GIUZIO E MATTIA, LA QUIETA PRIMA DELLA TEMPESTA
C’è uno strano silenzio che attornia i due casi e che li accomuna, non solo per il bonus ma anche per il silenzio dei rispettivi partiti
C’è uno strano silenzio che attornia i casi di Antonio Mattia (5Stelle) e Giuseppe Giuzio (FdI) è che li accomuna, non solo per il bonus legati al Covid. Tanto i vertici dei Cinque Stelle, quanto quelli di Fratelli d’Italia, si sono trincerati in un assoluto imbarazzante silenzio. Sintomo che questo ennesimo scandalo legato al Covid bonus, Mattia per quello della spesa destinato alle famiglie indigenti e Giuzio a quello della Cassa Forense, ha creato problemi nei rispettivi partiti.
Come dimenticare il rumore che si scatenò attorno all’allora assessora del Comune di Potenza Marika Padula, per il vero anche grazie a qualche sua uscita che poi si è scoperto essere stata compulsata dal leader di IDeA Quaglieriello. Tanto da costarle anche il posto in Giunta. E nemmeno sul caso dell’assessora potentina Patrizia Guma ci fu tanto silenzio. La Lega, col sindaco Guarente in testa, uscì subito per prendere le sue difese. Ed infatti la Guma è poi restata al suo posto. Stessa cosa dicasi per il bonus dei fratelli Cicala, quello che hanno fatto e che si sono auto assegnati. Carmine, il presidente del Consiglio regionale, subito uscì, maldestramente e falsamente, per smentire di aver percepito fondi legati all’emergenza sanitaria.
Amedeo, sindaci di Viggiano, addirittura fece un video pubblicato sui social per spiegare la vicenda. Ma il caso fu addirittura portato in Senato dal pentastellato lucano Lomuti. Quello stesso senatore che in questo momento tace per un caso analogo, se non peggiore perché Mattia e anche assistente dell’europarlamentare Cinque stelle Gemma. Ed è questo che fa presagire qualche scossone. Quando una questione ha fatto tanto rumore i partiti hanno preso subito posizione, vedi il caso dei Cicala e quello della Guma: alla fine ognuno è rimasto al suo posto.
Tutto questo silenzio dunque fa presagire una quiete prima della tempesta. È inimmaginabile che dopo accuse così gravi come quelle mosse a Giuzio e a Mattia non sia uscito un leader, nemmeno mezzo, a difendere le posizioni dei loro tesserati? Anche perché non parliamo mica di due tesserati comuni di partito. Antonio Mattia per i Cinque Stelle ricopre il ruolo di facilitatore, delegato nella Zes e assistente locale dell’eurodeputata Gemma (cioè prendere soldi dall’Europarlamento per stare qui in Basilicata). Mentre per Fratelli d’Italia, oltre che assessore al bilancio al Comune di Potenza, Giuzio è segretario provinciale.
Davvero qualcuno vuole farci credere che questo silenzio dei partiti nei confronti di due figure così apicali sia il sintomo che tutto va bene madama la marchesa? Non crediamo proprio, anche perché dagli ambienti le voci circolanti sono proprio il contrario e le prossime ore saranno quelle decisive in cui il destino dei due, stranamente legato, non solo dall’inchiesta di Cronache, diventerà sicuramente più chiaro. Noi come sempre saremo qui a raccontarl