Basilicata (soprattutto PMI) e il 5% da Organismi di Ricerca.
Dai primi, benché pochi, dati io credo che già si percepisca la vera forza e vera potenzialità di questo approccio metodico, e del concept, assolutamente innovativo, che i Cluster incarnano ed esprimono.
I Cluster non devono essere considerati come mere organizzazioni intermediarie, essi rappresentano di fatto delle piattaforme strategiche snelle, altamente specializzate, operative ed efficaci, grazie alle quali è possibile costruire nuove occasioni imprenditoriali e nuovi processi di innovazione.
Come dicevo prima, molte Regioni europee già traggono enorme vantaggio da una proficua collaborazione con i Cluster tecnologici.
Lo stesso spirito e la stessa motivazione, in previsione della futura programmazione 2021-2027, muovono anche i Cluster Lucani, disponibili ad interagire in modo costante e proficuo con gli organismi regionali.
Questa positiva contaminazione di tutti i comparti produttivi lucani potrà rendere realmente efficaci gli investimenti in materia di S3.
Forse per la prima volta, realmente viene sovvertito l’approccio metodologico che ha caratterizzato gli ultimi anni; l’offerta di ricerca ora è al servizio della progettualità e delle idee; queste ultime nate dalla imprenditoriale territoriale e dall’impulso dettato dalle esigenze e direttrici di business già ampiamente consolidate e perfettamente contestualizzate al territorio Lucano.
In conclusione Presidente cosa occorre realmente fare?
Investire in ricerca & innovazione è una scelta strategicamente rilevante e significativa, soprattutto in
tempi come questi.
Per effetto della pandemia anche nella nostra regione, gli scenari economici, sono stati stravolti e rischiano di rimanere tali, anzi di peggiorare, se non si inverte il ciclo con politiche ed azioni adeguate e tempestive.
Credo fermamente che mai come in questo particolare momento storico occorra fermarsi e fare una seria riflessione su come la nostra Regione intenda orientare ed accompagnare lo sviluppo della Basilicata.
Le opzioni possono essere variegate, ma non possono assolutamente prescindere da un ancoraggio solido ai driver della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico; unica vera via per dare un reale vantaggio competitivo alle nostre aziende in uno scenario sempre più globalizzante e di concorrenza spinta e spietata.
Occorre sfruttare e mettere a frutto questo momento e gli strumenti straordinari che verranno messi in campo dal governo per colmare in modo serio e programmatico il gap tecnologico e competitivo che le nostre aziende pagano in modo pesante ormai da anni.
Pianificare e programmare diversificazioni di business entrando a pieno titolo (e non più da spettatori curiosi) in un mercato molto più ampio e globalizzato con un serio progetto di internalizzazione delle competenze e delle attività.
Chi oggi pensa diversamente non solo è avulso dalla realtà, ma dimostra una preoccupante distanza da concettualizzazioni che dovrebbero essere date per acquisite all’interno di qualsivoglia strategia di intervento programmatico adeguato ed aderente ai tempi attuali.
Non si tratta di essere allineati alla benevolenza dell’uno o dell’altro colore politico, si tratta della dovuta compliance a quadri programmatici non solo vigenti, ma anche futuri (2021-2027), dettati dall’Unione Europea.
Le stesse coordinate del Piano Next Generation EU annunciato nei giorni scorsi dalla Commissione Europea toccano filoni di intervento in cui i Cluster risultano essere gli interlocutori di eccellenza delle istituzioni preposte alla programmazione, pianificazione ed attuazione di tali politiche.
Mai come in questo momento, occorre uno sforzo ed una sensibilità delle istituzioni per superare e smussare posizioni spigolose, spesso contrastanti, nel nome di una ripartenza, e nel caso specifico della Basilicata, mi azzardo a dire di una “PARTENZA” verso un nuovo ed ambizioso approccio “del fare” e “del fare in modo competitivo”
Alla luce di queste considerazioni ritengo assolutamente preoccupanti le posizioni che si intravedono da parte di talune parti delle istituzioni, in totale contrapposizione ed antitesi non solo alle direzioni programmatiche che l’Europa indica ma anche ad azioni concrete della vecchia programmazione che da settembre attendono risposte ed attuazione.
A cosa si riferisce precisamente?
Mi riferisco ai due bandi dell’Asse 1 di cui si attende solo la selezione e l’attuazione delle progettualità.
Dare attuazione certa e veloce a quanto sopra, finalizzando quindi compiutamente la Fase B dell’Avviso Pubblico sull’Asse I, significa esattamente fare una scelta di merito per la ripartenza, che per fortuna, e ribadisco per fortuna, è stata avviata in tempi non sospetti, anticipando l’improvviso dilagare della emergenza Pandemica e creando di fatto una condizione ideale e favorevole in questo contesto emergenziale.
Ing. Marsico in conclusione cosa occorre ?
Occorrono azioni strutturate e concrete che non solo diano risposte nell’immediato alla emergenza, ma che siano la base concreta per un vantaggio competitivo di domani.