VITO SUMMA su CHIUSURA CONVITTO LAGOPESOLE
Ma evidentemente il clima elettorale acceca le menti e spegne gli intelletti e questo, a lungo andare, spegnerà le speranze di tanti giovani, uomini e donne che sono alla ricerca di futuro, e che dai referenti istituzionali si aspettano impegno e proposte, anche quando sono difficili da individuare
IL SINDACO SCRIVE AL PRESIDENTE BARDI E ALLA DIRIGENTE DELL’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
Richiesta di incontro urgente in merito alla chiusura del Convitto IPSASR a Lagopesole.
Giungono alla nostra attenzione numerose segnalazioni da parte dei genitori e degli operatori impegnati nelle attività del Convitto annesso all’IPSASR di Lagopesole in merito ad una paventata chiusura che, se confermata, rappresenterebbe un atto grave del quale avremmo voluto essere informati a tempo debito.
Una decisione che vanifica gli sforzi compiuti per il rilancio dell’Istituto Agrario di Lagopesole, che in questi anni ha assicurato la formazione e la crescita culturale e imprenditoriale di tanti giovani, impegnati nel ricambio generazionale di numerose aziende agricole sull’intero territorio regionale.
Non se ne comprendono le motivazioni, soprattutto alla luce degli investimenti che si stanno realizzando (messa in sicurezza degli edifici scolastici, realizzazione della Palestra da parte della Provincia di Potenza), finalizzati alla creazione di un “Campus scolastico integrato” tra scuola dell’obbligo e istruzione secondaria superiore, che ha rappresenta per molti ragazzi una risposta efficace contro l’abbandono scolastico e l’integrazione sociale, oltre che una importante esperienza di collaborazione istituzionale tra scuola e territorio.
Un modello a cui guardare in maniera sempre più convinta anche in futuro, ma che evidentemente è stato sottovalutato dal Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, che insieme a noi ha partecipato a numerose iniziative ed ha avuto modo di apprezzare la qualità e l’innovatività delle attività didattiche svolte dall’Istituto Agrario di Lagopesole.
La decisione, intempestiva nei modi e nelle forme, costringe molte famiglie non residenti, a trovare una soluzione abitativa alternativa per garantire la continuità didattica dei propri figli, sottoponendosi a spese importanti, spesso insostenibili, che potrebbero portare al ritiro degli alunni dall’Istituto e dalla istruzione più in generale, con conseguenze facilmente prevedibili: nel giro di poco mesi porterebbe alla soppressione del plesso.
Motivazioni tutte puntualmente espresse in una nota del “Comitato per la riapertura del Convitto annesso all’IPSASR “G. Fortunato” di Lagopesole” che facciamo nostre.
Si chiede pertanto al Presidente della Giunta Bardi, all’Assessore alle Attività produttive con delega all’Istruzione, Francesco Cupparo, alla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale e alla Dott.ssa D’Atena, la convocazione urgente di un tavolo, per conoscere le reali motivazioni alla base di una decisione profondamente sbagliata che avverseremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione, e per individuare ogni possibile soluzione che scongiuri la chiusura del Convito, dichiarando sin da ora la nostra disponibilità a contribuire alla individuazione di soluzioni operative.
Rimanendo in attesa di vostre comunicazioni, si pongono distinti saluti.
Il Sindaco
Dott. Vito Summa
*
CHIUSURA CONVITTO LAGOPESOLE
Francamente sconcerta la posizione assunta dal Consigliere Regionale Tommaso Coviello sul tema della chiusura del Convitto annesso all’Istituto Agrario di Lagopesole.
Intanto perché trascina nella bagarre di un voto locale le Istituzioni locali, regionali e provinciali che in questo momento dovrebbero fare fronte comune rispetto ad una decisione dell’Ufficio Scolastico che punisce inspiegabilmente un territorio che negli anni ha compiuto notevoli sforzi per rafforzare l’azione e la prospettiva di una istituzione educativa, l’Istituto Agrario di Lagopesole , di primaria importanza per le strategie di ricambio generazionale e di innovazione in agricoltura in un’area a forte vocazione rurale.
Nella lettera inviata al Presidente Bardi e alla Dirigenza dell’Ufficio scolastico si richiamava la necessità di rivedere una decisione, dal nostro punto di vista profondamente sbagliata, cercando soluzioni alternative con proposte di cui lo stesso Tommaso Coviello è a conoscenza, ma senza attaccare nessuno e né tantomeno attribuire responsabilità di sorta.
È appena il caso di ricordare che il Comune non ha nessuna competenza sull’istruzione di secondo grado e che non siamo mai stati invitati a nessun incontro sul tema.
Se qualcuno lo avesse voluto veramente, ci avrebbe coinvolti attivamente, ma ciò non è accaduto.
La sortita appare, invece, una excusatio non petita rispetto ad una vicenda che evidentemente è sfuggita di mano per volontà altrui, a cui non si è riusciti a dare soluzione e che oggi si tenta di scaricare su chi ha il dovere di difendere concretamente, e non a chiacchiere, le istanze della comunità di Lagopesole e di studenti di altri comuni abbandonati al loro destino.
Non sta a me giudicare l’azione del capogruppo del principale partito di maggioranza in Regione rispetto al territorio che lo ha eletto, lo faranno i cittadini. In questa campagna elettorale manteniamo fede al ruolo che la legge assegna ai sindaci nel favorire, in maniera imparziale, il confronto democratico.
Sento corbellerie e oscenità di ogni tipo ma mai, fino a questo momento, ho voluto interferire nel confronto dialettico tra i diversi candidati, perché la cultura democratica da cui provengo mi ha insegnato che le istituzioni vanno sempre tenute al riparo dallo scontro politico, proprio perché sono patrimonio collettivo, sono un bene comune che appartiene a tutti.
Certo comincio a pensare che dopo “l’Italia prima” e la “Basilicata prima”, l’immobilismo imperante su troppe questioni stia distruggendo e cancellando tutto quanto e fra poco non resterà più nulla, altro che cambiamento.
Ma anziché incolpare gli altri continuiamo a svolgere un ruolo propositivo, come accaduto ancora questa mattina, lavorando e proponendoti possibili soluzioni.
Ma evidentemente il clima elettorale acceca le menti e spegne gli intelletti e questo, a lungo andare, spegnerà le speranze di tanti giovani, uomini e donne che sono alla ricerca di futuro, e che dai referenti istituzionali si aspettano impegno e proposte, anche quando sono difficili da individuare.
Amministrare è un po’ diverso dal fare chiacchiere o lanciare slogan sui palchi. Sono lacrime e sangue e bisogna pedalare.
Ogni giorno. Assumendosi ognuno la propria fetta di responsabilità senza scaricarla sugli altri.
Concludendo, spero che si riesca a ritrovare la serenità per valutare ogni possibile soluzione, valorizzando al meglio le tante energie e le tante risorse del nostro territorio, comprese le rappresentanze istituzionali ad ogni livello, a prescindere dalle loro appartenenze e lontano da qualsiasi strumentalizzazione.
*