AttualitàBasilicata

OSPEDALI MODULARI RISCHIO NUOVE INCOMPIUTE

A Potenza cantiere fermo da un mese, si attende ancora il materiale dal Qatar

Sono degli enormi capannoni di metallo vuoti. Piazzati al centro del parcheggio dell’ospedale San Carlo di Potenza al cui interno basta parlare ad alta voce per sentire addirittura un forte eco. Non sono capannoni lasciati lì per feste e sagre, o come creduto da più di qualcuno per fungere da parcheggi al coperto per lasciare la macchina al fresco in queste settimane di caldo afoso.

Ma sono gli ospedali modulari, comunemente noti come ospedali da campo, donati dal Qatar all’Italia per l’emergenza sanitaria causata del Covid. Il Ministro lucano Roberto Speranza in un atto di generosità verso la sua regione d’origine aveva deciso di farne arrivare uno in Basilicata. Il Qatar, lo ricordiamo ne aveva donati solo due per tutto il Paese. Uno è stato mandato al Nord mentre quello arrivato in Basilicata è stato sdoppiato coprendo così sia la parte potentina che quella materana. Peccato che nonostante l’iniziale bel gesto di Speranza ad oggi bisogna costantane come l’ospedale da campo sembra la solita “incompiuta”. Se ti fermi all’apparenza, l’occhio inevitabilmente cade sulle tre enormi strutture vuote e prive di un qualsiasi strumento sanitario. Scambiarle per un parcheggio non è poi così impensabile. Se guardi più attentamente ti rendi conto che la realtà è ben peggiore di quella che sembra.

Nonostante la Regione Basilicata pare abbia già speso 460 mila euro per l’adeguamento dell’area (taglio alberi, messa in piano della superficie, ‘lastre per l’ancorazione delle tende, ecc), facendo lavorare i tecnici anche di sabato e domenica lanciando un cronoprogramma rapidissimo, che avrebbe visto il termine ultimo dei lavori entro soli due mesi, oggi alla constatazione dei fatti ci si rende conto che di questo passo neanche per settembre saranno ultimati, figuriamoci metterli in funzione. Eppure, mai come ora quelle strutture, tanto a Potenza quanto a Matera, sarebbero state più che utili considerato l’elevato numero di asintomatici riscontrati negli scorsi giorni nei centri di accoglienza che avrebbero potuto essere monitorati in queste apposite strutture dedicate. E invece quel famoso elenco di materiale non presente nel dono del Qatar che dal dipartimento della Protezione Civile regionale è stato inviato all’ambasciata del Qatar pare giacere dimenticato in un angolo. Sicuramente toccava al Qatar rispondere con celerità alle richieste avanzate dalla Regione sull’assenza di materiali ma perchè il presidente della Regione Basilicata Bardi non sprona il Ministro Speranza a intervenire? Quelle strutture giacciono vuote ormai da un mese, il grande lavoro di Esercito, volontari della Protezione civile e tecnici di Acquedotto lucano che in poche settimane hanno preparato l’area per far sorgere le strutture modulari rischia di essere vanificato da ritardi mastodontici. Ritardi che forse la Basilicata neanche si può permettere, considerato che da regione covid free è tra le prime regioni d’Italia ad aver aumentato i contagi in soli due giorni. Lo stesso Ministro Speranza accantonati i ringraziamenti all’Emirato del Qatar per il nobile gesto di solidarietà potrebbe spingere sull’acceleratore e chiedere che si proceda a dare l’ok affinché queste strutture vengano ultimate una volta per tutte e dimostrare ai suoi stessi conterranei, scettici nel ricevere l’ospedale modulare in Basilicata, che le strutture sono utili e che per potrebbero essere messi in funzione proprio come annunciato: per accogliere asintomatici ed evitare il diffondersi di contagi. Ma questo chissà quando succederà.

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