TRANSAZIONE
La svolta è arrivata poco prima dell’alba. Mit, Mef e Cassa depositi e prestiti hanno avuto il mandato di definire i dettagli della transazione che dovrà iniziare entro il mese
Si è concluso oggi all’alba, poco dopo le 5, il Consiglio dei Ministri.
Cdm fiume nella notte. Al Mit e al Mef il mandato per definire nel dettaglio il piano che prevede l’uscita graduale di Atlantia e l’ingresso di Cdp.
Via libera anche al referendum su taglio dei parlamentari: si voterà il 20 e 21 settembre.
Proroga misure anti-Covid fino al 31 luglio
Autostrade per l’Italia, il Consiglio dei Ministri apre la via per la transazione
La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.
Tra i punti più caldi c’era naturalmente la questione autostrade.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha svolto un’informativa sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda.
Durante la riunione, sono state trasmesse da parte di ASPI due nuove proposte transattive, riguardanti, rispettivamente, un nuovo assetto societario di ASPI e nuovi contenuti per la definizione transattiva della controversia. Considerato il loro contenuto, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo.
Accordo tra governo e Aspi: fuori i Benetton entro un anno
La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.
Punti relativi alla transazione
Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”;
accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
Punti relativi all’assetto societario del concessionario
In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire:
l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso:
la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP;
l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante.
In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento.
È stato un Consiglio dei ministri infuocato durato circa sei ore e terminato alle 5,30 del mattino. Al termine della riunione i Benetton avrebbero accettato tutte le condizioni del governo: il Mit e il Mef hanno ora il mandato per definire nel dettaglio l’accordo che prevede l’uscita graduale di Atlantia da Autostrade e l’ingresso di Cassa Depositi e Prestiti.
Cosa dice il comunicato di Palazzo Chigi
I punti principali dell comunicato emanati da Palazzo Chigi a termine del Consiglio dei ministri:
“Il Consiglio dei ministri ha ritenuto di avviare l’iter previsto dalla legge per la formale definizione della transazione, fermo restando che la rinuncia alla revoca potrà avvenire solo in caso di completamento dell’accordo transattivo”.
Dal canto suo, Aspi “rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attivita’ di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorita’ di regolazione dei trasporti e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge Milleproroghe”.
E ancora: “In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e Aspi si sono impegnate a garantire l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – Cdp)”.
La lunga notte di trattativa
La nuova proposta di Autostrade per l’Italia portata sul tavolo dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è stata al centro della discussione e ha causato la sospensione del Cdm per quasi un’ora nel corso della notte. Il titolare di via XX settembre infatti insieme alla ministra delle Infrstrutture e trasporti Paola De Micheli ha esposto la proposta al premier Giuseppe Conte.
La discussione separata avrebbe fatto arrabbiare la responsabile dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, che ha espresso irritazione per il metodo utilizzato. Il punto di approdo è quello che prevede un’uscita dilazionata nel tempo di Atlantia da Aspi entro un anno, l’ingresso di Cdp e la quotazione della società in Borsa.
La volontà di chiudere sul dossier era emersa già dalla prima serata di ieri. La ‘linea della fermezza’ del presidente del Consiglio è emersa già dalle prime battute: o Aspi accetta le condizioni poste dal governo o si procederà alla revoca, è l’aut aut trapelato dalla sede del governo poco dopo l’avvio della riunione, con Italia viva e Pd che hanno mantenuto la posizione sulla necessità di evitare la revoca delle concessioni.
La svolta è arrivata poco prima dell’alba. Mit, Mef e Cassa depositi e prestiti hanno avuto il mandato di definire i dettagli della transazione che dovrà iniziare entro il mese.
Nella lunga notte il Consiglio dei ministri ha dato anche il via libera alla data del referendum su taglio dei parlamentari e delle elezioni suppletive per il Parlamento: si voterà il 20 e il 21 settembre. Il premier Conte e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno anche firmato il nuovo Dpcm per la proroga di alcune misure anti-Coronavirus fino al 31 luglio
LA DICHIARAZIONE DI GIUSEPPE CONTE
Ieri è successo qualcosa di assolutamente inedito nella storia politica italiana.
Il Governo ha affermato un principio, in passato calpestato: le infrastrutture pubbliche sono un bene pubblico prezioso, che deve essere gestito in modo responsabile, garantendo la piena sicurezza dei cittadini e un servizio efficiente.
Non spetta al Governo accertare le responsabilità penali per il crollo del Ponte Morandi. Questo è compito della magistratura e confidiamo che presto si completino questi accertamenti in modo da rendere giustizia a tutte le vittime di questa tragedia.
Il compito del Governo è contestare le gravi violazioni contrattuali e la cattiva gestione di cui si è resa responsabile Aspi e impedire che i privati possano continuare ad avvantaggiarsi di una concessione totalmente squilibrata a loro favore sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista economico. Dopo un negoziato durissimo, il risultato è:
A) L’estromissione della famiglia Benetton
I Benetton hanno accettato di cedere la loro partecipazione in Aspi e quindi la gestione della infrastruttura (attraverso due percorsi societari alternativi);
B)Autostrade per l’Italia (Aspi) diventa una public company.
E comunque avrà un socio pubblico di riferimento e sarà aperta a nuovi investitori istituzionali;
C) Risarcimento Danni
Hanno accettato di corrispondere un cospicuo risarcimento danni (3,4 miliardi);
D) Disciplina dell’inadempimento
Hanno rinunciato alla clausola di assoluto privilegio che gli attribuiva il diritto di ottenere i mancati guadagni per tutta la durata della concessione (circa 23 miliardi) pur in caso di scioglimento del contratto per gravissimo inadempimento (come nel caso del crollo del Ponte Morandi);
E) Nessuno spazio a negligenza, incuria e manutenzione approssimativa.
Anzi, maggiori investimenti in manutenzione e sicurezza. La sicurezza dei cittadini non è revocabile. Puntiamo ad un rafforzamento del sistema dei controlli e all’aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni. Nessuno resterà impunito;
F) Tutela del lavoro
La partita su Aspi non poteva essere giocata sulla pelle di famiglie. L’intervento dello Stato tutela i posti di lavoro e in una prospettiva di lungo periodo offre anzi una visione occupazionale di ampia portata;
G) Moderazione del sistema tariffario
Nostri i pedaggi, loro i profitti? Non più. Hanno accettato di riformulare il piano tariffario secondo le nuove indicazioni dell’autorità regolatoria (ART) e hanno accettato di riportare in equilibrio economico e giuridico la convenzione che appariva totalmente squilibrata a favore di Aspi, cosa questa che è all’origine delle difficoltà di questo negoziato;
H) Hanno accettato di rinunciare e abbandonare tutte le cause contro il concedente.
Tutto questo andrà tradotto nei prossimi giorni in un accordo chiaro e trasparente.
Questa è l’unica strada che potrà impedire la revoca della concessione.
Nel Cdm di ieri è stata scritta una pagina inedita della nostra storia. L’interesse pubblico ha avuto il sopravvento rispetto a un grumo ben consolidato di interessi privati. È successo qualcosa di straordinario che dovrebbe essere semplicemente ordinario.
Ha vinto lo Stato. Hanno vinto i cittadini.
Avremo tariffe più eque e trasparenti, più efficienza, più controlli, più sicurezza.
Ha vinto, infine, il rispetto della memoria delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi.