BARDI SEMPRE PIÙ SENZA PARTITO
Basilicata positiva più lontana del presidente: dopo lo strappo con il governatore e Quarto, soltanto in 6 li difendono
Il partito del presidente Bardi, Basilicata positiva, sempre più spaccato. Per ora la linea dura contro il disconosciuto consigliere regionale Piergiorgio Quarto, unico eletto della lista, tiene, stando ai numeri, ma la “faglia” continua a muoversi e sono previste ulteriori scosse. A distanza di giorni, dato che fa apparire la vicenda più “spintanea” che spontanea, 6 dei 18 candidati alle regionali lucane con Basilicata Positiva , esclusi il coordinatore regionale Robilotta, firmatario dell’offensiva, e l’eletto Quarto, hanno preso le distanze dall’attacco alla governance di centrodestra «senza dignità» e che «naviga a vista». I sei candidati non eletti che hanno inteso rinnovare il sostegno al governatore Bardi sono Vincenzo Clemente, Umberto Cappiello, Cinzia Boffa, Annamaria Pasqualucci, Luisa La Cava e Chiara Fanelli.
Se un terzo dei candati è con Quarto, la maggioranza, di conseguenza, degli ex aspiranti consiglieri regionali è schierata col fronte del dissenso. Da non dimenticare, inoltre, che Basilicata positiva, il cui logo è stato coniato dall’associazione La Quinta Porta, è un progetto ideato proprio dai componenti della stessa associazione che, formata da cittadini provenienti da varie espressioni della società e del civismo locale, ha contraddistinto il proprio impegno anche e soprattutto per le battaglie ambientali di cui si è fatta portavoce. «Pur aderendo al movimento Basilicata Positiva e pur essendo stati candidati nella omonima lista elettorale a sostegno del Presidente Bardi – hanno dichiarato i sei -, mai siamo stati consultati prima e dopo la diffusione del duro e incomprensibile attacco al Presidente Bardi e al consigliere Quarto ».
«Un tale violento atto di ripudio – hanno proseguito Clemente, Cappiello, Boffa, Pasqualucci, La Cava e Fanelli -, avrebbe dovuto avere come premessa un ampio confronto interno al movimento, prima di avere pretese di rappresentanza tali da giustificare l’apposizione della firma “Coordinamento Regionale Basilicata Positiva”, senza specifiche circa i componenti del dichiarato “gruppo più ampio di Basilicata Positiva”». «Le offese gratuite e frontali, in assenza di contestazioni specifiche – hanno proseguito i sei -, ventilate ma differite sine die in tono minaccioso, appaiono come ingiurie pretestuose di livore inveterato.
La presunta ingenuità dichiarata malcela una padronanza dei meccanismi elettorali consapevole e metodica, finalizzata alla costruzione di liste con candidati attrattivi per l’elettorato e ora scaricati come improponibili. Riteniamo quindi, che le dichiarazioni di queste ore, siano il frutto più che di un ragionamento politico di voglia di protagonismo personale che non è alla base del nostro movimento». «Basilicata Positiva – hanno aggiunto Clemente, Cappiello, Boffa, Pasqualucci, La Cava e Fanelli -, infatti, nasce per dare voce alle migliori energie delle società civile lucana ed è per questo che si riconosce nel progetto politico portato avanti da Vito Bardi. Tutte le ulteriori dichiarazioni devono intendersi come espressione dei singoli e non coinvolgono in nessun modo il movimento di Basilicata Positiva ». «In totale dissenso con le dichiarazioni di Robilotta e in attesa di conoscere “le vicende che hanno caratterizzato questo inatteso declino” – hanno concluso i sei candidati non eletti -, a sostegno dell’azione di rinnovamento della Giunta Regionale e del presidente Bardi, noi ci mettiamo la faccia e il nostro nome». Quarto raccoglie consensi, ma il fronte del dissenso, numeri alla mano, è ancora in maggioranza