FERRAGOSTO IN SICUREZZA NEI BOSCHI LUCANI
Sono sempre di più i lucani che hanno preferito festeggiare la ricorrenza all’aria aperta tra il verde e la natura
Anche quest’anno sono molti i lucani che hanno preferito alle calde e affollate spiagge dei litorali ionico e tirrenico, piuttosto che ai sempre pieni agriturismi, trascorrere un Ferragosto all’ombra delle querce, dei cerri e dei castagni, che contraddistinguono la flora lucana.
In tanti infatti hanno scelto le strutture attrezzate dei boschi del Pollino o della Sellata per onorare la “festa dell’Assunzione” con parenti e amici, e per provare a dimenticare i mesi trascorsi contraddistinti dalla più grande, e purtroppo attuale, crisi sanitaria che il mondo abbia conosciuto.
La natura, l’aria aperta anche come modo di scongiurare i pericoli dei contagi e dove gli unici assembramenti consentiti son quelli di leccornie sulle tavole dei commensali che hanno sostituito fornelli a gas e camerieri con il più rustico, ma assolutamente romantico, fuoco fai da te e servizio modesto ma ricco di convivialità.
Una Basilicata “en plein air”, ovvero all’aperto, come recita il payoff dell’APT, che su questo invito, non si sa quanto volutamente, è stata scelta da molti lucani per le sue caratteristiche naturalistiche uniche ed accoglienti.
Soddisfatti operatori ma anche ospiti composti da gruppi eterogenei di età e compagnie diverse, che si sono divisi tra chi ha scelto accamparsi dalla sera prima per garantirsi il bivacco più comodo o chi ha puntato la svegli di buon’ora per occupare una posizione ideale per accontentare adulti e bambini.