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«TASSE ALTE? SOLO SCELTA POLITICA»

In consiglio comunale a Potenza l’attacco di Telesca alla giunta Guarente rea di non aver voluto abbassare le aliquote

I potentini avrebbero potuto pagare delle tasse più basse per il 2020, ne sono convinti i consiglieri comunali di centrosinistra che già da aprile scorso avevano chiesto al sindaco Mario Guarente di rimodulare le aliquote sulla Taric 2020. Ma il loro appello, come molti altri fatti in questo ultimo anno, è caduto purtroppo nel nulla lasciando così alla maggioranza la scelta di votare a favore del pagamento di tasse con aliquote massime. Non si tratta certo di un sopruso, considerato che è previsto dallo Stato applicare il massimo, ma di buon senso visto il critico momento economico che l’intero Paese sta attraversando dopo la pandemia causata dal Covid. È stata, infatti, questa la ragione principale che ha portato il centrosinistra potentino a formulare una «Proposta di intervento a sostegno di famiglie ed imprese: sgravio parziale Taric 2020». Cosa ribadita anche durante l’ultimo Consiglio comunale da Vincenzo Telesca che portavoce dei colleghi di centrosinistra ha ribadito la presentazione di un emendamento «con il quale si contestava l’aliquota massima dell’1,14%, aumentata dallo 0,86% per quanto attiene a particolari terreni che solo sulla carta risultano aree edificabili, ma che in realtà non lo sono per le norme locali e nazionali intervenute nel frattempo. Lo Stato ha previsto un fondo di circa 3 milioni di euro per far fronte ai mancati introiti realizzati dagli Enti locali a causa del Covid. Dunque la riduzione dell’Imu era possibile ».

«È necessario ricordare che il Comune di Potenza non è più in dissesto -spiega Telesca- perciò lasciare al massimo il pagamento di alcune tasse resta un fatto ingiustificabile. Non solo. Lo scorso aprile avevamo proposto al sindaco una rimodulazione delle tariffe considerato che per l’emergenza Covid numerose sono state le chiuse numerose strutture comunali che hanno inciso positivamente sulle casse dell’Ente, generando un consistente risparmio. Abbiamo portato come esempi: l’energia elettrica, il gas, le utenze telefoniche, i servizi di pulizia, il trasporto scolastico, le mense scolastiche, le aree mercantili e servizi. le spese elettorali (Referendum), la manutenzione stradale e della viabilità e così via». «Il risparmio di questi fondi sarebbero potuti servire a ripianare i mancati introiti per il ridimensionamento sulle tariffe che avrebbero agevolato i potentini -spiega il consigliere Telesca-. La maggioranza ha preferito però lasciare tutte le aliquote al massimo. Una scelta politica più che amministrativa, sarebbe potuto intervenire l’assessore e quindi la politica su quanto applicato dagli uffici. Uffici che si sono limitati ad applicare la norma e su questo ci dispiace ribadire che non c’è nulla di politico.

Per questo sosteniamo che l’assessore avrebbe potuto incidere e togliere almeno una percentuale per agevolare queste famiglie. Le stesse che nel periodo Covid hanno subito mancati introiti, stop lavorativi e numerose difficoltà e che oggi si ritrovano a dover pagare l’Imu su terreni che da regolamento urbanistico del 2009 sono edificabili, ma che nei fatti non lo sono per una burocratizzazione molto articolata». «Si sarebbero potute sostenere così diverse famiglie che hanno già dovuto adeguarsi a un cambio di vita per nulla facile che ha inciso per molti di loro anche con gravi ripercussioni economiche. Si poteva modificare qualcosa? Per no si» ha concluso il consigliere Telesca. Dopo anni in cui i potentini a causa del dissesto finanziario hanno dovuto pagare tasse elevate senza avere servizi adeguati, anche con i conti in ordine si ritrovano a non avere “sconti”. Eppure mai come questo anno molto particolare il sostegno dell’amministrazione sarebbe stato gradito.

 

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