IL CRITICO E PARTIGIANO CARLO SALINARI ERA LUCANO
Lettere lucane
Mi colpisce molto che Carlo Salinari (1919-1977), uno dei più grandi storici della letteratura italiana del ‘900, non venga mai ricordato in Basilicata – era di Montescaglioso. Personalmente ho scoperto l’origine lucana di Salinari solo molto tardi, quasi per caso, e davvero non saprei spiegare per quale ragione il suo nome non venga quasi mai associato alla nostra terra. Eppure sulla sua “Storia della letteratura italiana” in più volumi hanno studiati milioni di studenti. Salinari era un critico marxista, fece importanti studi e polemiche sul realismo, diresse riviste di spessore come Il contemporaneo e fu preside della Facoltà di Lettere alla “Sapienza” di Roma.
Quello che pochi sanno è che Salinari fu anche uno dei principali protagonisti della lotta partigiana a Roma. Infatti fu tra gli organizzatori dell’attentato di via Rasella del 23 marzo 1944, nel quale persero la vita 33 soldati tedeschi e 2 civili italiani – l’eccidio delle Fosse Ardeatine fu una rappresaglia per quest’attentato. Il suo nome di battaglia era “Spartaco”. Pochi giorni dopo l’attentato di via Rasella, Salinari fu arrestato dalla famigerata Banda Koch in seguito a una delazione, e finì nel carcere di via Tasso. Per la sua attività partigiana fu decorato con due medaglie d’argento al valor militare. L’oblio in Basilicata su Carlo Salinari fa il paio con la totale dimenticanza verso il materano Giuseppe De Robertis (1888-1963) che, tra le tante cose, fu direttore de “La Voce”, una delle più importanti riviste letterarie del ‘900. Ovviamente non ricordo tutto questo per campanilismo o per orgoglio etnico – c’è anche questa componente, ma non è determinante – ma per provare a recuperare del variegato mosaico culturale lucano il maggior numero di tasselli mancanti o perduti.
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