AGGRESSIONI OPERATORI SANITARI, PUBBLICATA LA LEGGE
Soddisfatto il segretario della Uil Fpl Verrastro: «Una battaglia vinta, bene anche l’Osservatorio, siamo molto soddisfatti»
«La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge contro la violenza a danno degli operatori sanitari, che entrerà in vigore il prossimo 24 settembre, è sicuramente un fatto molto importante per il quale la Uil Fpl si era spesa per velocizzarne l’iter». Così il segretario regionale aggiunto della Uil Fol, Giuseppe Verrastro che esprie soddisfazione per una legge che era atteso da tempo dal mondo della sanità e del volontariato, troppo spesso vittima di aggressioni fisiche e verbali. Ora, le violenze contro gli operatori sanitari potranno essere punite con sanzioni da 500 a 5 mila euro e con la reclusione da 4 a 10 anni (per lesioni gravi) e da 8 a 16 anni (per lesioni gravissime). Vengono inoltre previsti protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi e l’istituzione di un “Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie” presso il Ministero della Salute, che dovrà essere costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne. Si definisce l’ambito di applicazione del provvedimento richiamando, per la definizione delle professioni sanitarie e sociosanitarie quanto previsto dalla legge Lorenzin (legge 3/2018).Inoltre prevede l’istituzione, presso il Ministero della salute, di un Osservatorio Nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. La composizione dell’organismo deve comprendere la presenza di: rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale, le regioni; un rappresentante dell’Agenas; rappresentanti dei Ministeri dell’interno, della Difesa, della Giustizia e del Lavoro; degli ordini professionali interessati, delle organizzazioni di settore e delle associazioni di pazienti e di un rappresentante dell’Inail. Inoltre, l’Osservatorio dovrà essere costituito, per la sua metà, da rappresentanti donne.I compitiattribuiti saranno quelli di monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni, anche acquisendo i dati regionali relativi all’entità e alla frequenza del fenomeno ed alle situazioni di rischio o di vulnerabilità nell’ambiente di lavoro. In particolare, si prevede che l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità trasmetta tramite l’Agenas al nuovo Osservatorio i dati in materia acquisiti dai Centri regionali per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente.Monitorare gli eventi sentinella che possano dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia ai danni degli operatori sanitari significa applicare l’art. 583-quater del codice penale, ai sensi del quale le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate Per le lesioni gravi reclusione da 4 a 10 anni e per quelle gravissime reclusione da 8 a 16 anni.Prevede inoltre che i reati di percosse (art. 581 c.p.) e lesioni (art. 582 c.p.) siano procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante che consiste nell’avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.Viene infine istituita la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura che condanni ogni forma di violenza. La giornata si celebrerà annualmente in una data da definire con decreto del Ministro della salute di concerto con i Ministri dell’istruzione e dell’Università della ricerca.