BasilicataLettere Lucane

L’UMILIAZIONE DI NON POTER PAGARE L’AUTOBUS

Lettere lucane


A causa delle rigide regole di sicurezza sanitaria, le compagnie di autobus di linea sono costrette a far viaggiare meno persone, e dunque ad aumentare il costo dei biglietti. Un amico mi ha detto che il costo andata e ritorno per due persone da Roma all’autostazione di Galdo di Lauria è di 140 euro, mentre in precedenza era di 80 euro. Anche mia sorella, che è tornata qualche giorno a Rotonda da Modena con mio nipote, ha speso una cifra spropositata. Inutile girarci intorno: questa crisi porterà a un aumento generalizzato dei prezzi, perché la riduzione dei consumi costringerà i titolari di attività commerciali ad aumentare i prezzi per compensare le perdite e per rendere sostenibili le proprie attività.

Poi, sicuramente, non mancheranno anche operazioni speculative, ma alla base dell’aumento c’è un grave problema di sopravvivenza finanziaria delle attività commerciali. Il problema è che per raggiungere i nostri piccoli paesi spesso l’unica soluzione è prendere l’autobus, soprattutto per chi non possiede un’automobile. Aggiungo che sinora gli autobus – che non sono proprio il massimo della comodità – permettevano a chi aveva redditi bassi di poter affrontare un viaggio senza svenarsi, cosa che oggi non è più possibile. Purtroppo questa crisi, i cui effetti devastanti sono ancora di là da venire, colpirà soprattutto le classi sociali più deboli. Per quanto mi riguarda sono cose che ho già vissuto, perché da giovane mi muovevo in autostop – una volta, poiché non avevo i soldi per l’abbonamento della corriera, feci un intero anno scolastico in autostop. Era faticoso, ma avevo vent’anni e mi sentivo invincibile. Però non tutti hanno vent’anni, e dopo una certa età l’indigenza diventa solo umiliazione. Ci attendono anni umilianti, ecco, e dovremo essere molto forti per non farci buttare giù dall’umiliazione, assassina della dignità.

diconsoli@lecronache.info

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