MATTIA NON POTEVA ESSERE INDIGENTE
Ha preso i buoni per la spesa dal Comune, ma è assistente della Gemma. I 5 stelle predicano bene e razzolano male?
Indigente, ma non troppo. Così titolammo un paio di settimana fa sul caso Mattia, il pentastellato che predica bene e razzola male. Volutamente prima di tornare in argomento abbiamo atteso che sbollisse la rabbia e intanto abbiamo approfondito.
IL BUONO (NON INPS) RISERVATO AGLI INDIGENTI PER FARE LA SPESA CON L’INCARICO ALL’EUROPARLAMENTO
Grande indignazione e scalpore ha fatto quell’articolo che ha raccontato come, nonostante la linea dura dei cinquestelle sui furbetti del covid bonus, uno su tutti il vice presidente dei senatori, il lucano Lomuti, uno dei maggiori furbetti è stato proprio Antonio Mattia. E sì, perché mentre proprio i cinquestelle suonavano la carica contro Cicala e company che approfittavano dell’emergenza per riempirsi le tasche, Mattia andava oltre. Il pentastellato, infatti, non si è accontentato del bonus Inps o similari, ma ha chiesto e ottenuto un buono comunale, quello di Vaglio, destinato agli indigenti per fare la spesa. Sì, avete letto bene per comprare il pacco di pasta o il tozzo di pane. Una vergogna! Mattia e consorte, nonostante i vituperi della rete, hanno provato, a ribaltare la piramide attaccando il giornale. Si sono dimenticati di dire però che Mattia sicuramente non può annoverarsi tra quelli che con l’emergenza hanno perso qualcosa. Perché se è vero, come dice il sito del Parlamento Europeo, il “povero” Antonio è uno dei foraggiati della casta. Quella casta di cui tanto criticano i privilegi, ma dalla quale hanno mutuato vizi e prassi. Perché? Perché Mattia risulta, ancora oggi consultando il sito, assistente dell’Europarlamentare 5 Stelle Chiara Gemma.
IL CONTRATTO COME ASSISTENTE LOCALE DELL’EURODEPUTATA 5 STELLE GEMMA
Dunque, ricapitolando, Mattia e consorte sono imprenditori. Parrebbe anche che nell’emergenza abbiano implementato le attività con un campo estivo. E poi, sempre quest’estate, come ammesso dallo stesso interessato, se ne siano andati in barca. Non importa di chi, ma hanno potuto farlo. Con quali soldi? Evidentemente anche grazie a quelli dell’Europarlamento, per il quale Mattia è assistente locale della deputata Gemma. Cos’è un assistente locale? È uno che prende i soldi dal Parlamento Europeo per rappresentare nel territorio italiano una deputata europea, nel caso di specie ovviamente dei cinque stelle. Ecco quindi che l’indigenza così stringente di Mattia e consorte gli consentiva da un lato di continuare a prendere i soldi dei cittadini europei, di continuare (con le restrizioni che tutti hanno avuto) anche le attività imprenditoriali e andarsene in barca. Mentre dall’altro questi si dichiaravano indigenti al punto di sottrarre ad altri malcapitati, veri poveri, finanche un buono pasto.
LA CAMPAGNA CONTRO CRONACHE: LI HA SEGUITI SOLO UN PREGIUDICATO. PER IL RESTO SOLO VITUPERI
I Mattia hanno cercato in tutti modi di offuscare l’inchiesta giornalistica menando il can per l’aia, attaccando il giornale. Ma come le reazioni sui social hanno dimostrato, la gente non ha più l’anello al naso. E sono stati trattati per quelli che sono. Per il vero c’è stato solo uno, sui centinaia, anzi migliaia di utenti social che ha dato loro ragione. Peccato si tratti di un pregiudicato già condannato per aver offeso e diffamato chi questo giornale contribuisce a farlo e senza nascondersi. Un altro “povero“ imprenditorialmente fallito che tra l’altro oltre quella condanna, per fatti medesimi, gravati anche dalla violenza, risulta oggi imputato, reo confesso, e indagato ancora per altri reati della stessa fattispecie. Mentre coloro che questi ha provato a diffamare, più volte, finendo per essere condannato, hanno la fedina penale da fargli invidia. Immacolata, a differenza della sua. Ma se ai Mattia, che a questo pregiudicato reo confesso danno corda, piace farsela con questi tipi, il problema è loro. Come alla loro coscienza devono rispondere nell’aver sottratto un “tozzo di pane” a chi ne aveva realmente bisogno, mentre loro oltreché del loro lavoro, vivono anche delle prebende della politica, nel caso di specie con il contratto con l’Europarlamento somministrato dalla deputata Gemma.
LE CONSEGUENZE. I VERTICI 5 STELLE CONTINUERANNO A TENERE LA TESTA SOTTO LA SABBIA O SARANNO COERENTI?
Cosa faranno i cinque stelle, come gli struzzi continueranno a girare la testa dall’altro lato, o meglio sotto la sabbia, o finalmente avranno uno scatto d’orgoglio? La coerenza del senatore Lomuti, la cui onestà intellettuale è proverbiale, troverà conferma nella cacciata di Mattia? O, in caso contrario, le sue parole contro Cicala e gli assessori che al Comune di Potenza hanno preso il bonus Inps, andranno annoverate come mere strumentalizzazioni politiche? Se Lomuti punta il dito contro chi ha preso il bonus Inps o quello del Comune, mica potrà tollerare che chi ha una posizione sicura nel Parlamento Europeo con i cinquestelle, faccia lo stesso, anzi di peggio? Anche perché, diciamocela quant’e’, Cronache è stato molto corretto prima di far uscire la notizia a sentire Mattia. E le sue giustificazioni, come quelle poi date dopo l’articolo, sono davvero risibili. D’altronde mezze verità e omissioni (per non dire menzogne) sono caratteristiche di Mattia, basti pensare alla storia del magistrato immaginario che doveva fare con lui l’assessore, di cui ci approfondiamo nel box in pagina.
UN COMPORTAMENTO DAI RISVOLTI NON SOLO ETICI. MATTIA HA AMMESSO DI AVER USATO UNA “SCORCIATOIA” PER IL BUONO
Ma torniamo al caso del “tozzo di pane”. Mattia ha avuto l’ardire, da dipendente dell’Europarlamento grazie ad un contratto fiduciario politico con la Gemma, di dire che al Comune aveva chiesto il bonus energia, ma la pratica, a detta del sindaco, riferisce Mattia, sarebbe stata troppo complicata. E allora il sotterfugio. Chiedere il “tozzo di pane”, la cui pratica risultava essere più facile e snella. Aspettiamo ansiosi la replica di Mattia anche in questa circostanza, per vedere anche questa volta come se la caverà ad arrampicarsi sugli specchi. Come ansiosi rimaniamo di conoscere le determinazioni dei cinque stelle che proprio l’altro giorno con i loro vertici (Di Maio e Crimi in testa) sono stati in Basilicata a sventolare la loro “onestà”.