BasilicataBlogLettere Lucane

LA SEPOLTURA NELLE CITTÀ E LA SEPOLTURA NEI PAESI

Lettere lucane

A volte mi capita di chiedere ai miei amici dove pensano di farsi seppellire. Spesso mi rispondono con fastidio, altre volte mi dicono che non ha nessuna importanza, perché, una volta morti, una soluzione vale l’altra. Per me non è così. Per me è molto importante “lasciare detto” dove si vuole “riposare” una volta morti. I miei cari infatti sanno che quando quel giorno arriverà dovranno fare di tutto per seppellirmi nel cimitero di Rotonda, il paese lucano dove sono cresciuto. Per un periodo mi ero fissato con il bellissimo cimitero di Aliano, dov’è sepolto Carlo Levi, ma poi mi sono detto che almeno da morto devo ritornare a casa, nel posto dove ho scoperto la vita, le cose, le parole per la prima volta. Qualche anno fa feci un reportage – mi pare per “Liberal” – dal cimitero di Prima Porta di Roma. Ne rimasi orripilato: sembrava un’anonima periferia senza grazia e senza bellezza. Gli stessi sentimenti ho provato qualche giorno fa quando, insieme alla mia compagna, sono andato a salutare sua madre nel cimitero Nuovissimo di Poggioreale, a Napoli. Trovare “il lotto” dov’era sepolta – è morta da pochi mesi – è stato difficilissimo, tanto che abbiamo dovuto chiedere informazioni a più persone per non perderci in quella selva anonima di lapidi e di brutte “palazzine”. Confesso che quell’immensa città di morti mi ha lasciato addosso sensazioni tristi, che probabilmente non proveranno coloro che verranno a farmi un saluto nel piccolo cimitero di Rotonda. So bene che sono argomenti tristi, ma dopo una certa età a queste cose s’inizia a pensare. Probabilmente la morte è l’annientamento di tutto, ma io continuo a credere che ci sia una dignità della sepoltura, un bisogno di bellezza finanche nei luoghi dell’oblio. I cimiteri dovrebbero essere belli, perché se sono belli il pensiero della morte è meno angosciante.


diconsoli@lecronache.info

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
error: Contentuti protetti