OPERAZIONE “NARCOS”, TROPPA DROGA IN BASILICATA

Sarà una mia fissazione, ma credo che una delle grandi emergenze dell’Italia – Basilicata inclusa – sia la diffusione di massa della droga. Dopo la nota inchiesta su Bernalda, che era diventata “la più grande piazza di spaccio” della nostra regione, qualche giorno fa ho appreso dell’operazione “Narcos”, che ha portato all’arresto di 23 persone tra Potenza e Matera. Leggo ogni giorno notizie sulle Basilicata, e ogni giorno c’è almeno un arresto per droga. Poi, di colpo, arrivano queste maxi-operazioni che smantellano organizzazioni più strutturate, diciamo pure pre-mafiose. Perché torno spesso su questo tema? Perché la droga – soprattutto la cocaina e quelle che, sbagliando, vengono definite “droghe leggere” – sta diventando una presenza quasi “normale” non solo nei giovani, ma in ampi settori della società italiana e dunque lucana. In qualsiasi paese io vada la frase che mi sento dire è sempre la stessa: “Qui, di droga, quanta ne vuoi”. Ma davvero pensiamo di costruire un futuro migliore drogandoci? Davvero pensiamo di risolvere il male di vivere con sostanze che fanno male al corpo ma, soprattutto, al cervello? E davvero pensiamo di regalare un pezzo importante di economia reale alle mafie, visto che la droga arricchisce soltanto ‘ndranghetisti, camorristi e criminali della peggiore specie? La spesa culturale dei nostri giovani è pari a zero – se non è gratis, la cultura, la rifiutano – poi però ogni spiccio che riescono a mettere da parte lo spendono in droga e alcol. Ovviamente sto generalizzando, ma lo faccio per dare l’idea di un’apatia e di una mancanza di progettualità che mi feriscono molto. Vorrei dire loro che dalla droga – e dall’alcol – non viene niente di buono, né per loro né per la società. E da padre vorrei dire a tutti loro: siete bellissimi così come siete. Ho però la sensazione che non ci credano, e che un vetro opaco li separi da noi adulti.
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