MOVIMENTO PADRI SEPARATI: UN CASO A POLICORO
L’Avvocato Privitera ha illustrato la situazione alla redazione di Cronache
Un cittadino di Policoro si è recentemente rivolto al “Movimento Padri Separati” di cui le nostre colonne tempo fa si sono occupate e il cui responsabile per la Regione Basilicata, in particolare per il territorio della città, risulta essere Emilio Beltramo. Il movimento, ha al suo interno una serie di professionisti quali avvocati, assistenti sociali, educatori, e il cittadino in questione si è rivolto all’avvocato del Foro di Catania Concetta Privitera,che fa parte anche dello Studio Lacagnina – Firrone, che ha quindi iniziato ad occuparsi del caso. A Dicembre, il Tribunale di Matera aveva emanato un provvedimento volto a regolare il diritto di visita del suo assistito oltre all’aspetto economico, che stabiliva che gli incontri fra questo padre e suo figlio, avente meno di tre anni, si sarebbero dovuti svolgere in un luogo neutro per il rapporto burrascoso intercorrente fra i due ex coniugi, soprattutto alla presenza di un educatore. Ma dopo il provvedimento gli incontri fra padre e figlio, pur essendo stati calendarizzati a causa di impegni di lavoro da parte della madre del bambino, oltre alla diffusione dell’epidemia del Covid -19 non erano più avvenuti. Allora l’Avvocato Privitera aveva scritto ai Servizi Sociali per chiedere loro di collaborare, in quanto questo padre per circa 90 giorni non aveva potuto vedere suo figlio. Aveva infatti soltanto visionato dieci foto che la madre del bambino aveva inviato alla Dottoressa del servizio che segue il caso e che lei aveva inviato all’avvocato. Ad un certo punto, dato che non era stato possibile avere un riscontro da parte dei Servizi Sociali, l’avvocato ha iniziato a diffidare i servizi che hanno poi risposto che si sarebbero arrivati anche attraverso metodi alternativi quali per esempio Skype. Finalmente, da Giugno gli incontri fra padre e figlio riprendono, ma l’Avvocato Privitera ha dovuto diffidare ancora i servizi in quanto agli incontri, è presente ancora la madre del bambino, nonostante la normativa preveda che questi debbano avvenire alla sola presenza dell’operatore per poter garantire quella neutralità di cui dovrebbe godere il rapporto fra padre e figlio.