LA BUONA SVEGLIA DELL’OPPOSIZIONE
Tacco&Spillo
Con la giusta proporzione di merito c’è da riconoscere che la sveglia che ha terremotato la sonnolenza facile dell’opposizione l’hanno suonata i lucani che, con il loro voto libero sul referendum costituzionale e sul sindaco di Matera, hanno messo all’angolo stretto della minoranza l’anziano presidente ed il suo malconcio governo regionale giudicati inadeguati per rappresentare il nuovo corso della Basilicata. Eppure, nonostante il suo solito cipiglio comunicativo avesse invitato alla mobilitazione, il sessantanovenne governatore Vito Bardi, dopo aver raccolto figuracce, non ha trovato di meglio che discettare del nulla con l’ambasciatore della lontanissima Georgia piuttosto che fare autoanalisi della sconfitta e magari all’occasione rimettere in buona gareggiata obiettivi di sistema sulle tante questioni che a distanza di un anno e mezzo languono. Il pilatesco depistaggio della sberla è servito a stemperare l’irruenza di rimpasto della Lega, sempre più divisa tra malpacisti e poltronisti, ma per fortuna non a sedare la rinata animazione dell’opposizione che in fila serrata lo ha incalzato sui mille rivoli delle dabbenaggini, delle inconcludenze, delle lentezze del centrodestra. C’è da dire che il risveglio ci appare quantomeno salutare perché come ha scritto Stanisław Jerzy Lec “non mettere mai la sveglia all’ultima ora”.