BONUS COVID SPESA: CASO MATTIA, MONTA L’INDIGNAZIONE
In silenzio i vertici del Movimento 5stelle, ma la rete non perdona il pentastellato lucano
I lucani si sono indignati per la storia del Bonus spesa Covid di cui ha usufruito il pentastellato Antonio Mattia. Una notizia pubblicata dal nostro quotidiano giorni fa e che solamente ieri ha visto aperta la fazione degli indignados sui social. Questo perchè, nell’edizioni di ieri, Cronache ha sottolineato come Mattia sicuramente non può annoverarsi tra quelli che con l’emergenza hanno perso qualcosa. Perché se è vero, come dice il sito del Parlamento Europeo, il “povero” Antonio è uno dei foraggiati della casta. Quella casta di cui tanto criticano i privilegi, ma dalla quale hanno mutuato vizi e prassi. Perché? Perché Mattia risulta, ancora oggi consultando il sito, assistente dell’Europarlamentare 5 Stelle Chiara Gemma.
L’INDIGNAZIONE DELLA RETE È su questo nuovo intreccio della sua situazione che la piazza social si è scatenata e sono stati pubblicati in appena 24 ore tantissimi duri commenti sul suo riguardo. Infatti, se fino all’altro giorno la compagna di Mattia aveva lanciato strali contro Cronache a cui solamente un pregiudicato aveva dato seguito, oggi i commenti della rete sono tutti contro il pentastellato. Gli aggettivi dispregiativi sui social si sprecano e vanno tutti nella direzione di una sola parola: «Vergogna». «La politica per passione – dice D. – esiste nei sogni! Quindi l’unica cosa da fare è chiedere scusa alle tante famiglie che davvero hanno sofferto la fame durante l’epidemia, restituire i soldi e smettere di fare politica. Vergogna!». Gli fa eco S.D.: «I 5stelle sono i peggiori di tutti i tempi, non fosse altro perché ci hanno ingannato con le loro menzogne, bugiardi sapendo di mentire». M. va in profondità: «Sinceramente, fossi in voi mi vergognerei…Gente che durante il Covid non ha preso neanche lo stipendio e ha dovuto aspettare la cassa integrazione dopo mesi, spese accumulate, richieste di bonus e reddito respinte, contributi minimi per far mangiare una famiglia, e voi che uno stipendio lo percepisce e sappiamo tutti a quanto ammontano, prendete anche i buoni spesa. C’è da vergognarsi. Non ci sono parole».. «Ecco la differenza tra essere poveri ed essere pezzenti» commenta in modo duro un altro cittadino. Ora, alcuni dei commenti potranno anche essere duri ma è pur vero che quel bonus chiesto da Mattia era una misura di pronto soccorso per tutte famiglie impoverite dal lockdown che avevano difficoltà anche a comprare una fetta di pane. Forse è questo che fa più rabbia ai cittadini: scoprire che chi poteva in realtà avrebbe così tolto a quelle famiglie che realmente ne avevano bisogno. Com’è accaduto per la Cig straordinaria, che ha le sue regole pluridecennali e infatti non è ancora arrivata a tutti; e per la nuova norma sui prestiti bancari garantiti dallo Stato che, provenendo da istituti privati, richiedono un’istruttoria minima su solvibilità, bilanci, garanzie, con tempi spesso lunghi. La logica del bonus spesa è “l’helicopter money” di Milton Friedman che, per raggiungere tanta gente, non va troppo per il sottile. Ci si affida al buon senso, al buon cuore e al buon gusto dei cittadini. Poi, a posteriori, si controlla. E, se qualcuno fa il “furbo”, è colpa sua, non delle Istituzioni (in questo caso del Comune di Vaglio): perchè se è vero che Mattia è ancora sotto contratto all’Europarlamento e che quindi percepisce uno stipendio al mese non certo di poco conto il bonus spesa per le persone indigenti, nonostante sarebbe stata la compagna a chiederlo, non deve proprio chiederlo, anche se il decreto non glielo vieta.
VERTICI DEL MOVIMENTO IN IMBARAZZO Lo scandalo che ha investito bruscamente Antonio Mattia ha raggiunto i vertici romani dei Cinque Stelle. Nonostante il pentastellato lucano con il primo articolo pubblicato da Cronache, in cui davamo conto che avesse fatto richiesta dei bonus spesa comunali e poi l’estate fosse andato in vacanza in barca, abbia cercato di denigrare la testata giornalistica e far passare in sordina la notizia ora con i nuovi colpi di scena l’imbarazzo per i 5Stelle è inevitabili. Una situazione del genere per i vertici del Movimento come, lo stesso capo politico del Movimento Crimi, venuto solamente pochi giorni fa a Matera, che sin dall’inizio ha puntato il dito contro i “politici furbetti del bonus” dichiarando una linea dura come l’espulsione dal Movimento per chi avesse infranto le regole cosa dobbiamo aspettarci ora? Restiamo in attesa di conoscere le intenzioni del Movimento su una questione così delicata, perchè altrimenti sarebbe troppo facile puntare il dito sugli altri e poi non prendere provvedimento per gli esponenti del proprio partito