MURO CHIEDE DI ENTRARE NEL PARCO DEL VULTURE
Il territorio ospita tre siti di interesse naturalistico oltre al Santuario dell’Acqua, le grotte, flora e fauna rare e protette
Il Sindaco di Muro Lucano Giovanni Setaro ha inviato un’istanza alla Regione Basilicata per chiedere di far rientrare il proprio comune nel Parco Naturale Regionale del Vulture.
«Sarebbe una grande opportunità per la nostra comunità e sicuramente un’azione in linea con la progettualità che stiamo portando avanti. Entrare nel Parco vorrebbe dire dare una forte spinta al turismo e all’agricoltura, attrarre ulteriori fondi europei e non ultimo blindare definitivamente le nostre montagne dai costanti attacchi dei signori del vento». In quest’ottica
il territorio di Muro ospita già ben tre siti di interesse naturalistico che potrebbero rientrare nello spesso parco:
«SIC – ZPS/ZSC “Monte Paratiello”; pSIC “Gole del Platano”; pSIC “Vallone delle Ripe – Torrente Malta – Monte Giano e
altre aree di grande interesse individuate dalla attuale Amministrazione Comunale sono Pisterola, La Marchitella, Piano del Castello, Costa del Gaudo, Piano della Zingara, Toppo San Pietro Acquilone e Toppo Macchia» scrive Setaro.
Il Territorio murese, inoltre, risulta essere «baricentrico per alcune rotte migratorie di avifauna e negli ultimi anni ha fatto registrare la presenza di innumerevoli esemplari di specie protette, rare ed in via di estinzione.
La presenza di siti protetti, di numerosi boschi, pianori, valli incise, la vicinanza con la Riserva Naturale dei Monti Marzano-Ogna e Foce Tanagro-Sele, con l’Area umida del Lago Saetta, Sorgenti Ficocchia e sorgenti sulfuree Riovivo di Pescopagano (per le quali è in corso l’iter regionale pSIC), con il fiume Ofanto, con la fiumara di Atella, con i Boschi Santa Croce di Bella e Bosco di Rapone e il suo limitato grado di antropizzazione ne hanno amplificato la ricchezza in termini di biodiversità e di conservazione delle specie».
Rientrare nel Parco Naturale Regionale del Vulture avrebbe le seguenti specifiche finalità: «tutelare e conservare le specie e gli habitat naturali, nonché le caratteristiche geologiche, paesaggistiche, storico-archeologiche e paleontologiche con particolare riferimento all’emergenza ambientale, al consumo di suolo, alla scarsità di acqua e alla conservazione della biodiversità. Il territorio di Muro Lucano è un’ area geografica posta all’estremo nord-occidentale della regione Basilicata, comprende la cima dello stesso Monte Paratiello (1445 m s.l.m.), incluso il versante nord-orientale, i pianori di Sett’ Acque e il Piano della Vacca. Dal punto di vista geologico l’intera area presenta i connotati caratteristici dell’Appennino Meridionale originatisi durante il Terziario superiore. L’assetto strutturale è il risultato di eventi tettogenetici verificatisi tra il Cretaceo e il Pliocene. Le alternanze arenaceo-marnose e calcareo-marnose costituiscono i depositi del bacino silentino. I conglomerati, le brecce e le arenarie poco cementate sono il risultato di una sedimentazione in aree comprese tra le falde di ricoprimento e le aree stabili dell’avanpaese».
Ancora Setaro prosegue:
«l’area murese custodisce anche un importantissimo acquifero carsico, denominato “Santuario dell’acqua potabile dei Monti di Muro Lucano-Marzano-Ogna-Contursi Terme” che alimenta le sorgenti termali di Contursi T. per la cui tutela è stato delegato il Governo attraverso il DDL 1671 su proposta del Senatore Franco Ortolani a ciò si aggiunge la rilevanza del sistema carsico murese, nello specifico le Grotte dei Vucculi».