PETROCELLI, L’ATTORE-CONTADINO CHE AMA LA POESIA
Lettere lucane
Uno dei più grandi attori di origini lucane, Antonio Petrocelli, in questo momento, se lo cercate, lo trovate nella sua terra di Montalbano Jonico. E lo trovate che pota, che falcia, che zappa, che suda in solitudine ripetendo gli stessi gesti che un tempo faceva il padre, al quale negli ultimi anni ha dedicato poesie molto belle. Petrocelli vive a Firenze da ragazzo, ma non ha mai reciso il cordone ombelicale con la sua terra. E anche se ha lavorato con i più grandi registi italiani degli ultimi quarant’anni – da Salvatores a Sorrentino, da Mazzacurati a Moretti, da Bellocchio a Giordana –è sempre rimasto fedele alla sua terra d’origine. Antonio è uno dei miei migliori amici, e sono quindici anni che ci vediamo e ci confidiamo la vita, le gioie, le malinconie, le sconfitte. Considero l’amicizia con lui un dono del Signore, perché in tanti momenti difficili mi ha saputo ascoltare e capire, e consigliare per il meglio. Quando nel 2006 pubblicai “Il padre degli animali” – all’epoca ero molto più chiuso di ora, e facevo di tutto per non essere rintracciabile – ricevevo costantemente messaggi sul cellulare di quest’attore di origini lucane che aveva apprezzato il mio libro e voleva conoscermi a tutti i costi. Io mi sottraevo, e rimandavo continuamente l’incontro – lo facevo con tutti, per quel misto di timidezza e di indole solitaria che caratterizza il mio carattere, solo in apparenza empatico e gioviale. Antonio non si arrese, e alla fine c’incontrammo – e io per quella sua tenacia mai smetterò di ringraziarlo. Petrocelli conosce come pochi il sentimento profondo della civiltà contadina e, con il tempo, è anche diventato un grande esperto di poesia lucana – per anni siamo andati in giro per mercatini in cerca di libri rari di poesia. E confesso che per una prima edizione di Pierro o di Scotellaro l’ho visto commuoversi.