DESOLANTE QUADRO LUCANO POST COVID PER LA CGIL
Il rapporto Ires parla di una perdita dell’11,2% del Pil e 4.700 occupati in meno, Summa denuncia un “Vuoto politico”
Presentato il rapporto del neo comitato tecnico scientifico Ires della Cgil che rappresenta un quadro della condizione economica e sociale lucana post Covid estremamente preoccupate. L’allarme alla luce dei dati emersi viene lanciato dal segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa.
“La Basilicata risente della politica economica e sociale al pari di altre regioni molto più colpite dal virus. Questo dimostra – secondo Summa – quanto sia fragile il tessuto economico sociale lucano condizionato da un modello di sviluppo e politiche economiche del tutto inadeguate”.
Secondo le proiezioni dell’Ires diretto da Riccardo Achilli, infatti, a fine 2020 la Basilicata perderà l’11,2% del Pil con un calo del 2,7% dell’occupazione, ovvero 4.700 occupati in meno.
Secondo Summa responsabilità vanno rinvenute nel “vuoto politico di questi primi 18 mesi del governo Bardi. “Serve una proposta politica del sindacato in una lettura della nuova concertazione, allargata e partecipata – spiega il segretario regionale Cgil – che si sviluppa su ambiti precisi su cui allocare le risorse. Primo fra tutti il petrolio”. Sul questo tema secondo Summa non si può più discutere di petrolio solo nell’ottica di chiedere risorse ma discutere con Eni e Total su investimenti in energia green. “Ma per fare questo, serve un classe politica adeguata, altrimenti la Basilicata resterà solo un’area geografica, nonostante punti di forza come il petrolio e l’automotive”.
Si è discusso anche di welfare e sanità pubblica: “Bisogna investire in strutturalità per il sistema socio sanitario, innovandolo perché in questo settore – secondo Summa – vi è una profonda fragilità.
Dura stoccata finale al governo regionale reo, secondo il sindacato, di non aver posto in essere in 18 mesi nessun atto di programmazione sanitaria. Se il governo regionale non ci darà le risposte che cerchiamo – ha concluso -, insieme a Cisl e Uil siamo già pronti alla mobilitazione”.