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TURISTI ALLA SCOPERTA DELLE DOLOMITI

Soddisfatti gli operatori, da luglio la ripresa inizialmente timida si è fatta più solida. Il dopo Covid ha lanciato soprattutto gli agriturismi

Sulle Dolomiti Lucane, a Pietrapertosa e Castelmezzano, la ripresa del turismo all’aria aperta favorisce la vacanza in agriturismo, immersi in un habitat unico che è quello del Parco Gallipoli Cognato. Da luglio ad agosto è iniziata una ripresa, dapprima lenta, ma che via via è diventata più solida tanto da far registrare il tutto esaurito in molte strutture. Dopo un Ferragosto che ha fatto dimenticare agli operatori del turismo rurale la difficile fase della sospensione, anche in questo fine settimana i tradizionali e più affezionati a questo comprensorio – pugliesi tra tutti – hanno preso d’assalto le strutture agrituristiche anche grazie all’effetto promozione arrivato dalle puntate estive di “Linea Verde” con una attenzione particolare alle peculiarità ambientali e ai gusti, oltre al “Volo dell’Angelo”. Nel Parco Gallipoli Cognato l’Azienda Agricola Biologica “Sapori del Parco” di Pietrapertosa è considerata da Turismo Verde-Cia un «simbolo di sapiente integrazione e valorizzazione della cultura del paesaggio agrario e di capacità imprenditoriale di trasformare l’azienda tradizionale in struttura multifunzionale al servizio del turismo rurale». È soprattutto il ricambio generazionale – con i più giovani della famiglia a ricevere il testimone della conduzione dai genitori e dai nonni – il segreto del successo. La storica azienda agrituristica gestita con passione dalle famiglie Vernucci- Taddeo, nel “cuore” del Parco, con una superficie di circa 15 ettari di terreno, ha alle spalle numerose esperienze di edizioni di sagre, tra cui la Festa del maiale, la sagra dei ‘migltiell, la Befana contadina. La famiglia titolare dell’Azienda – non a caso “I Sapori del Parco” perché mette in tavola tutti i sapori dei prodotti del comprensorio – conserva “gelosamente” le antiche tradizioni della cucina contadina. Un’esperienza che testimonia il ruolo specifico degli agriturismi e dei ristoratori di Turismo Verde-Cia della Basilicata nell’attuazione del progetto, denominato “Ricopri”, acronimo di “Ripristino e conservazione di praterie nell’Italia centrale e meridionale” all’interno del Programma Life Natura 2010 dell’Ue per proteggere e diffondere le specie in via di estinzione funzionali anche ad un miglioramento delle produzioni agricole. Proprio come il cavolo gigante da “guiness dei primati” ritrovato nell’orto di contrada Battaglia. In queste zone pascola la mucca podolica che, alimentandosi con la specie erbacea Festuca Brometalia, produce latte di alta qualità che viene utilizzato per produrre ottimi prodotti caseari e pascolano gli agnelli locali. La qualità è riscontrabile anche negli allevamenti zootecnici da carne, infatti è dimostrato che quanto più è diversificata e varia l’alimentazione di vacche ed agnelli, tanto più aumentano le qualità nutrizionali e organolettiche delle carni. Il recupero dei valori culturali e l’aggiornamento delle tecniche di allevamento potrà costituire un importante tassello per levare qualità delle produzioni, redditi ed economia locale. Nell’agriturismo altro piatto forte è il cinghiale che da queste parti è il “nemico numero uno” per i danni provocati alle coltivazioni. Ma a tavola cucinato con il sugo e le orecchiette è il piatto preferito dagli ospiti. C’è poi la vendita diretta con la campagna “La Spesa in Campagna”. «L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore – sottolinea Giuseppe Vernucci, che testimonia caparbietà ed impegno di ripresa – è anche una occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e le tradizioni della nostra terra che racchiude dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle altre bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In un momento difficile per l’economia e l’occupazione nazionale acquistare prodotto del territorio significa anche aiutare l’economia e l’occupazione locale e per questo siamo impegnati a sostenere la campagna della Regione “Mangialucano». «La spesa in campagna” – prevede una serie di azioni da sviluppare per realizzare un circuito regionale breve di valorizzazione e commercializzazione attraverso l’istituzione di mercati dei produttori, di “spacci locali” (punti vendita diretta gestiti in forma associata da imprenditori agricoli), patti di filiera, un marchio e l’utilizzo del sito web www.laspesaincampagna. net dove poter consultare le varie aziende individuare la mappa e persino scaricare il software per la navigazione Gps per raggiungerle ». «Quest’anno – dice Piera Bianco, presidente Turismo Verde Basilicata anche lei simbolo di staffetta generazionale e quarta generazione alla guida di azienda agrituristica – è un anno particolare per il turismo, uno dei settori sicuramente più colpiti durante la pandemia. Le attività economiche locali hanno dovuto far i conti con una lunga chiusura e l’assenza totale degli ospiti, sia in periodi festivi, sia durante i weekend. Nonostante le difficoltà e l’inevitabile ritardo – aggiunge Bianco – siamo riusciti a far partire un’insolita stagione estiva, fatta di attenzioni e precauzioni che ci hanno aiutato ad accogliere gli ospiti in sicurezza e hanno contribuito a farci scegliere tra tante mete in Italia. Oggi possiamo dire di essere riusciti nell’intento di trasmettere tranquillità, come dimostra l’alta percentuale di presenze sul territorio lucano già dai primi di giugno. La voglia di tornare alla normalità è tanta e i presupposti ci sono tutti, da un lato perché siamo stati una delle prime regioni a contagi zero e dall’altro proprio per la sicurezza e la fiducia che le nostre aziende sono riuscite a trasmettere».

 

 

 

 

 

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