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«LA SFIDA, DAL POST 2019 AL POST COVID»

Il capogruppo del Pd in Regione Basilicata, Cifarelli detta le linee guida per le amministrative a Matera

La Basilicata, o almeno parte d’essa, in circa un mese si ritroverà alle urne per delineare le amministrazioni che guideranno i Comuni fuori (si spera) dall’era Covid. Una tornata elettorale dal sapore nettamente diverso, non solo per la pandemia che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e pensare, oltre purtroppo a mietere migliaia di vittime. Ma è una tornata elettorale diversa anche e soprattutto per il serio quadro economico che si prospetta nel prossimo futuro e che già adesso, purtroppo, colpisce duro. In quest’ottica di incertezza, anche la Capitale Europea della Cultura 2019, Matera, si appresta a rinnovare la sua amministrazione comunale: nei giorni scorsi, vi abbiamo lungamente parlato dei candidati sindaco, delle liste vere e meno vere, delle alleanze e dei passi avanti e indietro di volti che avrebbero dovuto rappresentare politicamente le liste. In questo frangente, abbiamo chiesto al capogruppo regionale del Partito Democratico Roberto Cifarelli, ex assessore regionale della Basilicata alle attività produttive nella passata legislatura regionale, il suo punto di vista sull’imminente tornata elettorale che avrà come protagonista proprio la città dei Sassi. Matera si avvicina alle prossime elezioni comunali, nel mentre gli schieramenti vanno via vai delineandosi. Come valuta l’attuale situazione in divenire? «Il quadro non è definitivo e capiremo soltanto sabato alle 12 quali sono i candidati sindaco, con quali schieramenti e con quali forze si presenteranno alle prossime elezioni. Ogni valutazione al momento non sarebbe suffragata da dati concreti sul potenziale delle liste. Certo, è una competizione sicuramente aperta e che non lascia intravedere un candidato sindaco favorito. Le coalizioni si confronteranno e poi vedremo quale sarà a prevalere. Noi, ovviamente, pensiamo e crediamo che possa essere quella che sostiene il professor Schiuma. Però, come detto, ritengo sia prematuro: in queste ore, si stanno completando le liste e il Pd sta alacremente facendo il suo lavoro. Il quadro dei candidati sindaco non è, come detto, assolutamente chiaro: ogni valutazione è, oggettivamente, prematura». Questa tornata elettorale, con la pandemia e il Covid-19, si presenta sicuramente “diversa”. In sua opinione, cosa dovrebbe fare il futuro sindaco di Matera non appena insediatosi? «Naturalmente, ogni candidato avrà il suo programma elettorale. Il prof. Schiuma ha di già delineato un programma con le liste che lo sosterranno. Quello che è certo è che Matera ha una doppia sfida davanti a sé: da un lato, tutto il lavoro fatto in questi dieci anni che hanno portato prima alla candidatura e poi alla designazione a Capitale della Cultura e, poi, il percorso per arrivare al 2019, hanno posizionato in maniera interessante nel panorama internazionale la città. Terminato il 2019, c’era già un lavoro da fare per mantenere quel posizionamento internazionale: tutti i progetti che sono in itinere messi in campo dall’amministrazione uscente e che andranno portati avanti e potenziati. Nel mentre si lavorava a ciò, è arrivato il Covid. In questo senso, c’è una doppia sfida: quella del post 2019 e quella del post Covid. È un lavoro che dovrà fare la prossima amministrazione: ovviamente, il programma elettorale di Giovanni Schiuma punterà proprio su questi aspetti, oltre che ovviamente a tutte le altre questioni, dall’innovazione all’ammodernamento della macchina amministrativa sino al tema della rivoluzione green e al potenziamento del Welfare. Ma, ovviamente, questi sono titoli che vanno declinati all’interno del programma e con gli uomini giusti per far si che Matera mantenga quel posizionamento internazionale che, come abbiamo visto dai dati del 2019, è stato sicuramente positivo. E sono numeri che servono a tutta la Basilicata e non soltanto alla città della Matera». Come giudica l’operato dell’uscente amministrazione materana? «Teniamo conto che sono stati cinque anni turbolenti perché ha vinto una coalizione di centro destra che ha sostanzialmente fallito la sua missione. Tant’è che, per evitare che il 2019 diventasse un fallimento per la città di Matera, il sindaco De Ruggieri ha chiesto al Partito Democratico un sostegno che noi, generosamente, abbiamo dato. Questi cinque anni, sono stati vissuti in modo “pericoloso”: sono state fatte tante buone cose e, di queste, bisognerà non solo prenderne atto ma anche valorizzarle e continuare sulla stessa strada. Ci sono state cose, invece, che non sono state fatte bene e su cui bisognerà dimostrare un netto cambio di passo rispetto ai cinque anni passati».

 

 

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