BELFAST, SCOMPARSA DI NOAH DONOHOE, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: PROBABILE SINDROME SIMIL-PSICOTICA POST-TRAUMATICA
Abbiamo intervistato in merito la criminologa Ursula Franco che ha raccolto una enorme casistica sui denudamenti nei soggetti psicotici
Gli abitanti di Belfast sono impegnati nelle ricerche di Noah Donohoe, un ragazzino di 14 anni di cui non si hanno più notizie dalle 18.00 di domenica scorsa.
Gli inquirenti ritengono che Noah abbia battuto la testa in seguito ad una caduta dalla bicicletta e che il trauma cranico gli abbia creato problemi di orientamento.
Secondo alcuni testimoni, Noah, dopo essere caduto dalla sua mountain bike, è risalito sulla bicicletta, ha percorso un tratto di strada, si è denudato, ha pedalato nudo per un altro tratto e ha poi proseguito a piedi.
Abbiamo intervistato in merito la criminologa Ursula Franco che ha raccolto una enorme casistica sui denudamenti nei soggetti psicotici.
Ursula Franco è medico e criminologo, è allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (una tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari.
È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti. Da più di 5 anni sostiene che Elena Ceste non è stata uccisa, ma si è allontanata in preda ad una crisi psicotica ed è morta a causa delle basse temperature.
Criminologa Franco: “Purtroppo lo stato psicotico è una condizione che provoca la perdita del contatto con la realtà e proprio per questo conduce frequentemente a comportamenti imprevedibili di tipo grossolanamente disorganizzato che, a causa dell’assenza di critica dovuta alla compromissione intellettiva, possono risultare a volte fatali, come nel caso di Elena Ceste”
Dottoressa Franco, cosa può essere successo a Noah?
Se è vero ciò che scrivono i giornali riguardo alla caduta e al denudamento, Noah potrebbe soffrire di una
sindrome simil-psicotica post traumatica con un protratto stato confusionale o di una vera e propria psicosi post-traumatica.
Dottoressa, che cosa potrebbe essere successo a Noah dopo il denudamento?
Purtroppo lo stato psicotico è una condizione che provoca la perdita del contatto con la realtà e proprio per questo conduce frequentemente a comportamenti imprevedibili di tipo grossolanamente disorganizzato che, a causa dell’assenza di critica dovuta alla compromissione intellettiva, possono risultare a volte fatali, come nel caso di Elena Ceste.
Già, ormai siamo in tanti ad aver capito che Buoninconti è vittima di un errore giudiziario, so che sta lavorando ad un libro sul caso Ceste, non vediamo l’ora di leggerlo. Ci ripete il perché la Ceste si allontanò da casa la mattina del 24 gennaio 2014 ?
Cominciamo col dire che, prima di allontanarsi di casa, Elena Ceste si spogliò. Il denudamento, come abbiamo già visto, rientra semplicemente tra le anomalie del comportamento messe in atto dai soggetti psicotici a causa della perdita del contatto con la realtà e della compromissione della capacità critica.
Il perché si allontanò non appena i suoi familiari lasciarono l’abitazione si spiega facilmente, i comportamenti dei soggetti psicotici sono una conseguenza delle loro idee deliranti o reazioni alle loro allucinazioni che, influenzandone il pensiero, indirizzano di conseguenza i loro atti, che proprio per questi motivi sono anomali.
L’allontanamento della Ceste non fu altro che una risposta comportamentale al suo convincimento delirante.
I deliri hanno contenuti strettamente legati all’esperienza soggettiva di chi li manifesta. Elena aveva tradito Michele e la sua paura di venir scoperta, il timore di alterare l’equilibrio familiare, il senso di colpa per aver commesso un atto reprensibile, il rimorso ed un senso diffuso di indegnità personale che l’affliggevano, si manifestarono inizialmente (ottobre-novembre) con pensieri ossessivi ed in seguito con un quadro psicotico completo caratterizzato da allucinazioni uditive, da un delirio persecutorio e da disturbi comportamentali quali il denudarsi e l’allontanarsi da casa per nascondersi.
La Ceste, la notte precedente la scomparsa, riferì a Michele di temere che la portassero via e quella mattina prese semplicemente delle misure preventive nei confronti di coloro che avrebbero voluto, a suo avviso, portarla via di casa, cercò di impedire ai suoi immaginari persecutori di compiere ciò che credeva le avrebbero fatto ed a tal scopo si nascose nel Rio Mersa.
La sfortuna di Elena furono le basse temperature, se fosse stata primavera o estate, la donna con tutta probabilità sarebbe stata avvistata dai contadini nei campi nei giorni seguenti alla sua fuga, mentre purtroppo quel giorno si assopì a causa del freddo e della fatica che le aveva indotto il delirio e morì per assideramento.