BasilicataLettere Lucane

MICHELE NAPOLI E LA PAURA DELL’OMOSESSUALITÀ

Lettere lucane

Mi piacerebbe analizzare il discorso sull’omosessualità del consigliere comunale di Potenza Michele Napoli senza emotività – com’è comprensibile abbia fatto Morena Rapolla subito dopo aver ascoltato il suo abominevole discorso. Io non credo ci sia un disegno per rendere la società italiana omosessuale – se qualcuno lo pensasse sarebbe altrettanto abominevole – ma, poichè non mi risulta che un tale disegno ci sia, le parole di Napoli mi sembrano frutto di triviale incompetenza giuridica, perché stabilire cosa è “naturale” – una questione che mette a dura prova da qualche secolo giuristi e filosofi – con argomenti così rozzi è qualcosa che disonora profondamente un consesso politico moderno. Ma cosa c’è dietro a questo discorso che potremmo facilmente liquidare come la sortita di un politico locale sprovveduto e un po’ avventurista? Ci sono le battute da bar che ascoltiamo tutti i giorni, e sulle quali spesso ridiamo per virilismo di circostanza. Gli uomini temono di essere omosessuali – perché la virilità maschile eterosessuale è un valore psicologico potentissimo –, mentre le donne a volte usano frasi come “gli uomini ormai sono tutti ricchioni”, in tal modo esprimendo un’idea altrettanto arcaica della condizione maschile (se gli uomini son confusi, non meno confuse sono le donne, spaventate per ogni tipo di aggressività predatoria maschile, ma così poco indulgenti verso l’emersione di aspetti femminili del comportamento maschile). La verità è che la nostra testa è moderna, mentre la pancia è rimasta arcaica. Non mi fa dunque paura Michele Napoli in sé: ma il Michele Napoli che è in ciascuno di noi. Sarebbe infatti interessante chiedergli di rendere pubblici tutti i messaggi di appoggio che ha ricevuto in queste ore. Se lo facesse, sono certo che rimarremmo a bocca aperta. (Ultimo dettaglio: la maggioranza del consiglio comunale di Potenza la pensa come lui).
diconsoli@lecronache.info

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