ENNESIMO DISASTRO DELLA GIUNTA A MELFI
Sfugge l’elenco della Ies Card ed è caccia ai beneficiari
L’ennesimo colossale pasticcio della giunta comunale a Melfi adesso è diventato quello della Ies Card. Dopo aver costretto i cittadini beneficiari del contributo a dover recarsi in comune da assessori, sindaco e consiglieri comunali di maggioranza, per avere rassicurazioni in merito all’incasso, adesso la clamorosa fuga di notizie. E già, perché l’elenco dei 300 beneficiari della Ies Card e’ sfuggito dal controllo dell’ente “benefattore” e adesso in città e’ diventato un sport comunale quello di andare a cercare nomi, cognomi, indirizzi civici e di posta elettronica dei destinatari del contributo. Sull’elenco, che in pratica gira su catene whatsapp di migliaia di telefonini cellulari, si può scoprire anche dove abita il beneficiario del contributo. Straziante davvero! Ovviamente sulla lista, grottescamente sfuggita di mano ed ora in pasto alla città, vi è pure l’importo di quanto ciascuno dei 300 cittadini ha intascato. Ora, fermo restando che su quell’elenco si trovano nomi di chi ha già la fortuna di vivere con stipendio e posto fisso assicurato, di chi ha case con tanto di prato inglese e piscina annessa e si potrebbe aggiungere tanto altro,
come per esempio di destinatari amici o parenti di qualche amministratore (ma su questo aspetto ognuno risponderà alle proprie coscienze ed al proprio elettorato) vien da chiedersi come si può pensare di gestire in maniera così dilettantistica una questione tanto delicata? Eppure tutto ciò è avvenuto. In una città attonita adesso è caccia al beneficiario, presunto ingordo che non meritava quei soldi. Si può immaginare che a Melfi non si parla di altro. E’ facile pure intuire la rabbia magari del disoccupato che ha scoperto come il suo vicino di casa, che invece un lavoro ce l’ha, sia nell’elenco “sgamato”. Ed è la
stessa rabbia di commercianti, barbieri e fruttivendoli che hanno scoperto il proprio concorrente beneficiario di contributo a proprio discapito. Tutto ciò accade in barba a qualsiasi tutela della privacy che questa amministrazione comunale non è riuscita a garantire. Insomma una caos pazzesco con rischio nemmeno tanto celato di protesta popolare veemente. Ora fioccheranno inevitabilmente le denunce dei cittadini che si sentiranno lesi nel proprio orgoglio, nella propria privacy e nella propria dignità di residente meritorio o meno di contributo comunale. Ovviamente tutto si ripercuoterà sulle casse comunali che, manco a dirlo, sono rimpinguate dalle tasse dei cittadini. Questo è ciò che accade a Melfi nell’anno domini 2020 quando si scambiano per volontari i ragazzi della protezione civile, della Croce Rossa e dell’associazione “Ronca Battista”, con gli assessori che elargiscono soldi! Vi raccontiamo la stessa città dove si è scatenata la caccia all’untore che avrebbe percepito soldi ingiustamente e dove un sindaco ed una giunta, ormai alla deriva, nemmeno con doverose dimissioni potrebbero recuperare un minimo di credibilità. Del resto le dimissioni sono di chi ha almeno un profondo senso delle istituzioni, un orgoglio personale non comune e la maturità di ammettere un disastro totale. Non è da tutti. Dal Pd, alleato prono e totale di Valvano, dopo gli iniziali trionfalismi sulla Ies Card, ora tutto tace. Tuttavia sul povero Partito Democratico, da dove ormai molti sono fuggiti, abbiamo deciso di non sparare più sulla croce rossa. Mestizia!