Roberta Sacchi : dieci anni fa veniva uccisa Sarah Scazzi
(Era necessaria una perizia psichiatrica. Michele Misseri ha riferito di aver stuprato il cadavere di Sarah. Poi ha ritrattato. Se lo ha fatto, era necessaria una perizia psichiatrica. Se se l’è inventato, peggio mi sento)
UN CASO ALLA VOLTA FINO ALLA FINE
Roberta Sacchi : dieci anni fa veniva uccisa Sarah Scazzi
Il mio pensiero va a Sarah, alla sua famiglia, ma anche a Sabrina Misseri e Cosima Serrano, a Carmine Misseri e a Cosimo Cosma, vittime del più grossolano errore giudiziario del secolo.
Perchè se tutti conoscono la vicenda, pochi sanno come è andata a finire.
In sintesi. Sarah Scazzi è stata uccisa per gelosia da Sabrina Misseri che è stata aiutata dalla madre Cosima Serrano che sono state aiutate dal padre Michele Misseri che è stato aiutato dal fratello Carmine Misseri che è stato aiutato dal nipote Cosimo Cosma. Che al mercato mio padre comprò.
In breve.
Sabrina Misseri (22 anni), invaghita di Ivano Russo (27 anni), è gelosa delle attenzioni che Ivano riserva alla cuginetta Sarah (15 anni).
La sera del 25 agosto Sabrina rimprovera Sarah.
La mattina del 26 agosto Sabrina è ancora arrabbiata.
In ogni modo le due cugine si accordano per andare al mare dopo pranzo con l’amica Mariangela. Quando Mariangela sta per arrivare Sabrina manda un messaggio a Sarah. Sarah esce da casa sua e va a piedi a casa della cugina.
Qui succede qualcosa, un litigio, un diverbio che riguarderebbe Ivano. Sarah (40 Kg di peso) scappa per le strade di Avetrana.
Sabrina (90 Kg di peso) e sua madre Cosima Serrano (120 Kg e passo zoppicante), in un pomeriggio a 40 gradi all’ombra, afferrano le chiavi e si lanciano in macchina alla rincorsa di Sarah.
La raggiungono. Cosima – chissà perchè lei e non la più “aitante” giovane figlia – scende dalla macchina, afferra Sarah per i capelli e la trascina in macchina.
Nessuno sente niente nel silenzio delle due di pomeriggio di Avetrana. L’unico a vedere la scena è un fioraio che poi preferirà prendersi una condanna più che “accontentare” gli inquirenti perché lui – dice – quella scena non l’aveva vista, l’aveva sognata.
Cosima e Sabrina riportano Sarah a casa loro. Qui una la tiene e una la strozza con una cinta. A due passi c’è Michele Misseri che dorme e non sente niente. Il corpo di Sarah viene spostato nel garage da un passaggio interno della casa. Passaggio sbarrato da una trave e da pesanti botti di olio che saranno rimosse dagli inquirenti.
Sabrina e Cosima chiedono aiuto a Michele Misseri (marito e padre delle due). Lui si occupa del cadavere.
Dice alla figlia di stare tranquilla che lui si prenderà tutta la colpa.
Michele carica il corpo esanime di Sarah in macchina per occultarlo.
Con il corpo di Sarah in macchina Michele chiama il fratello Carmine Misseri che chiama il nipote Cosimo Cosma che, senza battere ciglio, accorrono e lo aiutano a occultare il cadavere.
Sarebbe da ridere se non fosse drammaticamente vero. La giustizia dice che è andata così.
(Sarah Scazzi è stata uccisa da Michele Misseri per aver rifiutato avances sessuali. “Non l’avevo mai vista con i pantaloncini così corti e il seno le stava sbocciando”, ha detto, confessando il movente).
(Era necessaria una perizia psichiatrica. Michele Misseri ha riferito di aver stuprato il cadavere di Sarah. Poi ha ritrattato. Se lo ha fatto, era necessaria una perizia psichiatrica. Se se l’è inventato, peggio mi sento)
Non credo alla malafede, spesso le spiegazioni sono più semplici.
Credo che questo drammatico errore giudiziario sia frutto dell’impreparazione.
Prima di tutto degli inquirenti.
Il primo interrogatorio di Michele Misseri è da buttare.
Misseri interrotto, corretto, domande multiple, risposte reintepretate date come affermazioni. Secondo fattore: chi studia sa – o dovrebbe sapere – che gli autori di reato presentano buchi di memoria.
Lo stress prodotto dall’azione omicidiaria impedisce la corretta formazione e il corretto deposito della traccia mnestica.
L’autore di reato non è in grado di rievocare correttamente l’evento non perchè sta mentendo ma perchè le sue tracce mnestiche sono “corrotte” dall’alterazione biochimica.
Terzo fattore: capacità di ascolto.
Mi chiedo che capacità di ascolto possa avere una persona che non riesce ad attendere nemmeno che un giornalista termini la domanda.
La psicologia richiede prima di tutto questo, una profonda capacità di fare silenzio, anche di fronte all’assurdo, all’irritante, all’inverosimile.
Ogni psicologo dovrebbe sapere che la persona ci sta comunque consegnando il suo mondo interno, che per noi è una fonte inesauribile di informazione.
E qui mi fermo.
Quarto fattore: la criminologia è una scienza e come le altre scienze poggia sulla casistica.
Questo che ammazza quello con l’aiuto di quell’altro che poi chiama quell’altro ancora per poi dopo farsi aiutare da quegli altri due (sembra assurdo, ma dicono che è andata così) può essere solo una proiezione della mente malata di chi questo “scenario” l’ha partorito. Perchè vede il male, vede il male ovunque, perchè male ha ricevuto, male vede e male è pronto a fare.
Coazione a ripetere, la chiamava Freud. Tu chiamale, se vuoi, proiezioni.
Nella foto un passaggio della lettera che mi ha indirizzato Michele Misseri