FERROVIA EBOLI-CALITRI-PESCOPAGANO
Nuovo tavolo dei lavori, Carnevale: «Esperimento di cooperazione che ci unifica sotto un unico campanile delle aree interne»
Continua l’azione per la Ferrovia Eboli-Calitri. Un nuovo appuntamento che segue quello del 31 gennaio scorso, si è svolto a Pescopagano, ultimo paese della Basilicata, al confine con la Campania. Al tavolo il Vescovo di Melfi Monsignor Ciro Fanelli, il Sindaco di Melfi Livio Valvano, rappresentanti del Comune di Calitri Michele Sansone per il Comitato il portavoce Giacomo Rosa, Pietro Calabrese, Laura Piserchia, Domenico Robertiello e padrone di casa il Sindaco di Pescopagano Giovanni Carnevale.
«L’incontro si è tenuto all’indomani della riunione svoltasi a Roma venerdì dai Vescovi delle Aree Interne con il Presidente Sergio Mattarella, incontro in cui si è parlato di aree interne, di strutture e infrastrutture, e della stessa Ferrovia Eboli-Calitri-Pescopagano-Melfi che può rappresentare una speranza e una opportunità per il territorio- spiega il Comitato Ferrovia Eboli-Calitri- Un’opera importante, con una estensione territoriale di 2225,46 chilometri quadrati e 38 Comuni coinvolti: Sindaci e amministratori locali della Campania e della Basilicata; Tre Curie Arcivescovile Salerno, Sant’Angelo dei Lombardi e Melfi; 12 aree industriali, 56 aree Pip Commerciali ed un totale di 167.405 abitanti. È nato anche un Comitato spontaneo con 5000 adesioni che chiede la realizzazione dei 35 Km di Ferrovia Eboli-Calitri-
Pescopagano. Una infrastruttura importante -proseguono a spiegare- anche per collegare la Fiat di Melfi al porto di Salerno, per il turismo, per il trasporto merci e passeggeri. Per evitare l’isolamento e lo spopolamento delle Aree Interne. Condivisione e apprezzamento per l’iniziativa da parte del Vescovo Fanelli che ringraziamo. La Storia è lì e tutti noi ci siamo dentro. Grazie al Sindaco di Pescopagano Giovanni Carnevale che si è reso promotore dell’incontro».
Ed è lo stesso sindaco a concludere: «Un sogno, un’idea, un progetto pensato dai romani e condiviso da tutta la Storia moderna che oggi è sempre più intelligente ed attuale e, che, finalmente, sembra trovare il giusto propulsore nella passione di questo comitato che grazie all’appoggio del Governo e della Chiesa potrà finalmente essere realizzato. Molti Comuni di regioni diverse -incalza Carnevale- siedono intorno ad un unico tavolo per dare risposte ad una terra che non trova un limite nel confine geografico ma da esso parte per rivendicare l’emancipazione di una popolazione troppo spesso mortificata. Questo esperimento di cooperazione, giudicato pionieristico, ci unifica sotto un unico campanile quello delle aree interne».