SI FARÀ IL RADAR METEOROLOGICO SU MONTE LI FOJ
Nonostante rassicurazioni e spiegazioni di tecnici ed Istituzioni, la contrarietà dei cittadini non si placa
Si è tenuto presso l’Auditorium dell’Istituto comprensivo “G. Fortunato” di Picerno l’incontro informativo rivolto ai cittadini sull’installazione del Radar Meteorologico a Monte Li Foj.
I lavori sono stati introdotti dal Direttore generale del dipartimento regionale all’Ambiente ed Energia e Commissorio Arpab, Michele Busciolano, con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Angelo Borrelli, l’Assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, e il Sindaco di Picerno, Giovanni Lettieri.
Nel corso del pomeriggio si è dato corso anche all’illustrazione del progetto esecutivo per la realizzazione della Rete nazionale dei radar meteorologici e una relazione sulle attività di controllo Arpab prima e dopo l’installazione dello stesso.
Ad aprire il tavolo dei lavori il Sindaco Lettieri, che ha ripercorso le tappe di tanti anni di lavoro per la salvaguardia del territorio e nello specifico di Monte Li Foj. «Tre cose oggi mi preme comprendere -sottolinea il primo cittadino- l’impatto sulla salute pubblica, la delocalizzazione che non è stata possibile, e se effettivamente ci siano o meno altre tecnologie che possano essere sostituite a questa».
Monte Li Foj sembra, a detta dei tecnici, il luogo ideale, raramente garantito per il sistema di monitoraggio metereologico a 360°.
Un invito a fidarsi delle istituzioni arriva dall’Assessore Rosa: «ricordo la posizione critica assunta da me nel 2016, rispetto a questo radar, ma «l’iter messo in campo dalla Magistratura ha portato decisioni verso le quali dobbiamo essere rispettosi. I magistrati hanno giudicato e si sono espressi, valutando ogni singolo aspetto della vicenda. È giunto ora il momento di superare i dissidi del passato e di riporre la massima fiducia oltre che nelle scelte dei magistrati, anche nel sistema Stato declinato in tutte le sue articolazioni tra cui la Protezione Civile, Regione con il suo ente strumentale Arpab e Comune. Durate le fasi future dall’installazione all’entrata in funzione del Radar – ha assicurato Rosa – metteremo in campo tutti i controlli necessari a tutela della salute e dell’ambiente. Terremo conto dei valori delle misurazioni di campo elettromagnetico registrati prima delle installazioni e saremo pronti a intervenire in caso di superamento dei valori limite. Non siamo contrari a prendere in esame la proposta avanzata dai Comuni di prendere in gestione la Zona protetta, anche se l’idea della Giunta regionale guidata dal Presidente Bardi è quella di andare oltre i recinti giuridici a tutela dell’ambiente riservando ai territori possibilità di sviluppo economico. Con la definizione del Piano paesaggistico, che dovrebbe essere pronto nel giro di un anno, contiamo di dare alla Basilicata uno strumento moderno, atteso da vent’anni, in grado di dare ai territori linee di sviluppo basate sulle singole peculiarità degli stessi» ha concluso Rosa.
Lo stesso Borrelli incalza sulla situazione locale: «mi ero ripromesso di venire a Picerno quanto prima per mettere un punto fermo a questa querelle che va avanti da 15 anni». Un filmato con l’ultimo allagamento di Palermo, ha mostrato gli effetti di una mancata prevenzione tramite strumentazioni adeguate, «voglio assicurare che questa tecnologia è l’unica possibile e che non è obsoleta come alcuni credono- prosegue Borrelli-inoltre collocando il Radar in diversa posizione non copriremmo parte della Basilicata, quindi il sito
non può essere che quello. Il radar si farà e partirei quanto prima, aggiornandovi man mano. D’altronde in Italia ve ne sono già 23».
Le spiegazioni della dottoressa Paola Pagliara, del Dipartimento di P.C., dell’Ingegnere Luciano Garramone e della dottoressa Maria Auletta dell’Arpa Basilicata,
non hanno però placato gli animi dei cittadini, ancora fortemente contrari, che seguitano a chiedere: «basta installare un radar per mettere i cittadini in sicurezza dalle precipitazioni atmosferiche, o ci vorrebbe invece il monitoraggio e la manutenzione costante del territorio per evitare i morti? Sono 15 anni che si parla di questo radar, possibile che la sua tecnologia, sia ancora la migliore e meno pericolosa? Ed ancora, il Monte è “protetto”, con flora e fauna da tutelare, siamo certi che questo radar non sia dannoso?».