BlogLettere Lucane

DROGA E STUPRI, L’EMERGENZA DELLA QUESTIONE GIOVANILE

Lettere lucane

All’indomani della maxi operazione della magistratura a Bernalda contro “la più grande piazza di spaccio della Basilicata”, francamente mi sarei aspettato che il Presidente Bardi riunisse la sua giunta almeno una volta a Bernalda, non fosse altro per lanciare un messaggio alle nuove generazioni, che in Basilicata, come dappertutto, danno segni di grande smarrimento. Qualche giorno fa ho avuto modo di conoscere a Potenza il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Vincenzo Giuliano, un uomo appassionato e consapevole dei problemi delle nuove generazioni. E a lui ho detto proprio questo, e cioè che a mio avviso quel giorno Bardi doveva correre a Bernalda, e chiamare a raccolta tutti i giovani del paese e tutte le associazioni giovanili della Basilicata per gridare umilmente: “Aiutateci a capire cosa dobbiamo e possiamo fare”. Invece niente, il silenzio. Personalmente credo che dei nostri giovani dobbiamo occuparci tutti insieme con urgenza, discutendo dalla mattina alla sera del mondo che abbiamo costruito noi e di quello che pensano di fare loro, senza moralismi ma senza nessun cedimento a derive distruttive e nichiliste, che pure abbiamo visto manifestarsi ancora una volta, e mi riferisco allo stupro di Pisticci, che si ricollega proprio allo scenario degradato che l’operazione “Paride” ha smascherato. I giovani hanno un vuoto di senso che è il lascito dello scombussolamento etico e antropologico cha la rivoluzione digitale ha favorito e accelerato, e noi adulti non possiamo osservare inermi la crescente divaricazione tra il nostro mondo e il loro. Ovviamente non possiamo delegare tutto alla scuola, perché questa delega sarebbe pilatesca. Noi adulti cosa stiamo facendo? E la politica? Non basta indignarsi. Perché quei ragazzi sono figli nostri, e i figli, se sbagliano, ci chiamano in causa in prima persona. Nessuno escluso.
diconsoli@lecronache.info

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