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È MORTO IRAZOQUI, IL CRISTO MATERANO DI PASOLINI

Lettere lucane

Ieri è morto a Barcellona, a 76 anni, Enrique Irazoqui. Chi era costui? E perché il suo nome è legato alla Basilicata? Nel 1964 Irazoqui – aveva appena vent’anni – era un attivista antifranchista, e venne in Italia per convincere scrittori e intellettuali a tenere conferenze contro il regime di Francisco Franco. In quell’occasione incontrò Pasolini, che proprio in quei giorni stava ultimando la sceneggiatura del “Vangelo secondo Matteo”. Appena lo vide, Pasolini decise che quel ragazzo avrebbe interpretato il ruolo di Gesù. Durante le riprese del film – girato principalmente nei Sassi di Matera – il suo corpo fu immortalato dalla macchina fotografica del grande Domenico Notarangelo, che proprio sul quel set realizzò un reportage di valore internazionale. Pasolini aveva questa tendenza a usare come attori intellettuali, scrittori, filosofi, amici, finanche parenti – nello stesso film il ruolo di Maria Immacolata lo interpreta la madre, Susanna Colussi. Irazoqui è stato più volte a Matera, e quel film ha impresso il suo volto nella storia del cinema e nella storia iconica della Basilicata. Tuttavia un’era glaciale sembra trascorsa da quel 1964: in Spagna c’era una dittatura, i Sassi erano abbandonati, Pasolini, uno scrittore d’ispirazione marxista, decideva di fare un film sui Vangeli, mentre tra le comparse della fortunata pellicola c’erano nomi di scrittori che ormai pochi ricordano: Mario Socrate, Francesco Leonetti, Rodolfo Wilcock, Enzo Siciliano, e i più noti Alfonso Gatto e Natalia Ginzburg. Il volto di quest’attore spagnolo – che in seguito fece tutt’altro – è il più emblematico della storia cinematografica in Lucania, perché quel suo volto così severo e sensualmente “militante” è diventato a tutti gli effetti un volto dell’immaginario lucano, benché fosse spagnolo e interpretasse la storia eterna di un palestinese.
diconsoli@lecronache.info

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