TOMMASO COVIELLO, CAPOGRUPPO ANZI CONSIGLIERE
Tacco&spillo
Lasciamo stare l’improbabile e confuso italiano delle “prime” e “terze” persone usate con la stessa parsimoniosa disinvoltura celtica con cui alcuni noti costituenti leghisti intendono dare lezione di morale pubblica a tutta Italia, ma la dichiarazione di Tommaso Coviello contro Massimo Zullino segna una delle pagine più strampalate del pensiero leghista made in Basilicata. Con una furbizia capovolta da vero neofita, Coviello pur di censurare il coraggioso outing di Zullino, si sveste da capogruppo per ritrovarsi semplice consigliere.
Naturalmente l’obiettivo non è tanto la difesa d’ufficio del duo forzista Leone-Esposito, ma la conservazione della sua poltrona dall’accusa di non essere più garante delle prerogative d’opinione dei consiglieri leghisti! Eppure la fanciullesca e temporanea abiura istituzionale del “fu” capogruppo non è servita a far comprendere che Zullino in quanto presidente della IV commissione ha titolo e merito a chiedere lumi sulla gestione del dg Esposito. O qualcuno non ne vuole parlare?