POTENZA NON È OMOFOBA
“Questa sera, davanti alla casa comunale di Potenza Piazza Matteotti, ore 19:00, presidio in opposizione alla deliberazione del consiglio comunale di Potenza contro il Ddl Zan.
Distanziati ma uniti.
Potenza non odia!!
Antonella Giosa
Agedo Potenza”
INTERVISTE AI PROTAGONISTI
LA CITTÀ DI POTENZA DICE NO ALL’OMOFOBIA CON UNA PRESENZA NUMEROSA E SENTITA IN PIAZZA MATTEOTTI NEL RISPETTO DELLE NORME ANTI #COVID_19
15 settembre 2020 PRESIDIO in Potenza Piazza Matteotti, ore 19:00
Chiediamo ai potentini di esprimere la loro condanna verso questa mozione e verso questo centro-destra potentino vecchio, ignorante e cattivo, composto dagli eredi morali, o meglio immorali, di quanti vogliono strumentalizzare le tematiche LGBT per raccattare consensi in modo cinico, sprezzanti delle conseguenze violente e dolorose sulle tante vite di chi è da sempre oggetto di derisione e discriminazione
Una manifestazione che ha visto la presenza di numerose associazioni del territorio, come Libera e l’Anpi Basilicata, l’Uds, l’Associazione Insieme Onlus, Arcigay Basilicata, Arci Basilicata, Cnca lucano, Agedo Potenza, Associazione Telefono donna. Striscioni, cartelloni e bandiere arcobaleno hanno sventolato sotto il Palazzo di Città per esprimere una ferma condanna e opporsi in ogni modo al linguaggio e alla diffusione del disprezzo, della discriminazione e della violenza.
#NONINMIONOME
“Il senso della legge Zan è semplicemente quello di tutelare la comunità LGBTQI+ e di tutte quelle persone che rischiano ogni giorno in ogni angolo del Paese e del mondo di essere insultati, picchiati, aggrediti o, addirittura, uccisi, per il solo fatto di voler essere se stessi e di voler vivere ed amare liberamente”
QUESTA SERA la Città Di Potenza ha
ribadito a chiare note NO OMOFOBIA !
“Questa sera, davanti alla casa comunale di Potenza Piazza Matteotti, ore 19:00, presidio in opposizione alla deliberazione del consiglio comunale di Potenza contro il Ddl Zan.
Distanziati ma uniti.
Potenza non odia!!
Antonella Giosa
Agedo Potenza”
#sapevatelo2020
#DISTANZIATImaUNITI
#POTENZAnonODIA
GALLERIA FOTOGRAFICA
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DIRETTA VIDEO POTENZA NON È OMOFOBA
INTERVISTE a :
?Antonella Giosa Presidente Agedo Potenza
?Nadia Girardi Vice Presidente Agedo Potenza
?Rocco Pesarini SonoricaMente Associazione Culturale e Musicale
?Luciano Castrignano ANPI – Sezione di Potenza
?Morena Rapolla ArciGay Basilicata
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DIRETTA FACEBOOK POTENZA NON È OMOFOBA
#POTENZAnonèOMOFOBA #noninmionome
interventi di
?Luciano Castrignano
?Alessandro Santarsiero
?Mario Polese
?Antonella Giosa
?Nadia Girardi
?Anna R.G. Rivelli
?Michele
#sapevatelo2020
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Cirinnà: Se Meloni dice verità espelle Michele Napoli
“Le parole pronunciate ieri in Consiglio comunale a Potenza da Michele Napoli, esponente di Fratelli d’Italia, offendono la dignità di milioni di cittadine e cittadini italiani. Definire l’omosessualità “contro natura”, nel 2020 e in Italia, non è solo aberrante ma anche profondamente irresponsabile: infatti, per motivi ideologici e strumentali, parole come queste alimentano un clima di intolleranza e violenza purtroppo presente nel paese, fonte di innumerevoli episodi di discriminazione, aggressione, fino addirittura all’omicidio.
Qualche giorno fa Giorgia Meloni – presidente del partito in cui Michele Napoli milita – commentando la tragica morte di Maria Paola Gaglione a Caivano, ha auspicato un intervento dello Stato contro la violenza omolesbobitransfobica, fingendo peraltro di non sapere che alla Camera dei deputati è in discussione una proposta di legge in materia, il cui iter è ostacolato anche dall’ostruzionismo di Fratelli d’Italia.
All’onorevole Meloni dico: se ha davvero a cuore il destino delle persone LGBT+, dia un segnale chiaro e coerente, espellendo Michele Napoli dal partito e dando un contributo serio e costruttivo nella discussione della legge contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia”
Lo dichiara Monica Cirinnà, senatrice e responsabile del Dipartimento Diritti del Partito democratico.
NE PARLANO
IN PRIMA PAGINA SU CRONACHE LUCANE
Amnesty International ~ Potenza
Ieri a Potenza, in piazza Matteotti, si è tenuto un presidio per contestare la scelta da parte del Consiglio Comunale di Potenza di approvare una mozione contraria al ddl Zan, attualmente in discussione in Parlamento.
Partendo dal presupposto che la decisione sul disegno di legge è di competenza del Parlamento e non di un Consiglio Comunale, abbiamo ritenuto doveroso scendere in piazza al fianco della comunità LGBTQ+ della nostra città, profondamente colpita e offesa dalle parole pronunciate da parte di un consigliere comunale durante la seduta del Consiglio del 14 settembre, ovvero che «l’omosessualità sia contro natura perché contraddice la legge naturale della vita, il diritto naturale, che è un diritto sacrosanto, la differenza tra sessi e la riproduzione della specie»
Tutto ciò è accaduto a distanza di pochi giorni dal delitto di Caivano, ovvero da quello che sembrerebbe l’ennesimo femminicidio, e al contempo l’ennesima violenza contro una persona transessuale per motivi di odio transfobico.
Il voto alla Camera sul disegno di legge ‘Zan’ contro l’omo-bi-transfobia, la misoginia e la violenza di genere è stato, purtroppo, posticipato a dopo le elezioni regionali, perché le urgenze sono sempre altre.
E i diritti delle persone, soprattutto se sono persone LGBTQ+, vengono sempre dopo gli equilibri(smi) politici e le logiche elettorali.
Chiediamo, pertanto, a gran voce che la discussione sul disegno di legge Zan contro l’omo-bi-transfobia, la misoginia e la violenza di genere torni immediatamente in aula, e che il ddl venga votato quanto prima per dare alle persone e al Paese le risposte che da tempo aspettano, attraverso un adeguamento normativo, massicce campagne di prevenzione, formazione diffusa contro stereotipi, pregiudizi, e discriminazione, e per l’uso di un linguaggio rispettoso di tutte le identità di genere.
Perché nessuna vita deve essere più stroncata, nessuna persona deve essere più aggredita, nessun diritto deve essere più negato per motivi di odio transomofobico e misogino. La proposta di legge in discussione riguarda l’estensione della punibilità già prevista dagli artt. 604 bis e 604 ter c.p., per le condotte di commissione di atti discriminatori o istigazione alla commissione di atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi, anche alle medesime condotte per motivi di genere, sesso, identità sessuale e orientamento sessuale.
Nonostante le affermazioni di alcuni politici, la legge non ha alcun intento liberticida, poiché non riguarda la propaganda di idee o le convinzioni personali.
L’approvazione del disegno di legge permetterebbe non solo di dotare la magistratura di norme adeguate, e le vittime di una tutela legale dei loro diritti, ma anche di far avanzare sensibilmente il dibattito sulla piena cittadinanza di tutte le persone, e di porre fine a una grave forma di discriminazione in palese contrasto con il dettato della Costituzione.
L’omo-bi-transfobia discrimina e uccide, non dimentichiamolo
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