NO AL TRASFERIMENTO LAVORATORI TFA DI TITO
Posizione ferma dei sindacati di fronte allo spostamento dei dipendenti lucani dell’ex Firema nella sede di Caserta
Incontro tra la TFA e le organizzazioni nazionali e territoriali di FIM, FIOM e UILM per la presentazione del piano industriale per il prossimo quinquennio.
Una programmazione per il gruppo che pone l’obiettivo di triplicare, già nel 2020, il fatturato consuntivato del 2019 attraverso commesse già in portafoglio e in via di acquisizione, lo sviluppo di progetti per la realizzazione di nuove carrozze in alluminio oltre ai relativi sottoinsiemi impiantistici.
Come ogni incremento produttivo si necessita di un nuovo piano di assunzioni.
Qui la denuncia dei sindacati poiché, da quanto hanno fatto sapere dall’azienda, a fronte dell’aumento di lavoro e commesse, l’incremento del personale riguarderebbe il solo stabilimento di Caserta
Dunque, secondo quanto riferito da TFA, lo stabilimento di Tito Scalo non è sostenibile e le lavoratrici e i lavoratori lucani dovrebbero essere trasferiti a Caserta.
Per tali ragioni, l’intera delegazione sindacale nazionale e regionale ha dichiarato insoddisfacente l’attuale formulazione del piano industriale ed ha chiesto all’azienda di arrestare ogni avanzamento rispetto ai lavoratori di Tito per provare a costruire un percorso, in sinergia con le istituzioni regionali e nazionali, che riporti nello stabilimento lucano le produzioni e gli investimenti necessari ad arrestare l’attuale terziarizzazione dei prodotti. Lo stabilimento di Tito – concludono i sindacati -, è complementare a quello di Caserta e in questo senso deve continuare a dare, come negli ultimi 50 anni, il suo determinante contributo in un settore che è interessato da enormi investimenti per lo più pubblici nei prossimi anni.