PARCO DEL MINI EOLICO: GIOCHI RIAPERTI
Il Tar ha accolto il ricorso della Ser: Soprintendenza e Regione dovranno ripronunciarsi sulle autorizzazioni a Molterno
Parco del mini eolico del gruppo Cestari a Moliterno: al Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Basilicata, la Regione e la Soprintendenza archeologia Belle arti e Paesaggio hanno riportato una secca sconfitta. La Strategic energy resources (Ser), società che opera in diverse regioni italiane nel settore della produzione elettrica da fonti rinnovabili, non ha ottenuto alcun risarcimento del danno, la richiesta è stata respinta, ma l’annullamento degli atti che aveva bloccato l’iter del parco del mini eolico, sì: il ricorso è stato accolto. Nel 2015 la società Ser, risultata aggiudicataria di una «procedura comparativa » indetta dal Comune di Moliterno per la concessione di fondi su cui realizzare un cosiddetto “parco mini eolico”, ha conseguito la relativa concessione, dalla durata di 29 anni, rinnovabili. Successivamente, nel 2017, il Comune ha provveduto al mutamento della destinazione d’uso dei terreni, siti in contrada “Manca Macera” e gravati «da uso civico», interessati dal parco del mini eolico, e la Regione approvò. Il Comune aveva stabilito di chiedere, tra le altre cose, un «canone annuo » di 2mila euro per «per ciascun aerogeneratore» e così sembrava tutto pronto per l’istallazione di «sette aerogeneratori, ciascuno di potenza pari a 60 kW, per una potenza complessiva di 420 kW». E invece no. Perchè proprio nel 2017, ad ottobre, è intervenuto il parere contrario della Commissione per il paesaggio della Regione Basilicata. Parere contrario, poi, condiviso anche dalla Soprintendenza nel gennaio del 2018, rappresentando, però, la possibilità di formulare parere favorevole «qualora gli aerogeneratori siano mitigati visivamente in modo tale da non risultare visibili né dal centro abitato di Moliterno, né dall’oasi naturalistica di Bosco Faggeto». Modificato il progetto per il parco del mini eolico, infatti, la Soprintendenza, ad agosto dello stesso anno, il 2018, ha agosto espresso «parere favorevole ». Salvo poi ricambiare idea nel settembre dell’anno scorso: «annullamento del precedente parere favorevole ». La Regione, di conseguenza, ha revocato l’autorizzazione paesaggistica in precedenza rilasciata. Di questi ultimi due atti, quello della Soprintendenza e l’altro della Regione, la Ser ha chiesto l’annullamento al Tar, ottenendolo. Il tecnicismo discrimine della questione è così sintetizzabile: «obliterazione della comunicazione di attivazione del procedimento di annullamento in autotutela, con conseguente compressione della facoltà partecipative della deducente (Ser, ndr)». Gli atti di autotutela e di ritiro «devono » essere preceduti dalla comunicazione di avvio del procedimento, in modo tale da consentire, «attraverso l’instaurazione del contraddittorio con gli interessati», una loro efficace tutela nell’ambito del procedimento amministrativo. Ciò è quanto è mancato all’interno dell’iter procedurale inerente il parco del mini eolico a Moliterno. La Soprintendenza, che non ha indicato particolari ragioni d’urgenza nell’annullare il parere positivo, si è “dimenticata” di avvisare la Ser. Per questo, la società ha vinto il ricorso. Non è stata accolta l’istanza di risarcimento del danno, poichè l’annullamento degli atti impugnati «appare già pienamente idonea a reintegrare la posizione soggettiva lesa», e quindi, della Ser. La pratica del parco del mini eolico a Moliterno da aperta e poi chiusa a nuovament, adesso, aperta.